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<<Questa coreografia rappresenta il vero amore. Dovete sembrare innamorati.>>

Non capisco il perché ma non riesco a guardarlo in faccia, sento qualcosa di strano che non riesco a controllare.

Christian è molto più sciolto a differenza mia e credo di essere io il problema, arrivati a questo punto.

<<Giulia, come faresti con il ragazzo di cui sei innamorata, non avere timore e non distorcere mai lo sguardo.>>

Sembra tutto apposto finché non perdo le speranze e crollo a terra, sconfitta dai miei pensieri.

<Christian puoi tornare in casetta, tu rimani che voglio parlare un pochino.>>

Spero il maestro non sia arrabbiato con me per via della lezione scadente. Mi sento già in colpa.

<<La coreografia non è un problema, il fatto che ti piaccia Christian influisce sul risultato.>>

Sgrano gli occhi, ma ragiono rima di rispondere al maestro. È vero quello che sta dicendo?

<<Non riesco a capire maestro, giuro che cercherò di risolvere questo problema.>>

Io voglio fare quella coreografia e non voglio deludere il maestro, mai. Ho bisogno di pensare.

<<Sono sicuro che il principe azzurro sia fuori alla porta, preoccupato per la sua principessa. Risolvete velocemente, non abbiamo più tempo.>>

Questa è divertente e il fatto che io non abbia negato nulla è abbastanza preoccupante. Mi piace un ragazzo?

Mi piace Christian? No, non può essere possibile.

<<Cosa ha detto?>>

Questo è un problema, devo inventarmi qualcosa e anche abbastanza rapidamente.

<<Ha detto che devo risolvere ciò che non funziona e voglio farlo prima di domani, perciò ho bisogno di te.>>

L'ho detto veramente e non è uno scherzo, però ho bisogno di lui e questo è abbastanza ovvio.

<<Adesso?>>

<<Esatto. È un problema?>>

Prima di domani e sono le sei del pomeriggio, certo Christian che intendo in questo momento.

<<Solo perché sei tu, sia chiaro.>>

Che carino, però dobbiamo concentrarci sulla coreografia. Aspetta, fosse questo il problema?

<<Già molto meglio, cosa è cambiato in così poco tempo? La presenza del maestro?>>

Vorrei saperlo anch'io, comunque confermo quello che mi ha detto.

<<Probabilmente, sarà lo stare sotto pressione che mi ha creato qualche problema...>>

Proprio no, ma faccio finta di niente e distolgo lo sguardo.

<<Però non riesci a guardarmi negli occhi e questa cosa è abbastanza strana, forse il problema non è il maestro.>>

Roteo gli occhi verso il cielo e cerco una risposta sbrigativa.

<<Probabilmente.>>

Che risposta di merda. Ora devo correre e tornare in casetta.

<<Giulia, cosa è successo?>>

<<Devo parlare con voi!>>

Sto per ammettere qualcosa della quale non sono ancora molto sicura, il programma è incominciato da relativamente poco.

<<E niente, non riesco a capire se mi piace, sono confusa.>>

<<Tu sei innamorata persa.>>

<<Carola! Non è vero...>>

Le ho detto di non alzare la voce e di non dire cose sospette, ma non ha seguito nessuna delle indicazioni.

<<Chi è innamorata persa?>>

Mi volto e il mio sguardo incontra quello di Christian. Maledetto chiunque abbia qualcosa contro di me.

<<Nessuno, non io.>>

Grazie Carola, della grande figuraccia che mi hai procurato. Sei la migliore amica del mondo.

<<Mhm va bene, comunque questa è la borsa che mi hai lanciato prima di scappare via.>>

Quanto è bello saltare, prima un piede e poi l'altro, passa la paura e io non ho parole per descrivere questa situazione.

<<Scusami, è che io...>>

Mi mordo il labbro inferiore e il suo sguardo indugia proprio lì, per qualche secondo.

<<Tranquilla bimba, stasera mi fai compagnia? Ci guardiamo una serie.>>

Annuisco e gli sorrido imbarazzata.

<<Con piacere.>>

<<Va bene, ti chiamo più tardi.>>

Lo ringrazio con il capo e decido di ripeterlo.

<<Perfetto, a dopo.>>

<<A dopo scema...>>

A me non piace, io non provo niente. Semplicemente sono a disagio perché la coreografia è particolare, insomma... ha senso, no?

<<Giulia, sei innamorata.>>

<<Sono pettinata?>>

<<Non ho parole.>>

Piccoli brividi// Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora