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Sento il motore della moto spegnersi mentre io sento che potrei vomitare anche qui da un momento all'altro.
Mi faccio coraggiosa così apro gli occhi trovandomi davanti quei occhi neri che mi guardano.
Come sono belli.
Poi neri...Sexy.
Vedendo che lo sto osservando sposta lo sguardo di lato.
<Siamo arrivati> annuisco guardandomi attorno trovandomi in una pompa di benzina.
Scendo, seguita da lui.
Appena i miei piedi toccano a terra ringrazio il signore di essere arrivata sana e salva.
Quasi quasi non sarebbe male baciare a terra.
<Quindi?> Mi giro trovandomi il ragazzo con un bidone di 10 litri in mano.
Oh giusto, mi giro, ma...
<La mia borsa... l'ho dimenticata in macchina> adesso come faccio?Mi guarda scuotendo la testa prima di roteare gli occhi infilando una mano nella tasca dei jeans neri dove tira fuori il portafoglio di Tommy.
Come può uno come lui permettersi una cosa di marca?Tira fuori una banconota di 20€ che mette nella macchinetta riempiendo il bidone pieno di benzina.
Rimango pietrificata da quel gesto, non me lo aspettavo.
<Tieni e adesso ciao> dice lasciandomi il bidone davanti alle mie convers bianche prima di salire in moto.
<Dove stai andando?>chiedo.
<Dove vuoi che vada alle 20:30 di notte? A scopare> il mio umore cambia, mi irrigidisco per poi tirargli il bidone di sopra che prende a volo.
<Ma tu sei pazza>
<Vaffanculo> dico prima di girare di tacchi andandomene iniziando a camminare.
Pensavo mi seguisse o mi fermasse, ma invece se ne va lasciandomi lì.
Coglione.
Inizio a camminare.
Forza, Emily.
C'è la puoi fare.
Mancano ancora 5 chilometri.
Non mi sento più le gambe.
Un onda di freddo mi fa stringere al giubbotto a jeans mentre mentalmente maledico Cristian e me stessa per essermi fidata di uno del genere.
Sono stata una stupida, lo sono sempre.
Sento dei rumori che mi fanno girare, ma non c'è nessuno, mi guardo attorno mentre spaventata aumento il passo stringendo con le braccia il giubbotto a jeans cercando di riscaldarmi.
Dietro di me sento un clason suonare, sussulto spaventata.
Sento un rumore di sportello che fa suonare il bottone dall'arme dentro di me.
Adesso che faccio,mi devo fermare? E se si tratta di un maniaco?Decido di continuare a camminare almeno fino a quando una mano si posa sul mio polso, oddio.
Mi fa girare facendomi iniziare ad urlare chiudendo gli occhi iniziando a dargli diversi schiaffi e pugni.
Sento sbuffare mentre la presa stringe sul mio polso facendo quasi male.
Sento qualcosa di duro.
Che viene seguita da quella voce.
<Ma tu non stai bene> dice tenendomi ferma tra le sue braccia stringendomi al petto.
Non ci credo.
Apro gli occhi trovandomi il coglione che mi guarda.
<Mi hai spaventata, cretino> dico allontanandomi da lui.
<Certo, io ti vengo a prendere, tu mi dai schiaffi e poi sarei io il cretino> dice pensando fossi pazza.
<Mi hai lasciato da sola, che cosa avrei dovuto fare? Stare ferma lì ad aspettare che qualcuno mi vedi e mi riporti a casa?! Ho iniziato a camminare, pensavo fossi un maniaco, mi hai spaventata>Urlo, non so nemmeno io perché sto urlando in mezzo alla strada.
<Hai bisogno di cure> dice prima di girarsi ed andarsene.
<Adesso dove vai? MI RILASCI QUI?> Dico fuori controllo seguendolo.
Mi blocco vedendo la mia macchina in cui sale.
Mi guarda per poi affacciarsi dal finestrino.
<Ti muovi o ti devo prendere con la forza?> Sbuffo iniziando a fare i capricci come una bambina prima di salire in macchina dove lui non mi dà nemmeno il tempo di mettermi la cintura partendo.
<Sto congelando> dico cercando di riscaldarmi strofinando le mani.
Guarda la strada per poi puntare degli sguardi rapidi su di me.
<Metti questo> dice prendendo da dietro la sua giacca.
Inizialmente esitai, ma quando un altro brivido di freddo mi percorse lungo la colonna vertebrale l'afferrai subito.
Quando la indossai le narici si offuscarono del suo profumo.
Menta, wishi e...canna?Mi strinsi ad adesso prendendomi diverse occhiate da parte sua.
<Stai bene?>annuisco guardando fuori il finestrino.
Fortunatamente siamo quasi arrivati, sto morendo di fame.
Quando posteggia davanti a casa mia rimaniamo tutte e due fermi a guardare davanti a noi.
Nessuno parla.
Nessuno fiata.
Nessuno scende.
Prendo coraggio e sposto lo sguardo su di lui che non mi degna nemmeno di uno sguardo.
Guardo i suoi piercing, lo fanno così...sexy.
I miei occhi si spostano sul suo collo dove intravedo una tatuaggio.
Abbasso lo sguardo e vedo che anche nel braccio e pieno.
Vorrei tanto toccarli...
<È meglio se vai> sento quasi un sussurro, mi riprendo annuendo scendo dalla macchina seguito da lui, prendo le buste.
<Dove stai andando?> Chiedo.
<A casa, per oggi ne ho abbastanza> lo guardo annuendo.
Mi guardo attorno, ma mi rendo conto che la sua moto non c'è.
<Come torni a casa?>
<Farò una passeggiata...penso che rimarrò da un'amica> un'amica? Certo.
Il mio umore cambia.
<Ok, ciao e grazie per prima> dico dandogli le spalle andandomene.
Premo il 4 piano per poi guardarmi allo specchio nell'ascensore dove mi rendo conto della mia stanchezza e della sua giacca ancora addosso a me.
L'annuso guardandomi allo specchio chiudendo gli occhi...
L'ascensore si apre al secondo piano dove con mia sorpresa entra lui, smetto di annusare la sua giacca girandomi verso di lui, vedo che guarda la sua giacca e poi me.
<Che ci fai qui?> Sento la gola farsi secca, mentre lui non risponde.
Viene verso di me e mi bacia prendendomi alla sprovvista.
Mi irrigidisco.
Spalanco gli occhi sorpresa, ma non mi stacco, sento la sua mano accarezzarmi la schiena facendomi rilassare.
Mi lascio andare approfondendo il bacio mentre lui mi prende in braccio facendomi incastrare le mie mani intorno al suo collo in modo da non staccare il nostro bacio dove ormai le nostre lingue si sono incontrate e si incastrano perfettamente insieme.
Sento un sapore di metallo in bocca per il piercing che non fa altro dal mio conto che rendenderlo più sexy.
Mi sbatte nel vetro facendomi male, ma non gli dà importanza.
Assapora le mie labbra mentre la sua mano cerca il mio seno sopra la maglietta.
Mette la sua mano dentro la maglietta raggiungendo il reggiseno che sposta in modo da potermi accarezza il seno.
Stringo le gambe intorno a suoi fianchi mentre setto di me sento la sue erezione spingere nella stoffa delle mie mutandine.
Mi stuzzica il capezzolo facendomi uscire un gemito sopra le sue labbra.Lo strizza facendomi gridare dal dolore per poi levare la mano da lì scendendo giù arrivando sopra la mia gonna, scende di più la mano arrivando alle mie coscie che pizzica dandogli diversi pizzicotti, sento qualcosa muoversi nello stomaco, saranno farfalle?La sua mano accarezza la mia coscia fino ad arrivare alla stoffa delle mie mutandine rosse di cotone che senza chiudermi il permesso sposta di lato.Ispiro nella sua bocca mentre ci guardiamo negli occhi.
<Adesso...non gridare> Non capisco a che si riferisca almeno fino a quando mi irrigidisco sentendo un dito entrare dentro di me.
O Dio.
Mi guarda e vedendomi in faccia una espressione di dolore mi lascia diversi baci a stampo per poi riniziare a baciarmi mentre lui entra un altro dito, un altro e un altro ancora.
Sento dentro di me stringersi facendomi muovere le gambe.
<Ferma> ordina, faccio come dice mentre un fastidio doloroso mi penetra dentro di me.
Inizia a muovere le dita prima piano, dopo un po' aumenta in ritmo muovendoli con movimenti circolari.
Inizio a sudare quando sento un piacere caldo impossessarsi del mio corpo.
Mi bacia il collo mentre mi sussurra di non urlare.
Tocco con una mano la sua schiena, ma lui mi prende per il polso e me lo leva facendomi male.
Riunisco le nostre labbra dandogli un bacio casto, inarco la schiena per allontanandomi senza staccare più di tanto le nostre labbra dove entra un po' d'aria.
Mi riavvicino e con i denti prendo il suo labbro dove è pigiato il piercing che tiro verso di me facendogli aumentare il ritmo lì sotto.
Un calore aumenta sempre di più nel mio basso ventre e nel mio stomaco fino a scoppiare, sorrido mentre cado esausta sopra di lui che mi lecca il collo per poi levare senza nessuna delicatezza le dita dentro di me facendomi urlare.
Se li mette in bocca e li succhia cosa che vorrei fare con il suo amichetto, come se mi avesse letto nel pensiero mi fa scivolare lungo lo specchio fino a farmi cadere in ginocchio.
Si sbottona i jeans che abbassa fino ai piedi, nel polpaccio intravedo un tatuaggio, mi appoggio alle sue gambe e con grande sorpresa qui si fa toccare.
Gli lascio diversi baci mentre lui ispira e ispira duramente desideroso della mia bocca sul suo cazzo.
Gli abbasso i boxer di Calvin Klein mettendo il mostra il suo cazzo già confio in attesa di me.
Non so che fare.
Non sono esperta.
Posso provare.
Ho visto qualcosa in TV.
Avvicino la mia bocca prendendolo tutto in bocca in un colpo solo.
Si irrigidisce, e mette la sua mano sopra la mia testa.
<Cazzo> sorrido penso di andare bene così inizio a muoverlo, su e giù, su e giù.
Chiude gli occhi appoggiando una mano nel vetro mentre con l'altra mano che è ancora posata sopra la sua testa mi spinge ad aumentare il ritmo.
Faccio come dice senza vergogna.
<Era questo che dicevo oggi> dice facendomi andare più infondo.
<Calma> dice accarezzandomi la testa faccio con dice iniziando a fare piano piano.
<Mi distruggi così> non so cosa mi prende, ma davanti a me affacciano le immagini di lui e la rossa, quasi non vomito.
Ti faccio vedere io.
Lo mordo.
<Che minchia fai> dice dolorante, non me ne curo, lo Lecco, lo muovo, lo succhio e lo mordo, adesso è in mio possesso.
Ti farò vedere chi è meglio se io o la rossa.
<Emily calmati> dice, sento le sue gambe tremare.
Non gli dò ascolto.
<Emily> dice in tono serio, so che è al limite.
<Emily mi rompi il cazzo se continui a mordere> dice, gli do un ultimo morso prima di farlo venire nella mia bocca, un sapore amaro e liquido mi fa attorcigliare il naso disgustata per poi buttarlo, giù.
Mi stacco e lo vedo stremato quanto me.
<Questo si che è un pompino con i fiocchi> sorrido felice che gli sia piaciuto, si abbassa su di me e dice
<Ma adesso è il mio turno> mi prende nello stesso momento che l'ascensore arriva al mio piano, usciamo stistemandoci per poi entrare nel mio appartamento dove possiamo le buste a terra prima di continuare da dove abbiamo lasciato.
Il rumore dell'ascensore mi riporta alla realtà, mi giro senza fiato, ma non vedo nessuno se no il corridoio vuoto, esco con le buste per poi dirigermi verso la porta della mia casa che apro.
Chiudo la porta dietro di me per poi andare verso il figro dove prendo una bottiglia d'acqua.
Riempio un bicchiere che butto giù di un sorso solo, mentre lo faccio un ondata di vomito mi invade facendomi correre verso il gabinetto dove vomito tutto quello che ho mangiato oggi.
Sento lo stomaco contrarsi facendomi appoggiare al water.
Che cosa è successo in ascensore?
Ho bisogno di una bella doccia.

Ciao a tutti, ecco un nuovo capitolo, vi piace?
Il vostro parere è importante per me, mi spinge ad aggiornare quindi se siete curiosi di cosa succederà secondo voi fatemi sapere.

(Anche perché se non vi piace cancellerò la storia)

Una fottutissima settimanaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora