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Mi sporgo poggiando la mia guancia sul finestrino gelido e rabbrividisco guardando la nave cadere dal cielo. Ho sempre amato la neve da piccola anche se crescendo ho iniziato ad odiarla, la neve porta il freddo e il freddo porta i dolori.
Si, sembro mia nonna.
Lo so.
Lancio un'occhiata a Cristian che per tutto il tragitto non ha fatto altro che guidare senza nemmeno prestare attenzione a me.
Se n'è già sta pentendo?
Una volta che questa settimana sarà finita, tornerà dalla rossa?
A quel pensiero, una voragine mi si apre nel petto, ma cerco di non farglielo vedere.
Allungo la mano e accedo la radio.
Subito la macchina si riempie della voce dei "The Goo Goo Dolls", "Iris" una delle mie canzoni preferite.
Sorrido e inizio a canticchiarla.

<<And I don't want the world to see me
'Cause I don't think that they'd understand
When everything's made to be broken
I just want you to know who I am>>

Cristian fa una smorfia disgustata prima di spegnere la radio.
<<Ehi>>
<<Ehi? Le mie orecchie non riescono a sopportare altro>>lancia uno sguardo verso la mia direzione e io gli tiro uno schiaffo sul braccio.
<<Sento che sta per salirmi il diabete>>alzo gli occhi in cielo, il solito esagerato.
Lui mi lancia un'altra occhiata.
<<Che c'è?>>
<<Cosa dovremmo dire ai tuoi?>>non ne abbiamo già parlato?
<<Quello che ci siamo preparati>>
<<Tipo?>>
<<Tipo? Stiamo insieme Cristian>>smette di guardare per un attimo la strada e gira la testa verso la mia direzione.
<<Ma noi non stiamo insieme>>mi ricorda, facendomi sbuffare.
So anche questo.
Mi giro e gli volto le spalle.
Perché deve sempre rovinare tutto?
<<Emily?>>non rispondo.
<<Emily?>>continuo a stare in silenzio.
<<Cazzo, puoi rispondermi?>>si lamenta e stiamo quasi per essere investiti a causa sua.
<<Coglione>>ringhia Cristian al signore che gli ha urlato contro.
<<Emily?>>
<<Si può sapere per quale cazzo di motivo ti comporti così, ora?>>mi chiede esausto.
Chiudo gli occhi.
Io e lui non stiamo insieme.
Quello che c'è stato è stata solo per una notte, una sola e lunghissima, bellissima notte.
Stringo gli occhi.
Gli strascichi di questa notte li porterò per sempre con me.
Lui sospira e tenendo con una mano il volante, l'altra mano la posa sulla mia scoscia nuda a causa del vestito verde che ho deciso di indossare stamattina.
Dovevo indossarlo a Natale, ma volevo sorprenderlo e non mi andava di indossare un semplice jeans e una maglietta, eppure, se l'avessi saputo prima, mi sarei messa comoda.
<<Emily?>>sospiro e decido di rispondergli.
<<Mhm?>>
<<È stato bello>>davvero?
Continuo a guardare fuori, ma questa volta con qualcosa di diverso dentro.
Quando arriviamo, tutta la mia famiglia ci aspetta in giardino.
<<Ci pensi tu alle valigie?>>chiedo a Cristian che ha appena smesso di fumarsi una sigaretta, o almeno, spero che si tratti di quello. Non aspetto nemmeno la sua risposta ed esco fuori di lì, il freddo è pungente, ma nonostante tutto raggiungo mia madre.
Anche se non la vedo da tanto, è proprio come la ricordavo.
Una bella donna sulla sessantina, con i capelli lunghi rossi e le labbra piene che sembrano rifatte, i suoi occhi sembrano ancora più chiari dall'ultima volta che l'ho visti e nonostante ogni suo muscolo è rigido, so che è felice di vedermi.
<<Mamma>>
<<Finalmente, non ci speravo più>>mi stringe in un forte abbraccio e quando ci stacchiamo, abbraccio mio padre.
<<Ci sei mancata>>mio padre mi lascia un tenero bacio sulla guancia mentre io gli sorrido continuando a salutare il resto della mia famiglia tra cui i gemelli.
Taylor e Nicholas.
Loro due sono due pesti e sono i peggiori bambini che abbia mai visto.
<<Ehi>>
<<Puzzi>>si lamenta Taylor quando gli accarezzo i capelli a caschetto uguali ai miei.
<<Sembri la mamma vestita>>Nicholas rotea gli occhi e senza darmi il tempo di salutarlo, si gira e ritorna dentro.
<<Nicholas, aspettami>>Taylor lo raggiunge e io scuoto la testa sospirando.
Hanno solo 5 anni e mezzo e sono già ingestibili.
<<Tesoro>>mia zia mi stringe a sé quando ci abbracciamo, ma quando sto per staccarmi lei me lo impedisce.
<<Non vediamo l'ora di conoscerlo, già me l' immagino, alto, avvocato o meglio, diplomatico. Giacca e camicia...solo il meglio per il mio fiore di loto>>mi irrigidisco.
<<Beh zia, lui è...>>
<<Che cazzo ci hai messo qui?>>Cristian mi anticipa urlando, attirando l'attenzione di tutti su di lui.
Io roteo gli occhi mentre sia mia zia che mia madre assumano una strana impressione.
<<È lui?>>
<<Emily, merda>>si continua a lamentare quando gli cade un bagaglio.
Mia cugina Maria, ride sotto i baffi dietro le spalle di mia zia e io le lancio un'occhiata che la zittisce subito.
<<Scusa>>
<<Porca puttana>>capisco che è meglio intervenire così mi scuso e raggiungo Cristian.
I suoi occhi sono confusi di fronte alle tante persone davanti porta di casa mia e ha il fiatone a causa del tragitto con tutto quel peso.
<<Finalmente>>roteo gli occhi e gli levo uno dei miei bagagli dalle mani.
<<Il solito esagerato>>
<<E tu la solita rompipalle>>sibila e io lancio un'occhiata dietro di me, spero che nessuno l'abbia sentito.
<<Modera il linguaggio>>
<<Moderare il linguaggio? Devo pisciare e questi jeans mi stanno stringendo le palle>>arrossisco di fronte le sue parole rudi, ma gli tiro uno schiaffo sul petto.
<<Smettila>>
<<O sennò?>>mi provoca sorridendo e io per poco non svengo.
Ha un sorriso così bello.
<<Cristian!>>lo riprendo.
Lui sbuffa e fa' un passo verso di me, abbassa la testa e quando è abbastanza avvicino al mio orecchio, mi sussurra
<<Stai tranquilla, sarò educato davanti a loro, ma prepara a tutti dei tappi>>
<<Dei tappi?>>mi ritraggo confusa.
Lui annuisce e morde il piercing sul suo labbro inferiore.
<<Questa notte ho intenzione di farti urlare il mio nome e non voglio che mi prendano per pazzo>>sento ogni parte di me andare a fuoco come in questo momento le mie guance, il calore nel basso ventre è tornato così come le immagini di ieri sera.
Deglutisco in difficoltà e lui sorride.
<<Pensavi fosse finita qui? Abbiamo una settimana davanti, una settimana lontana da tutta quella...ho voglia di prenderti in ogni angolo quindi fai la dose della pillola, non ho voglia di diventare padre per tutte le volte che ti verrò dentro>>mi fa l'occhiolino e mi lascia un dolce bacio sotto il mio orecchio.
<<Mhm>>qualcuno si schiarisce la voce alle mie spalle mentre qualcun altro tossisce.
Ci giriamo e ogni membro della mia famiglia ha gli occhi puntati su Cristian.
<<Bene, andiamo a conoscere la famiglia della rompi coglioni>>spalanco gli occhi e per poco non mi strozzo con la saliva, lui si diverte di fronte questa immagine e io per poco non lo strangolo.
<<Cristian!>>lo riprendo alzando il tono di voce.
<<Uff, tranquilla>>
<<Tranquilla?>>
<<Sei la mia rompi coglioni preferita>>

Una fottutissima settimanaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora