13 febbraio 2025 - Montecarlo
Sono passate quasi due settimane da quando Simone ha scoperto quello che gli utenti di twitter hanno iniziato a scrivere su lui e Manuel.
Ha deciso di mantenere il segreto, ha deciso di fingere di non aver mai letto quei tweet.
Si è ripetuto che fino a quando sono tutte teorie della bird app, non è un problema. Ha imparato dal passato che i giornalisti danno poco credito a ciò che gli utenti scrivono - anche se l'80% delle volte hanno ragione - e che quindi lui può stare ancora tranquillo.
Ma Simone tranquillo non lo è, neanche un po'.
Ha passato le due settimane precedenti ad evitare di parlare con chiunque.
E sarebbe stato semplice, la cosa più semplice del mondo.
Dante gli rivolge la parola soltanto durante gli allenamenti e tutto quello che gli dice non ha bisogno di risposte da parte sua - eccetto un ho capito accompagnato da un cenno con il capo.
E Jacopo non c'è mai.
O meglio, non è mai con lui al di fuori del campo.
Ha degli amici, Jacopo. Un folto gruppo di amici tra cui lui non si sente a suo agio.
Ma non si sentirebbe a suo agio da nessuna parte, Simone.
È come se fosse bloccato nel tempo, è come se avesse ancora dodici anni, non fosse mai cresciuto, non avesse mai imparato come parlare con persone che non sono giornalisti e fotografi.
Quando è insieme agli altri, il cervello di Simone va sempre troppo veloce.
Li guarda parlare tra loro, ridere e sorridere, ma a lui non arriva mai niente alle orecchie. Tutti i rumori sono sempre sovrastati dalle voci nella sua testa.
Voci che gli fanno venire dubbi su cosa dire o non dire, su come in realtà tutte quelle persone sono attorno a lui solo perché è il fratello di Jacopo - che lui si che è loro amico - oppure perché essere in sua compagnia significa essere con un giocatore di tennis professionista.
Stare con loro significa essere sempre in mezzo a quel pubblico di cui non si deve mai fidare.
E alla fine, Simone non parla mai, si limita ad ascoltare le voci nella sua testa che gli urlando di stare attento a ciò che dice, perché potrebbe risultare troppo poco intelligente, troppo antipatico, troppo infantile.
Perché il vero Simone potrebbe deludere l'immagine che ognuno di loro si è fatto del tennista professionista.
Quindi sarebbe semplicissimo per Simone continuare a tenere nascosto - a suo padre e a tutto il suo team - l'esistenza di quell'hashtag.
Il problema è uno ed uno solo: Manuel.
Quando Simone si sveglia quella mattina sa che dovrà passare un altro giorno a ripetersi di far finta di nulla, di parlare lo stretto necessario.
<<Tesoro mio, buongiorno>> una voce femminile lo raggiunge e la proprietaria gli passa una mano tra i capelli.
<<Buongiorno nonna>>
Simone le sorride per poi alzarsi, poggiare tra le stoviglie sporche un bicchierino macchiato di caffè e le lascia una bacio su una guancia.
Sta per andare via quando la voce della nonna lo blocca.
<<Sai, Simone, tuo nonno quando mi nascondeva qualcosa iniziava a perdere peso>>
Simone fa perno sui suoi piedi per tornare a guardarla e poi sedersi al tavolo, proprio di fronte la donna, perché sa che quello è il suo modo per dirgli di restare.
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GRAN SLAM
FanfictionSimone Balestra ha 25 anni e la sua carriera da tennista potrebbe finire da un momento all'altro. Ha avuto otto anni per raggiungere l'obiettivo impostogli dal padre e, soprattutto, dagli sponsor che, alla fine di quell'anno, lo abbandoneranno in ca...