Capitolo 7

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La mattina seguente, quando cominciai a svegliarmi naturalmente, avvertii una mancanza fisica al mio fianco, allungando appena un braccio, con ancora gli occhi chiusi, per averne una certezza

Mi spostai allora sul lato del letto libero, affondando il viso nel cuscino del mio ragazzo com'ero solito fare quando si svegliava prima lui, beandomi di quell'odore dolce che tuttavia, poco dopo, venne corrotto da un profumo forte, aspro

Infastidito dall'avvertire ancora quel profumo mi alzai da quel letto, incamminandomi verso la cucina, trovando il mio ragazzo sdraiato sul divano con lo sguardo perso sullo schermo della televisione poco distante

«Buongiorno» Mormorai entrato in stanza, dirigendomi verso il frigorifero per poter tirare fuori un cartone di succo

«Buongiorno... Grazie per... Il dolce, mi dispiace di essere tornato così tardi»

Sorpreso, non credendo che avrebbe parlato così facilmente, annuii, riempiendo di succo due bicchieri in plastica, bevendone qualche sorso prima di poter parlare, avvicinandomi al divano

«Basta che ti sia divertito comunque... A me importa quello» Affermai, allungando la mano per porgli il bicchiere che prese quasi subito

«Sì, è stato... È stata una bella serata»

«Posso?» Chiesi indicando il posto al suo fianco, approfittando che si fosse seduto

«Ma sì, certo... È casa tua, mica devi chiedermi il permesso» Ridacchió visibilmente a disagio, portandomi a guardarlo in modo più che confuso

«È casa nostra, non mia e neanche tua... Comunque sai che non mi riferivo a quel "permesso"»

Occupando il posto al suo fianco, lo guardai con la coda dell'occhio, fingendo di star guardando quel programma sulla televisione lì davanti a noi

«Ho fatto qualcosa di sbagliato Matti? Sei strano... Credevo che fosse per quella scena di ieri mattina, ti ho chiesto scusa ieri sera... Se c'è altro, dimmelo, per favore»

Voltai il viso per guardarlo, notando un iniziale e sottile velo di panico nei suoi occhi

«No no... È che sono giorni un po' così... Il lavoro è stressante, e poi mi sfianca litigare ogni due per tre...
Ero un po' giù, ma ora va tutto bene...»

Cercai di capire se mi stesse dicendo tutto, se davvero non ci fosse qualcosa di più grande dietro quelle parole, se magari fosse seriamente arrabbiato con me per altro, ma il suo sguardo basso mi impedì di leggerci qualcosa

«Quindi... Puoi ritornare il mio Matti?» Chiesi sorridendogli, portando una mano sulla sua guancia estremamente liscia, accarezzandola con il pollice, avvicinando il viso al suo

«Puoi ritornare a baciarmi? A stringermi?» Continuai, notandolo spostare lo sguardo dal mio più volte, incapace di reggerlo, decidendo allora di allontanarmi

«Non capisco cos'hai Mattia... Se ti va di parlarne sai dove trovarmi...»
Sospirai, riservandogli un ultimo sguardo prima di allontanare anche la mano dal suo viso, finendo di bere il contenuto del mio bicchiere.

«Domani dovrò partire comunque, mi è arrivata un'e-mail per quegli eventi che ti dicevo per il matrimonio di Alex...» Esordii dopo dieci minuti di pesante silenzio passato con lo sguardo chino sul cellulare, e finalmente dalla sua bocca uscì qualche suono

«E quanto... Stai via? Dove vai?»

«Una settimana e mezza probabilmente, forse due... Il primo evento dovrebbe essere a Caserta, quindi lì» Spiegai alzando le spalle, posando il cellulare sul divano, guardandolo

Occhi Lucidi [Zenzonelli] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora