Capitolo 3

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La mattina seguente, a svegliarmi furono delle lente e dolci carezze lungo il braccio, che mi portarono così ad aprire lentamente gli occhi

«Buongiorno» Sussurrai accennando un sorriso ancora addormentato

«'Giorno, ho comprato la colazione»

«Quanto ti amo» Sorrisi, sporgendomi appena in avanti per lasciargli un bacio a fior di labbra, prendendomi poi qualche istante per guardarlo mentre si voltava verso il comodino per poter prendere due cornetti avvolti in un tovagliolino fastidioso tipico dei bar

«Tuo»

Presi il cornetto che mi porse, facendolo scontrare appena con il suo, dando un primo morso, gemendo per la bontà

«Mio Dio Matti, potrei star toccando il cielo con un dito»

«Sei uno stupido, non ho più parole» Ridacchió mordendo il suo cornetto

«Ma che ho detto?» Ridacchiai, spostandomi poi a sedere insieme al ragazzo, poggiando la testa sulla sua spalla

«Mi fai dare un morso?» Chiesi addocchiando il suo cornetto al cioccolato

«No, mangiati il tuo»

«Dai, un morsettino, uno piccolo» Misi il broncio, facendogli gli occhi dolci

«Con "Morsettino" intendi "Ti mangio mezzo cornetto in un morso solo"?»

Scossi il capo e, sospirando, mi avvicinò il suo cornetto

«Eh cazzo, lo sapevo io!» Esclamó ridendo quando, come sapeva benissimo anche lui, diedi un morso più grande di quanto avessi promesso

«Dai, dai un morsetto anche tu al mio, così siamo pari»

Allungai il mio cornetto al pistacchio ma lui scosse la testa, voltando il viso dal lato opposto

«Sono estremamente risentito e offeso per questo oltraggio»

Scoppiai allora in una risata, poggiando un attimo il mio cornetto sul comodino, prendendo poi il ragazzo da un braccio per farlo spostare su di me, ritrovandomelo così addosso a cavalcioni

«Bacino» Sussurrai portando una mano sulla sua guancia, accarezzandola

«Assolutamente no» Affermó con tono falsamente deciso, nonostante il suo sguardo fosse puntato sulle mie labbra che si incurvarono in un sorriso

Così feci per poggiare le labbra sulle sue ma mi scontrai contro la sua guancia

«Ti avevo detto no»

Alzai un sopracciglio, divertito, portando allora anche l'altra mano sul suo viso per evitare che si spostasse bruscamente come poco prima, avvicinandomi nuovamente, per poter far scontrare le nostre labbra

Schiusi le labbra alla richiesta del ragazzo che mi mordicchiava il labbro inferiore, lasciandogli esplorare la mia bocca come anch'io feci, lentamente, con la sua, godendomi il suo sapore

«Ma avevo detto no...» Sussurró labbra contro labbra quando ci allontanammo e gli mordicchiai il labbro che tirai appena prima di lasciarlo e sorridergli

«Non sai dirmi davvero di no»

«Vuoi veramente sfidarmi? Ti conviene?»

«Mmh assolutamente no, non voglio rischiare»

E quella volta fu il ragazzo a tornare con le labbra sulle mie, riprendendo da dove ci eravamo interrotti.

-
«Quasi non mi sembra vero di essere tornato a casa» Affermai quando il mio ragazzo aprì la porta di casa, facendoci largo con le nostre valigie all'ingresso

Occhi Lucidi [Zenzonelli] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora