«Lo prendiamo giallo o arancione?»
«Giallo o arancione? Amore ma prendiamolo rosso»
«Rosso dici? Non mi convince...»
«Ma sì, è il colore più bello ed è perfetto»
Lui annuì poco dopo, capendo di essere riuscito a convincerlo dopo minuti interi passati a discutere sul colore del passeggino che avevamo visto al negozio e che, secondo noi, sarebbe stato perfetto per via di tutte le comodità intrinseche.
«Mh, allora va bene»
Affermó infine.
Così, dopo aver preso lo scatolo contenente il passeggino ed averlo messo dentro il carrello che appositamente avevamo preso, continuammo a girovagare per le varie corsie di quel negozio abbastanza esteso per bambini, per il mero piacere di farlo.
Tra una corsia e un'altra rimasi qualche passo dietro il mio ragazzo, osservandolo incantarsi con un sorriso davanti ad alcuni vestitini davvero piccolissimi, non trattenendo a mia volta un sorriso per quella scena tenerissima
«Dio Amore, guarda che carino!
C'è anche il fiocchetto dietro»Mi mordicchiai quel sorriso, per il quale sentii quasi gli zigomi farmi male, credendo che difficilmente sarei mai potuto essere più felice di quanto non lo fossi già in quel momento
«È vero, è bellissimo» Affermai guardando meglio quel vestitino rosa, avvicinandomi più a lui, poggiando la mano sul suo fianco
«Già lo so che tu vestirai Sara come una principessa e io vestirò Valerio come il peggior gangster di zona» Ridacchiai, facendo risalire dolcemente la mano sulla sua guancia che divenne rossa, forse per la risatina che ero riuscito a strappargli
«Basta che non lo vesti come te prima che mi conoscessi, poi mi va bene tutto»
Finsi un'espressione scioccata e offesa che suscitò la sua ilarità, che consequenzialmente suscitò la mia
Voltai il viso verso destra e verso sinistra, giusto per assicurarmi che intorno non avessimo nessuno sguardo di troppo e indiscreto, mettendo così a tacere la sua risata poggiando le labbra sulle sue.
Sentii le sue braccia cingermi il collo, approfondendo poi quel bacio nel quale le nostre lingue si dilettarono ad assaporare l'uno la bocca dell'altro, sfiorandosi esperte tra loro, mentre una mano si perdeva tra i miei ricci alla base della nuca, tirandoli appena, lasciandomi scappare qualche lieve gemito
«Ti sei proprio offeso eh?» Scherzó allontanandosi da quel bacio, stampandomene un ultimo prima di sorridermi
«Talmente offeso che quasi valutavo il non baciarti più»
Notai, per un solo attimo, il suo sguardo essere attraversato dalla malizia, ma poi dovette pensare che non fosse una buona idea
«Scemo, non sei credibile se me lo dici ridendo, lo sai?»
Entrambi ridemmo, decidendo di continuare a girovagare un po' per quel negozio, rimanendo a guardare il mio ragazzo entusiasmarsi per tutine, copertine e scarpine finché, dopo aver dato uno sguardo all'orario, non decidemmo di dirigerci alla cassa per poter andare a pagare il nostro acquisto.
Una volta in macchina non impiegammo molto per raggiungere casa e, una volta arrivati, non avevamo perso tempo ad accendere il climatizzatore per poterci godere un po' d'aria fresca in pieno contrasto con il caldo stucchevole esterno.
«Che caldo Amore, mi sto sciogliendo» Mugolai davanti all'armadio della nostra camera, spogliandomi dei jeans con qualche difficoltà per poter indossare dei semplici pantaloncini nel tentativo di sentire meno caldo