Capitolo 18

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Pov Christian

Non sapevo bene come mi sentissi.

Cioè, avevo un mal di testa assurdo, sul serio, ma non era questo il punto.

Il punto era che Mattia Zenzola, il mio vicino di casa, il mio migliore amico, il ragazzo che amavo, voleva parlare con me.

Di cosa poi non ne avevo idea.

Ma certamente non era nulla di positivo, la sera precedente mi ero lasciato andare all'alcol e dovevo aver combinato qualche casino, di cui non volevo prendermi le responsabilità.

Ricordavo solamente che volevo dichiararmi a lui ed in quel video si vedeva chiaramente che eravamo insieme, glielo avevo detto?

Prima o dopo avergli vomitato addosso?

Dai, era ovvio che l'avevo fatto, se no, perché avrebbe dovuto dirmi che avremmo dovuto parlare di ciò che era successo ieri?

E cosa cazzo era successo?

Non lo avevo ancora capito e non sapevo cosa fare per scoprirlo.

Sicuramente non l'avrei chiesto a Mattia, neanche morto.

Volevo annegare nella disperazione, buttarmi giù da un precipizio.

Ero certo che non avrei più toccato nessun alcolico, niente di niente.

Avevo messo a repentaglio qualcosa che nascondevo da tre anni, solamente perché avevo visto il mio migliore amico baciare la sua ragazza.

Non ero reale.

Soprattutto ero stupido, un cretino, un coglione, non avrei mai smesso di insultarmi da solo.

Avevo un cervello che ragionava o mi si era spento totalmente quando avevo deciso di ridurmi così?

Ed okay, stavo soffrendo, ma quello era un gesto da idioti e io, da bravo idiota, avevo bevuto.

Questo era ciò che mi faceva l'effetto di Mattia Zenzola.

Buttai la testa sul cuscino e soffocai un grido.

Volevo urlare tutta la frustrazione che stavo provando in questo momento, volevo picchiarmi e tornare dal Christian di ieri sera e dirgli di non mettersi nei casini.

Peccato che non potevo.

Qualsiasi cosa avessi fatto, l'avevo fatta.

Ma io lo sapevo, sarei dovuto rimanere a casa.

Ed invece no, fallo per Nunzio, fallo per Mattia e alla fine l'unico a cui le cose erano andate male ero io.

Non c'era da stupirsi, quando la sfortuna e il disagio ti perseguitano ti ci abitui pure.

Avevo così tanta voglia di maledire il giorno in cui ero nato.

In ogni modo, necessitavo al più presto di scoprire qualcosa, qualsiasi cosa che mi avrebbe suggerito cosa avessi fatto ieri.

Cercai di sforzarmi, ma i miei ricordi si fermavano a me deciso che andavo da Mattia.

Mente locale.

Dovevo fare mente locale.

Con chi ero stato la maggior parte del tempo?

Alex, Nunzio e Luca?

O Luigi?

Non era importante comunque, avevo qualcuno che sicuramente avrebbe avuto le risposte.

Ero certo della presenza di Alex costantemente al mio fianco.

The boy next door||ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora