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La sera non riesco a chiudere occhio, no dopo quello che è successo.
La mattina mi alzo andando in bagno e come ogni mattina prima vado a sbattere contro qualcosa, mannaggia a miseria, che dolore.
Mi dirigo in bagno con il braccio dolorante per poi spogliarmi facendomi una doccia veloce.
Prendo l'asciugamano tamponando velocemente il mio piccolo corpo che non è nulla di che, ho un seno piccolo e un sedere normale, ho un po' di pancetta e sono piena di smagliature nelle coscie.
Mi guardo allo specchio e anche in faccia mi rendo conto di essere oscena, ho delle occhiaie che fanno paura, prendo il mio beauty case dove tiro fuori il correttore, e l'eyeliner.
Dopo essermi data una sistemata mi vesto prendendo un semplice maglioncino e un gonna dove sotto abbino delle calze rosa carne.
Mangio gli scarti di ieri prima di uscire.
Prima di arrivare in macchina mando un messaggio a Davide dove gli dico se gli va di vederci per studiare in biblioteca, subito risponde dicendomi che è impegnato con Carlo.
Roteo gli occhi posando il telefono nella borsa, ma arrivata davanti alla mia macchina mi blocco.
<Che cosa ci fa lui qui?> Davanti a me trovo un Cristian che dorme nella mia macchina.
Aumento il passo andandogli incontro per poi bussare nel finestrino facendolo solbazzare, si guarda attorno per poi portare lo sguardo su di me.
I capelli gli ricadono in volto mentre gli occhi appena svegli sono di un rosso chiaro.
Ma quanto è bello appena sveglio?Si stiracchia prima di scendere dalla macchina guardandomi dal basso verso l'alto.
Sento mille brividi imposessarsi del mio corpo.
Sorride accorgendosene.
Metto le braccia conserte.
<Che ci fai nella mia macchina?>
<Dormivo> dice ovvio.
<Nella mia macchina?> Annuisce.
<E la tua amica?>dico con un sorrisetto nel volto.
Pure lei lo ha lasciato sbattere.
<Abbiamo scopato e sono tornato qui, suo marito è tornato a casa> spalanco gli occhi.
Suo marito?Butto giù un gruppetto di saliva che mi costringe a dire qualcosa.
<È sp-sposata?> Chiedo con voce tremante, perché mi trema la voce? Forse perché mi ero fatta un idea sbagliata di lui.
Annuisce tranquillo.
È pazzo per caso? È una cosa schifosa e soprattutto illegale.
Vedendomi ancora turbata per questa confessione, sorride, facendo un passo verso di me facendomi irrigidire.
<Che c'è, non ti aspettavi una cosa del genere da me?> Rimango in silenzio.
Si, pultroppo non immaginavo che potesse arrivare a tanto.
Sorride.
<Sei così scema>come si permette.
Alzo la mano in modo di dargli uno schiaffo, ma lui mi blocca il polso stringendolo.
<Lasciami> ringhio strotolandolo la sua presa casta su di me.
<Calmati> lascia la sua presa su di me facendomi balcollare all'indietro,ma prima che potessi toccare il suolo la sua mano si posa sulla mia schiena impedendolo.
Mi tira a sé facendomi sbattere contro il suo petto che fa su e giù.
Sento il suo cuore posizionato a canto al mio che battono all'unisono.
Solbazzo spaventata quando vedo avvicinare il suo volto al mio, ma questa volta non chiudo gli occhi, lo guardo.
Le sue labbra a un millimetro dalle mie si spostano di lato in modo da sussurrarmi all'orecchio:
<Il vibratore a forma di cazzo mi eccita> tocca il mio orecchio con le sue labbra facendomi venire tanti brividi, spalanco gli occhi pensando a quel che mi ha detto, abbasso lo sguardo imbarazzata mentre lui mi lascia un bacio sul mio orecchio, alzo di scatto lo sguardo verso di lui trovandolo che mi guarda.
Come si è permesso?
Sorrido facendo un passo verso di lui diminuendo le distanze facendo cambiare il suo sguardo.
<Mi dispiace, ma non sono come le altre tua amiche> mi allontano dandogli una spallata, che male, cavolo
.Entro in macchina seguita da lui.
<Che stai facendo?>
<Accompagnami a casa>
<Prego?> Dico facendo finta di non capire.
<Hai capito benissimo> dice prendendo nella tasca una sigaretta che si mette tra le labbra per poi accenderla.
<Qua non si fuma> lo guardo male.
Fa finta di non ascoltarmi buttandomi il fumo addosso facendomi tossire.
Che merda, ho già la nausea.
Apro tutti i finestrini per poi partire.
Quando arrivo nel posto in cui lo incontrato ieri sera scende e prima di andarsene gli passo i soldi presi dalla borsa per ieri.
Li guarda per poi guardare me e dire
<Tienili>cosa?
<Ma>
<Mi offrirai stasera la cena> dice facendomi l'occhialino e sto per dire qualcosa quando lui mi precede.
<E comunque, puoi stare tranquilla, non dirò a nessuno del tuo amichetto dietro> se ne va lasciandomi lì senza parole.
Quando arrivo in biblioteca la signora delle pulizie mi sorride visto che quasi ogni giorno mi vede sempre venire qui.
Tocco gli scaffali prima di prendere il libro che mi serve per prepararmi all'interrogazione di domani di chimica.
Cos'è il pH?
<Il pH è il logaritmo decimale della contrazione degli ioni H+>
Cos'è l'atomo?
<L'atomo è costituito dal nucleo, formato da due tipi di particelle, i protoni e i neutroni, intorno ai quali ruotano gli elettroni. Il protone ha carica elettrica positiva e si abbrevia con il simbolo p+. Il neutrone ha carica elettrica neutra e il suo simbolo è n.>
Cosa si intende per cinetica chimica?
<La cinetica chimica studia la velocità delle reazioni chimiche> continuo così per altre due ore fino a quando sento lo stomaco brontolare.
Chiudo il libro che decido di portare a casa così sto per andare dalla bibliotecaria quando davanti a me affaccia l'ultima persona che mi sarei aspetta di trovare qui.
<Mi stai seguendo?> Non risponde, mi prende solamente per mano e senza lasciarmi il tempo di posare il libro mi spinge verso l'uscita.
<Ma sei pazzo?>
<Sali>tutti pazzi sono diventati?
<Io con te non vado da nessuna parte> dico mettendo le braccia conserte.
Sbuffa per poi posare il casco sopra il motore venendo difronte a me.
<O vieni, o ti prendo con la forza> mi sta minacciando?
<Non lo farai> dico guardandolo con aria di sfida.
<Oh sì> il mio sorriso sparisce capendo che è serio.
<Mi metterò ad urlare e farò venire le persone e la polizia in mio aiuto>
<Sai che sei proprio una stronza?>so che non dovrei, ma scoppio a ridere sotto il suo sguardo confuso.
<Lo so>cerca di trattenere un sorriso, ma si tradisce.
Nel suo volto appare un sorriso.
Appena si accorge che lo guardo diventa serio.
<Andiamo> ritorno seria.
<Non vengo da nessuna parte con te> ripeto seria.
<Ok, mi hai stufato> dice, non capisco cosa intende fare fino a quando mi prende facendomi urlare, tutti gli sguardi dei passanti curiosi si spostano su di noi mentre lui mi mette il casco contro il mio volere.
<Lasciami>ringhio cercando di dargli dei morsi nelle mani.
<Quanto cazzo sei pesante> dice schivando i miei morsi.
<Ragazzi che sta succedendo?> Chiede l'agente avvicinandosi prima che lui possa mettere in moto.
Ora non hai più scampo.
<Lui mi ha...>vengo interrotta.
<Scusatela agente, ma stamattina si è svegliata nervosetta perché non ha ricevuto il mio cazzo da succhiare, ma non si preoccupi, ora risolveremo tutto, vero?> Dice guardandomi, sono esterrefatta, non riesco a dire nulla.
Resto in silenzio mentre cerco di nascondere il rossore in viso che è apparso anche sul volto dell'agente che ci lascia andare facendolo così partire.
<Mi hai fatto fare una figuraccia> grido con la speranza che mi sentisse.
<Ne farai tante con me> il silenzio calò.
Che voleva dire questo?
<Non so nemmeno il tuo nome> mentiii.
<Non ti interessa come cazzo mi chiamo> coglione.
<Io mi chiamo Emily> grido, il silenzio ricade nuovamente.
<Bel nome di merda> dice poco dopo facendo morire il sorriso sul mio volto nello stesso momento che lui si ferma davanti a una panineria.
<Scendi>non mi muovo.
Non ho intenzione di stare con lui un momento di più.
<Ho detto scendi> silenzio.
<SCENDI PORCA BUTTANA> solbazzo per la paura per poi fare come dice.
Sento gli occhi pizzicare, ma non piangerò, no, per lui.
<Andiamo> entriamo in questa panineria dove veniamo accolti da una ragazza che gli sorride per poi sussurrargli qualcosa all'orecchio a me incomprensibile, ma che da come la guarda capisco che si tratta di sesso.
La ragazza ci fa accomodare sopra dove ci siamo solo noi intorno a dei tavoli vuoti.
Alzo un sopracciglio.
Perché non siamo rimasti giù?
Perche mi ha portato qui? Cosa vuole da me.
<Che ci facciamo qui?> Chiedo agitata strofinandomi le mani sulle ginocchia agitata.
<Volevo mangiare>
<E perché proprio con me?> chiedo, non dice nulla, bingo.
<Quindi?>
Finalmente si decide di parlare.
<Sei figlia di un poliziotto? Ti ha mandato lui l'ha vero? > Cosa?...Ancora con questa storia?
<Senti io ho bisogno di quei soldi per la mia famiglia e non me ne fotte un cazzo se è proibito> non capisco.
<Non so di cosa parli> dico alzando le spalle, mi guarda prima di sbattere un pugno sul tavolo facendomi solbazzare.
<Non dire cazzate, so che sai che spaccio droga. Ma puoi dire a paparino di lasciarmi stare, se ti rivedo ti farò del male, tanto male> dice alzandosi per poi andaresene lasciandomi lì senza parole.
Droghe?
Quindi lui...oh.
Mi alzo e lo seguo.
<Cristian> lo vedo scendere velocemente le scale.
<CRISTIAN>grido quando lo vedo salire sulla moto, corro e sta per partire quando mi metto davanti facendolo bloccare di botto.
<SEI IMPAZZITA? EMILY LEVATI DAL CAZZO> allora sa il mio nome!<Cristian mi dispiace io...>cerco di giustificarmi.
<EMILY TI HO DETTO CHE NON ME NE FREGA NULLA, LEVATI DAL CAZZO> mi urla facendomi perdere la pazienza.
Adesso basta.
<Cristian ascoltami, io non sono la figlia del poliziotto, te lo giuro> mi guarda senza dire nulla.
<Mio padre fa il giardiniere, e non ti giudico per quello che fai> mi guarda con le sue iridi nere.
<Perché mi stai dicendo questo?> Alzo le spalle, non lo so.
Mi guarda senza dire nulla.
Il cuore mi batte a mille.
Il freddo mi fa tremare il labbro facendo puntare il suo sguardo su esse.
Stringo le spalle cercando di riscaldarmi.
Mi guarda disgustato per poi sospirare, levarsi il casco, spegne la moto e superarmi entrando seguita da me.

Una fottutissima settimanaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora