Capitolo 8

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Fu Alice la prima a mettere una mano sulla spalla dell'amica e dirle:
"Beatrice..."

Lei continuando a guardare il palco disse come un automa:
"Sono due modelli? Ditemi che mi sbaglio."

"No non ti sbagli sono due modelli, ma ti garantisco..." le confermò Michela, senza finire la frase perché a quel punto Bea si scrollò la mano di Alice dalla spalla con rabbia e si voltò verso le sue amiche come una belva.

"Voi lo sapevate e non mi avete detto niente! Siete proprio delle belle amiche" sputò con ferocia.

"Non è come pensi" proruppe Alice.

"TU stai zitta che è meglio... e TU" sbraitò guardando l'amica mora in malo modo.

"TU dici che non hai avuto il tempo di dirmelo, ma hai avuto il tempo di dare il MIO numero ad un ragazzo che non è quello che dice di essere."

"Sei presa dalla rabbia Bea ma, ti posso garantire che non è come pensi" la riprese Michela per poi dirle:
"Sono bravi ragazzi, non pensano solo a farsi le ragazze, credimi."

"SEI una povera illusa, vai Michela, vacci pure a letto, poi lui se ne andrà e tu rimarrai con un pugno di mosche in mano" le fece presente seria.

"Non è vero, tu non sai..."

Ma non le fece finire la frase perché Bea la interruppe e le disse:
"Non voglio sapere... so solo che siete due stronze!"

"Ma Bea..." dissero in coro.

Lei non le ascoltò più, girò le spalle ed uscì dalla sala senza voltarsi indietro.

Appena fuori da Palazzo Pitti cercò di riprendere fiato e si accorse di una presenza, si trattava del professor Ackles, e infuriata com'era, andò da lui.

"LEI! Non si vergogna minimamente di quello che ha fatto alla mia amica Alice?" sbraitò sulla sua faccia che la guardava allibito dal suo comportamento.

"Che le succede signorina Locatelli, non l'ho mai vista così fuori di sé" cercò di dirle.

"Non cerchi di cambiare discorso, ha capito? Lei è solo un donnaiolo che si approfitta delle sue studentesse" urlò a voce alta Bea.

Tanto che l'uomo la prese per un gomito e la fece allontanare dall'entrata del Palazzo.
Sebbene non facesse nulla di male con Alice, dato che non era una sua studentessa, non voleva che le accuse infondate di Beatrice rovinassero il suo nome e la sua carriera.

"Se si calma le spiego tutto quanto" le disse in tono gentile lasciandole il braccio per poi fissarla.

Beatrice si calmò un po' facendo un respiro profondo e scusandosi con lui.

"Possiamo darci del tu?" chiese Jensen.

Beatrice annuì.

"Ti posso garantire che io non mi approfitto delle mie studentesse, non l'ho mai fatto. Ma con Alice è diverso, è stato amore a prima vista, ma non ho mai fatto nulla per avvicinarla o farle capire cosa provavo. E' stato un puro caso quello di esserci incontrati al supermercato e durante la nostra chiacchierata, ho capito subito di piacerle anch'io" ammise diretto.

"Ma lei ha quarant'anni e Alice ventiquattro" gli fece presente lei.

"Non ha importanza l'età perché noi ci amiamo, anche se nessuno lo ha ancora detto all'altro, so benissimo che è così" provò a spiegarle.

Ma Beatrice lo guardava con sospetto.

"E la donna con cui è venuto alla sfilata allora chi è?" chiese incuriosita.

Jensen sospirò sentendosi in imbarazzo per quanto accaduto.

"E' mia sorella Maya, è venuta da Dallas per la settimana della moda, solo che non sono riuscito a dirlo ad Alice, perché eravamo presi da altro" le confessò sorridendo.

Sotto il cielo di Firenze (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora