Pov Christian
"Vuoi saperlo? Vuoi che te lo dica? Si, Mattia, sono innamorato perso di te."
Sentivo che il mio cuore stesse per esplodere mentre pronunciavo quella frase.
Ero pieno d'ansia e di preoccupazioni, non avevo neanche il coraggio di guardare il mio migliore amico in faccia.
Ma in tutto ciò, non mi capacitavo del fatto che lui avesse lasciato Bergamo e fosse venuto qui a Grottaglie solo per questo.
Cioè, anche io, o almeno, la mia parte razionale, volevo avere un confronto con lui, più che altro perché mi sentivo in difetto nei suoi confronti, come se avessi sbagliato qualcosa lasciando uscire quella piccola confessione.
Però dall'altro lato, ero convinto che non fosse necessario affrettare le cose, infondo eravamo costantemente insieme, anche stare un po' a distanza avrebbe aiutato al nostro rapporto.
Soprattutto avrebbe aiutato lui, perché io non avevo idea di come potesse prendere la mia infatuazione nei suoi confronti.
Non ero una delle tante ragazze che si dichiarava a lui, prima di tutto, ero un ragazzo e poi ero il suo migliore amico.
Non ci vuole più di tanto a rifiutare una ragazza che non ti piace, specialmente se non hai alcun tipo di rapporto con lei, l'importante è farlo gentilmente.
Invece, quando rientrano i legami in queste tipo di situazioni, è tutto più complicato.
Io mi ritrovavo qui, davanti a lui, con lo sguardo basso, evitando di incrociare i suoi occhi, perché internamente stavo tremando manco fossimo in inverno e la paura non aveva intenzione di svanire.
Infondo, la cazzata l'avevo fatta una volta e avevo deciso anche di ripeterla, cosa poteva andare peggio?
Bhe, perdere Mattia.
Ma alla fine non era anche un po' questione di destino il fatto che mi fossi dichiarato?
Come se dopo tanto tempo, mi fosse arrivata l'opportunità di farlo, e probabilmente le cose erano andate esattamente come dovevano andare.
Credevo davvero di essere capace di continuare quella farsa della maschera indifferente e non reagire a quelle cose che mi facevano male?
Come capitava spesso, anch'io ero scoppiato, ero arrivato alla condizione di esplodere, di rivelare ogni cosa e tra l'altro nel peggiore dei modi, ma ciò, perché col tempo non avevo fatto altro che accumulare.
Accumulavo gelosie, invidie, tristezza, nervoso, delusione e mi era bastata una piccola spinta per essere sincero.
E forse era giusto così.
Non aveva più senso rimarginarci sopra.
Mattia lo sapeva, io mi ero tolto un peso, per quanto riguardava il futuro del nostro rapporto... Bhe, dipendeva da lui.
Lui aveva in mano la situazione, con una sola parola poteva interrompere anni di amicizia, oppure decidere di chiudere gli occhi sui miei sentimenti e fare finta di nulla.
L'opzione che ricambiasse non era manco da valutare.
Cioè, avevo a che fare con un ragazzo strafigo, che da anni non faceva altro che comportarsi come un bad boy uscito direttamente da Wattpad, neanche nel multiverso lui avrebbe potuto provare le mie stesse cose.
Sicuramente era un po' stupido, perché chiunque si sarebbe accorto del modo in cui lo guardavo, che in una stanza piena di persone, la mia attenzione era sempre fissa su di lui, che la gelosia mi mangiava vivo osservandolo alle prese con qualcuna.
STAI LEGGENDO
The boy next door||Zenzonelli
FanfictionCosa succede se, tutto un tratto, l'arrivo del nuovo vicino di casa scombussola ogni tua certezza e sei costretto a mettere in dubbio ciò di cui eri stato sempre convinto?