Rimasi interdetto alle parole che il ragazzo pronunciò tra le lacrime, non aspettandomi in quel momento di dover fronteggiare una simile discussione
«Mattia... Amore, guardami» Ordinai prendendogli il viso dalle guance umide tra le mani, sentendo il mio cuore spezzarsi alla vista di quegli occhi rossissimi
«Non è sempre colpa tua... Siamo persone Amore, abbiamo tutti dei difetti altrimenti saremmo perfetti e non mi pare che esista qualcuno al mondo che si avvicini al concetto di 'perfezione'. Anch'io sono permaloso, lo sai, ci siamo proprio trovati noi due... E abbiamo due modi diversi di reagire alle situazioni... Non c'è un modo migliore o peggiore, fanno entrambi schifo, ma tu mi accetti così, no? Perché non dovrei farlo anch'io?» Parlai asciugandogli le lacrime con i pollici, continuando il mio discorso
«E non dire mai più che tu non fai per me, o che mi rovini, perché tu sei la cosa più bella che mi sia capitata fino ad ora nella vita... E cazzo, sì che fai per me, sei la mia fottutissima metà combaciante.»
Gli sorrisi, cercando di fargli capire quanto fossero sentite quelle parole
«Non avevo capito quanto le parole di mia madre ti avessero segnato almeno fino ad ora... Mi hai sempre detto, da quel giorno, di lasciarla perdere, di non sprecare tempo prezioso a rimuginare sulle sue parole, curando le mie ferite, ma a quanto pare tu invece l'hai fatto, e lo hai fatto senza che me ne accorgessi, senza che potessi evitarti di soffrirne... Qui il pessimo fidanzato sono io.
Matti, lei non sa di che cosa parla, non sa quanto tu sia la persona più bella del mondo... Lo so solo io, e basta così.»«Chri...» Mormoró stringendo le labbra per non provare a piangere, dopo essere riuscito a fermare le lacrime, e allora decisi di chinarmi su di lui, facendo unire le nostre labbra in un piccolo bacio a stampo che, tuttavia, il più piccolo tendé ad approfondire in un timido invito a schiudere le labbra
Lentamente feci scendere le mani dal suo viso ai suoi fianchi, stringendoli, mentre le sue mani mi cinsero il collo, avvertendo le sue dita giocare con i miei capelli che mi procurarono, un po' come sempre quando si trattava di lui, dei piccoli brividi lungo la schiena
Immersi in quel bacio, inaspettatamente mi ritrovai a seguire il ragazzo che mi attiró verso il divano, allontanandoci soltanto quando mi sedetti sotto il suo invito, guardandolo poi portarsi su di me
«Quindi... Mi hai perdonato?»
«Giuro che me ne vado da casa se me lo chiedi un'altra volta» Ridacchiai, muovendo lentamente le mani sui suoi fianchi sinuosi
«Allora cambio domanda... Come stai?»
Ridacchiai scuotendo appena il capo, rassegnandomi al fatto che per quel giorno avrei dovuto rispondere solamente a quelle due domande
«Meglio bimbo, grazie al tuo tiramisù»
Gli feci l'occhiolino, guardando il suo sorriso ampliarsi, nascondendo poi il viso contro il mio collo probabilmente imbarazzato per quella reazione istintiva
«Smetterai mai di nasconderti quando ti dico qualcosa di carino?»
«Ma zitto, non mi sto nascondendo»
«Ah giusto, stai cercando di capire quale bagnoschiuma ho usato oggi per farmi la doccia»
«Sì, e ho anche constatato che fai puzza in realtà»
Finsi un'espressione offesa e scioccata quando il ragazzo tornó a guardarmi, divertito
«Faccio talmente puzza che ti sei attaccato come una cozza»
«Falso, sono solo seduto su di te, ma ora mi alzo»
Inutile dire che quando fece per alzarsi me lo riattirai addosso con un sorrisetto