Capitolo 19

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Pov Christian

Non avevo mai risposto al messaggio di Mattia, tantomeno l'avevo visualizzato.

Non ero pronto ad avere un confronto con lui, non sapevo neanche come comportarmi.

Non avrei di certo permesso che una dichiarazione, fatta da un me ubriaco, potesse rovinare il rapporto più importante che avessi.

Quindi una cosa era sicura, avrei negato e se mai mi sarei giustificato dando la colpa all'alcol.

Sicuramente, da questo momento, mi sarei messo in testa il concetto di andare avanti.

La vedevo un po' difficile in realtà, perché negli ultimi 3 anni quel sentimento non aveva fatto altro che crescere e diventare sempre più forte, ma era necessario che io mi facessi una vita sentimentale in modo diverso, in modo migliore, senza correre dietro a ragazzi che non mi ricambiavano.

Il punto, era che sarebbe stato più facile, se si fosse trattato di una persona che non vedevo spesso o che comunque non conoscevo.

Sostanzialmente qualcuno con cui i rapporti erano minimi se non nulli e di cui il distaccamento non mi avrebbe fatto soffrire.

Eppure Mattia era costantemente nella mia vita, ventiquattrore su ventiquattro al mio fianco, era riuscito fin troppo ad entrarmi sottopelle, il che complicava notevolmente le cose e la mia poca capacità di superare le persone.

Non solo io, ma credo che chiunque non riuscirebbe a rinunciare a Mattia, era perfetto e rappresentava tutto ciò che gli altri volevano essere.

Era bello, alto, talentuoso, sensuale, sicuro di sé ed okay, magari non era un pregio il fatto che fosse uno stronzo, ma che ve lo dico a fare?

Io amavo qualsiasi cosa di lui, anche il carattere terribile.

Ovviamente non avrei fatto lo stesso errore di allontanarmi radicalmente da lui, come tre anni fa.

Diciamocelo, ero negato in questo, mi affezionavo a chiunque e subito, non riuscivo neanche a buttare una maglietta strappata, ma la conservavo per ricordo, la separazione non era qualcosa a cui ero propenso.

Figuratevi, avevo ancora i quaderni di quando andavo alle elementari...

Ciò però non significava che non avessi bisogno di un po' di tempo.

E l'occasione per avere tempo per stare da solo, mi era stata fornita da quel viaggio che avrei dovuto fare a Grottaglie e, approposito di questo, dovevo resistere un solo giorno, uno solo.

Dovevo evitare Mattia per altre ventiquattro ore precise e poi, dopo esser tornato, lo avrei affrontato, lo giuravo.

Ero consapevole che prima o poi avrei dovuto avere un confronto con lui, volevo solo rimandarlo.

Volevo essere più coraggioso, ma non riuscivo, in ballo c'era troppo da perdere.

Guardavo le valigie davanti a me, mentre cercavo di metterci dentro i vestiti, solo che non potevo fare a meno di notare un dettaglio.

La maggior parte erano di Mattia, avevano il suo odore e se da una parte era positivo, dall'altra assolutamente no.

Già saremmo dovuti restare separati, nonostante mi convincevo che fosse quello di cui avessi bisogno, in più, il suo profumo avrebbe aumentato la nostalgia che stavo cominciando a provare proprio in questo momento.

E mi sentivo una persona orribile tra l'altro.

Stavo partendo, senza salutare il mio migliore amico, gli ultimi ricordi che avevo di lui, erano tutti negativi, e bhe, per quanto riguardava i suoi, non osavo immaginare quali fossero, ma soprattutto cosa ne pensava al riguardo.

The boy next door||ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora