1

202 8 8
                                        

<Davide> dico aprendo la porta della sua camera trovandomi una scena imbarazzante che mi fa richiudere la porta, cazzo.
Davide stava succhiando un cazzo a un ragazzo.
A quel ricordo scoppio a ridere, ma smetto subito quando la porta si apre rivelando Davide che si alza la cerniera dei pantaloni mentre il ragazzo che era con lui gli lascia un bacio casto sulle labbra prima di salutarmi con la mano e andarsene.Quando sentiamo la porta chiudersi mi giro verso di lui che mi guarda per poi puntarmi il dito contro.
<Non dire niente> alzo le mani guardandolo per poi scoppiare a ridere seguito da lui che mi fa entrare in camera sua.
<Apri la finestra almeno> dico disgustata tuppandomi il naso con le dita mentre lui fa come dico, c'è odore di sesso qui dentro.
<Che volevi dirmi?> Dice leccandosi le labbra sporche dal seme del ragazzo di qui non so il nome.Ogni giorno ne ha uno diverso.
<Prima di tutto sei disgustoso> riferendomi a lui che lecca le coperte sporche.
< secondo, stasera non penso staremo insieme, torno nel mio appartamento, ho bisogno di dormire> annuisce senza darmi retta continuando a guardare il telefono, alzo un sopracciglio.
<Prontoooo, mi stai ascoltando?> Dico strappandoci il telefono dalla mani mettendo le braccia sui fianchi.<Scusami, stavo mandando un messaggio a Daniele> mi fa l'occhiolino.
<Daniele? Quello di prima?> Scuote la testa.
<Lui è Giulio>
<Quello di ieri?>
<Era Kevin> roteo gli occhi.
<Vado a casa, sono stanca, a domani> dico lasciandogli un bacio sulla guancia per poi andarmene.Scendo le scale per poi prendere il telecomando della mia macchina dalla mia borsa facendo lampeggiare una Fiat rosso scuro.
Mi dirigo verso casa che è vicino alla scuola, ma prima decido di fermarmi nel negozio messicano dove prendo Tacos.
I Tacos, caratteristici dischi di mais che si consumano con pollo (o altri tipi di carne), peperoncino, cipolla e pomodoro.
Enchilada.
Fajitas.
Quesadilla.
Pozole.
E infine dei Totopos, contorni e salse.Si, ho preso un sacco di cose, ma vi assicuro che li mangio tutte.
Nel tragitto di ritorno a casa c'è qualcosa che non va, in un tratto la macchina si blocca in un posto poco raccomandabile dal paese.
Cerco di capire qual'é il problema e quando mi appare un segnale che mi indica che è finita la penzina sbuffo.Questa non ci voleva.
Vedo un negozio dove c'è una specie di festa, faccio un respiro profondo prima di scendere.
Apro la porta del negozio trovandomi in una festa vera e propria, alcol, musica, gente che gioca, e che si bacia sul divano.
Entro guardandomi attorno non sapendo cosa fare e ne dove andare.
<Scusami> dico interrompendo una ragazza che si stava limonando un ragazzo alla parete, la ragazza che si gira verso di me è bellissima.Indossa un vestito nero molto sexy, dei stivali e ha un trucco molto calcato che fa brillare i suoi occhi verdi.
I capelli biondi gli cadono sulle spalle arrivando all'altezza del...
<Ei, sto parlando con te> la ragazza mi passa davanti il volto riportandomi alla realtà.
<Scusami, la mia macchina si è fermata e...>
<Che succede qui?>sento una voce, una voce familia.
Tanti brividi si impossessano del mio corpo mentre io mi irrigidisco...quella voce.
<La ragazza qui ha un problema> dice la ragazza.
<Che problema> butto giù un gruppo di saliva prima di girarmi trovandomi davanti il ragazzo di stamattina che mi guarda confuso.
Si guarda attorno e la stessa cosa faccio io rendendomi conto che tutti si sono fermati a guardarci.
<Che ci fai qui?>ringhia ad un tratto avvicindosi a me prendendomi il braccio dove appoggia la sua mano che stringe facendomi male.
<Sei della polizia? Ti hanno mandato loro?>mi ringhia in faccia, cosa? No.Scuoto la testa impaurita mentre nei suoi occhi ritorna la lucidità che aveva perso per un momento, mi lascia andare facendomi balcollare all'indietro facendomi quasi perdere l'equilibrio se non fosse stato per la ragazza che mi prende prima che potesse accadere.
Le rivolgo uno sguardo di ringraziamento mentre lei mi guarda triste e dispiaciuta.
Non è colpa sua.
<Perché sei qui?>i miei occhi si spostano di nuovo in quei occhi neri profondi, mi stacco dalla ragazza ringraziandola nuovamente.
<È finita la benzina e la mia macchina si è fermata> mi guarda e la stessa cosa faccio io.
Il silenzio cala nella stanza per qualche secondo.
<Pisciagli dentro così riparte> dice qualcuno dietro di me, mi giro e mi rendo conto che è il ragazzo che si stava baciando con la ragazza di cui ancora non so il nome.
La ragazza gli dà una gomitata.
<Alison prendi le chiavi della mia moto> la ragazza fa come dice e gliela passa.
<Tu> dice puntandomi anche il dito addosso.
<Vieni con me> lo guardo senza dire nulla.
<COSA? NO, NON ANDRAI CON LEI> dice una ragazza che era seduta nel divano, ma che adesso si è alzata,  non smette di guardare il ragazzo davanti a me che continua a guardarmi per poi fare finta che la ragazza rossa non esistesse uscendo seguito da me.
<CRISTIAN> sento mentre lui mi passa il casco che indosso e che sto per affibbiare, ma lui mi sposta le mani facendolo lui al posto mio.
Guardo i suoi occhi che trovo a guardare le mie labbra, abbasso lo sguardo guardando le sue labbra sentendo la gola iniziarsi a farsi secca.
Sento il suo respiro sulle mie labbra facendomi rabbrividire, si è sicuramente reso dei brividi che mi ha preoccupato perché nelle sue labbra affaccia un sorriso che sembra illuminare tutta la strada.
<CRISTIAN> quella voce mi fa tornare alla realtà, mi giro seguito dal ragazzo accanto a me che la guarda.
Vedo la rossa guardarmi male.
<Se vai con lei stasera non mi scoperai>cosa? Quindi loro... oh... Guardo il ragazzo che si limita ad alzare le spalle per poi farmi segno di salire, faccio come dice nonostante una parte di me mi dici di non fidarmi visto che non lo conosco e poi la sua ragazza ci sta guardando.
Questi pensieri vengono interrotti dal rumore del motore che parte a una velocità maestrale che mi fa urlare e stringere spaventata la sua vita che viene circondata dalla mie braccia.Sento lui dietro di me irrigidirsi facendo diminuire la velocità.
<Leva.le.tue.mani.da.lí> scandisce le parole facendomi annuire, levo le braccia speventata rifacendogli aumentare il ritmo facendomi tenere questa volta al motore, chiudo gli occhi.
Ti prego signore, fai che tocchi a terra sana e salva.

Ecco il secondo capitolo, fatemi sapere che ne pensate.

Tra qualche ora esce l'altro libro ❤️.

Una fottutissima settimanaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora