Capitolo 19

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Era trascorsa una settimana dalla serata di beneficienza al Country Club, e Lucrezia era ancora scioccata dal comportamento di Alice.
Non si dava pace, proprio non capiva cosa ci trovasse in un insignificante professore, persa nei suoi pensieri suonarono alla porta di casa e pochi istanti dopo, la cameriera le annunciò che era arrivata la sua amica Lucilla.

"Lucrezia mia cara, è da una settimana che non ho più tue notizie, ero preoccupata" esordì Lucilla raggiungendo l'amica che era seduta sul divano in pelle bianca.

"Lucilla tesoro, proprio non mi do pace, non faccio che pensare a mia figlia che và a letto con uno di quarant'anni" disse scandalizzata la donna.

"Uno che le fa avere degli orgasmi multipli" le ricordò Lucilla con un sorriso malizioso nel volto.

"Conosco bene quell'espressione amica mia, cos'hai in mente?" chiese la bionda che guardava l'amica dandole tutta la sua attenzione.

"L'unico modo per allontanare quel bellimbusto dalla vita di tua figlia, è portartelo a letto" esordì diretta.

"Sei seria Lucilla?" chiese incredula Lucrezia.

"Molto seria mia cara, e una volta che ti sarai liberata di lui potrai accasare Alice con un partito alla sua altezza" dichiarò con convinzione la mora.

Lucrezia ci riflettè per un po', poteva davvero essere un buon piano il suo, ma doveva pensare bene a come metterlo in pratica.

"Devo scoprire in che istituto lui insegni, e con la scusa di volergli parlare di Alice, lo inviterò qui a casa."

"Mia cara, sicuramente lavora all'accademia delle belle arti, o come credi abbia conosciuto Alice" constatò Lucilla.

E la bionda annuì.

"Prendo il telefono e chiamo l'università, sapremo subito se lavora lì."

Si alzò dal divano e prese l'IPhone appoggiato sul tavolino di cristallo e chiamò Simone, il direttore dell'Università sua nota conoscenza.

Dopo pochi scambi di battute riattaccò e con un sorriso a trentadue denti disse all'amica:
"Lavora lì, e domani dato che è l'ultimo giorno del semestre uscirà alle undici" disse la bionda gongolando.

"E Alice che orari ha?"

"Lei finirà verso le quattordici."

"Ottimo, per quell'ora sarai già nel tuo caldo letto con quel caldo professore" disse Lucilla maliziosa.

"Ti prego amica mia non piacerà anche a te quell'uomo, vero?"

"Posso essere del tutto sincera tesoro?"

"Devi assolutamente" la esortò Lucrezia con fare sostenuto.

"Sappiamo entrambe che non è del nostro stesso ceto sociale, ma gli occhi mi funzionano bene, e devo dire che è un bell'uomo" ammise Lucilla con una strana luce negli occhi azzurri.

"Se ti piace il tipo, perché no" ribattè quasi annoiata lei.

"Tesoro se non ti piace come riuscirai a sedurlo?" le chiese perplessa.

"Come hai detto tu prima mia cara, pensando che mi farà avere degli orgasmi multipli" rispose ridendo divertita e la mora con lei.

Il giorno seguente fasciata in un tubino rosso firmato Gucci, a bordo della sua Audi A6 nera, Lucrezia parcheggiò davanti all'università, in attesa della sua preda.
Trascorsero all'incirca una ventina di minuti prima che vedesse Jensen uscire dall'Ateneo, scese con grazia dalla sua macchina e con passo deciso andò verso di lui e gli sbarrò la strada.

Sotto il cielo di Firenze (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora