tw: in questo capitolo ci sono
accenni a patologie che
potrebbero destabilizzare
lettori sensibiliIl tennis è uno sport strano.
Non puoi mai prevedere quando tutto sta per cambiare, quando tutto sta per colare a picco.
Certe volte basta che il laccio di una delle due scarpette si slacci, lo stesso che viene allacciato con estrema attenzione prima del match; altre volte basta che la corda della racchetta si rompa, magari proprio quella che si era fatta sostituire il giorno precedente; oppure basta che un colpo, che sicuramente avrebbe permesso di far punto, colpisca il net che manda la pallina fuori.
Basta poco, basta nulla. Ed ecco che la partita cambia totalmente.
In un attimo tutto è il contrario dell'attimo precedente e ciò che sembrava facile non lo è più.
Il problema più grande è che quando si è soli con una racchetta in mano, una pallina da colpire e uno stadio pieno di persone che aspettano il tuo prossimo colpo, neanche ci si accorge che tutto ormai è diverso.
Solo quando ci si ritrova sommersi fino al colo, ci si inizia a muovere. A dimenarsi tanto, velocemente, in tutte le direzioni possibili.
Però il tennis ti illude, ti fa pensare di essere in mare e che basta nuotare il più in fretta che puoi per restare a galla.
Invece si è immersi fino al collo nelle sabbie mobili e non si fa altro che affondare.
Simone lo percepisce il suo tracollo nell'abisso, lo sente che sta per sparire sotto la superficie.
Si inizia a dimenare, Simone.
E quando, con gli occhi fissi sul cellulare, ha capito che l'aria nei suoi polmoni arriva sempre più raramente, comincia a fare proprio quello che quel fittizio mare lo spinge a fare: dimenarsi il più possibile.
Devo dirlo a qualcuno.
22 aprile 2025 - Roma
Roma gli è mancata.
La cosa strana è che se ne accorge solo quando ci ritorna.
Gli basta mettere un piede fuori l'aeroporto per realizzarlo, anche se non la guarda mai bene. Anche se ha sempre gli occhi coperti da occhiali da sole dalla montatura troppo grande per il suo viso, i capelli nascosti da un cappellino con visiera e lo sguardo puntato sulla punta delle sue scarpe.
Roma gli manca anche quando è lì fisicamente, gli manca sempre.
Sono arrivati come ogni anno troppo presto rispetto all'inizio del torneo, ma per Jacopo e Dante è inevitabile programmare i loro spostamenti per passare il più tempo possibile in quella città.
Jacopo ha degli amici che aspettano quel momento solo per stare in sua compagnia e Dante ne approfitta per vedere in quali condizioni si trova quella villetta in mezzo al nulla di cui Simone ha ricordi sbiaditi della sua infanzia e del suo breve ritorno a casa avvenuto otto anni prima.
Ogni anno i due gemelli vedono sparire Dante poco dopo essersi sistemati nell'hotel più vicino al Foro Italico e vederlo riapparire nella suite di Simone pronto per la colazione esattamente nove giorni dopo.
Non sanno esattamente cosa ci faccia lì. Quelle poche volte in cui Jacopo ha avuto il coraggio di chiederglielo, Dante ha sempre giustificato quella sua assenza dicendo che deve controllare che tutto sia come l'ha lasciato.
E Simone se l'è sempre fatta bastare come risposta, perché è confortante sapere che anche quell'uomo gli nasconde qualcosa. Così si sente meno in colpa ad avere un segreto.
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GRAN SLAM
FanfictionSimone Balestra ha 25 anni e la sua carriera da tennista potrebbe finire da un momento all'altro. Ha avuto otto anni per raggiungere l'obiettivo impostogli dal padre e, soprattutto, dagli sponsor che, alla fine di quell'anno, lo abbandoneranno in ca...