Capitolo 1

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Pov Christian

Schifo, mi sentivo uno schifo.

Ero stupido e patetico, non c'era spiegazione.

Ero sempre più convinto che il termine "sottone" fosse stato inventato proprio per me e non c'erano dubbi, me lo avevano dedicato.

Insomma, per "sottone" si intende qualcuno che sta sotto a qualcun altro, che gli va dietro.

Ma, secondo il mio punto di vista non era corretto.

Infatti, cercando su internet, dovrebbe uscire come risultato "Christian Stefanelli."

Ovviamente, vi chiederete il perché, anche se è una storia abbastanza lunga.

Sostanzialmente, io, fino a 15 anni, ero un ragazzo semplice, dalle idee chiare.

Amavo la danza, praticavo Hip Hop, Break Dance e Old School, passavo la maggior parte del tempo ballando e credevo che, quello era l'unico modo in cui riuscivo ad esprimermi.

Le persone me lo dicevano spesso, con le parole ero un disastro, anzi quasi quasi neanche parlavo, le mie risposte dipendevano dalle smorfie che facevo e lo sapevo, dovevo imparare a comunicare meglio, anche perché la maggior parte delle persone non stava mica a controllare il mio linguaggio del corpo per capire lo stato d'animo che avessi, ma per me non era facile.

Ero solito a chiudermi a riccio, ad avere bisogno di stare da solo per poter riflettere.

Consideravo fondamentale trovare uno spazio nella giornata per farlo, analizzare per filo e per segno, ciò che avevo fatto nelle ore trascorse e trovare delle considerazioni a riguardo, pentirmi di uno sbaglio, valutare i miei atteggiamenti.

Nei momenti in cui non ballavo, stavo a scuola e devo ammettere che non ero un granché, il mio obiettivo era arrivare al diploma e poi "Ciao ciao", quell'ambiente mi metteva ansia e io non vedevo l'ora di concludere il mio percorso scolastico, per poi non sentirla neanche nominare.

Segretamente poi, coltivavo la mia celebrity crush per la professionista di Amici, Elena D'Amario.

Io adoravo quella donna alla follia, letteralmente, era una divinità, i capelli lunghi, lisci e mori, il fisico da favola, l'altezza, il modo in cui ballava, non avevo mai incontrato qualcuno che fosse comparabile alla sua bellezza, davvero.

La seguivo sin da quando ero bambino e ogni volta che cominciava a piacermi qualcuna, casualmente, - non tanto casualmente - aveva le stesse caratteristiche.

Avrei dovuto partecipare in quel programma che si chiamava "Io e la mia ossessione" perché non c'era niente da fare.

Non capitava mai che guardassi più di tanto una bionda o una riccia, erano caratteristiche che proprio non mi interessavano.

Per quanto riguardava il carattere mi bastava solo che la persona in questione non fosse una stronza antipatica, ma non ero esigente su questo punto di vista.

Io ero palesemente innamorato dell'intero popolo femminile, mi faceva impazzire il loro buon profumo, i modi di fare delicati, la corporatura.

Era stato sempre così e niente mi avrebbe fatto cambiare idea.

Non è che ti svegli la mattina e improvvisamente capisci che i tuoi gusti non sono più gli stessi.

Il mio era stato un lungo processo di accettazione, per non dire che mi ci erano voluti mesi interi, se non di più, per arrivare alle giuste conclusioni, per rendermi conto finalmente di chi mi piaceva davvero.

Ero un illuso, o forse, ero troppo convinto, stavo costantemente a concentrarmi sulla medesima cosa e per questo, mi ci era voluto di più per aprire gli occhi.

Di questo dovevo ringraziare il mio vicino di casa.

Flashback

Era una classica giornata dei primi di giugno, ero sul divano che schiattavo per colpa del caldo.

Io non sopportavo l'estate.

Odiavo sudare, odiavo essere costretto a buttarmi sul pavimento di marmo solo per cercare un po' di fresco, odiavo le mosche.

La mia vicina di casa, aveva deciso di vendere la sua abitazione, finalmente il fidanzato le aveva proposto di andare a convivere insieme e lei, felicissima non aveva esitato ad accettare, l'avevo sentita gridare "si, lo voglio" manco le avesse chiesto di sposarla.

Lei non mi stava così simpatica, non che fosse una cattiva persona, però spesso era un po' troppo euforica e non esagero se dico che era anche un po' pazza.

Sapevo che da lì a breve sarebbe arrivata una famiglia ad abitare qui vicino e speravo davvero che non sarebbe stata peggio di Lucia.

Non fui stupito quando mi accorsi di una macchina che aveva parcheggiato di fronte a quella casa e, subito, mi alzai da terra e mi affacciai alla finestra per poter spiare.

Intravidi una famiglia composta da 5 membri, tra cui 3 fratelli, molto diversi fra loro, dalle altezze e dall'aspetto fisico si notava palesemente la differenza d'età.

Inutile dire che tra tutti, quello che mi attirò di più fu il secondo.

Dava l'impressione di avere più o meno la mia età, era bassino, capelli biondi, sembrava splendere.

Non nascondo che quasi quasi iniziavo a provare invidia nei suoi confronti, era ingiusto essere così belli, somigliare ad un principe.

Già immaginavo le voci che avrei ascoltato sul suo conto, il fatto che tutti ne avrebbero parlato incuriositi da lui e credevo che probabilmente a furia di ascoltarlo nominare mi sarebbe uscito poi dallo stomaco.

Non esagero se dico che era di una bellezza magnifica e sicuro non penso che qualcuno se ne sarebbe lamentato di questo, soprattutto le ragazze, chissà quante conquiste avrebbe fatto.

Non avevo la ben che minima idea di come comportarmi con lui.

Forse sarebbe stato educato presentarmi, dimostrare la mia disponibilità, magari dirgli che sarei stato disposto a fargli conoscere la città, dato che da quello che mi avevano detto non doveva essere della zona, ma la realtà era che non ero sicuro di cosa sarebbe stato meglio fare.

Voglio dire, non era detto che lui potesse apprezzare l'aiuto di qualcuno, oppure gli avrei dato l'impressione di essere antipatico, non ero bravissimo ad approcciare con gli altri.

Certamente sarebbe stato impossibile non aver nessun rapporto con lui, era diventato il mio nuovo vicino, ci sarebbe stata l'occasione di avere conversazioni, o almeno ci speravo.

La verità era che non mi aspettavo che lui avrebbe stravolto ogni cosa semplicemente entrando nella mia vita.

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Angolo autrice

Ehilà, questo è il primo capitolo della storia, spero possa interessarvi.

Non so ogni quanto pubblicherò, ma spero di riuscire a farlo più volte a settimana.

Ci vediamo alla prossima.

Celeste.

The boy next door||ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora