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Abbiamo appena finito di guardare la registrazione della puntata di mercoledì.

Non voglio discutere con nessuno, ma è inevitabile.

<<Secondo me, il guanto di sfida, avrebbe dovuto vincerlo Carola.>>

Dice Michele, con il suo tono di voce superiore e particolarmente fastidioso.

<<Non ho nulla contro Giulia, ovviamente. Parlo esclusivamente di danza.>>

Mi scappa una risatina.

<<Stai dicendo che i giudici sono incompetenti, Michele.>>

Sono stanca di subire e basta. Le persone devono portare rispetto.

<<Non buttate merda addosso alla gente, riguardate le vostre esibizioni.>>

Dico con tono acido, sono esausta di questa situazione.

<<Non fare una polemica per tutto, Giulia.>>

Interviene Carola.

<<Ha detto solo quello che pensa.>>

Continua. È sempre più odiosa nei nostri confronti. Sembra esista solamente la sua squadra.

<<Carola, nessuno pensa di essere meno bravo dell'altro. Chiunque è convinto di essere il più bravo, è scontato e non vedo il motivo di tirarlo fuori ogni settimana.>>

Cerco di farla ragionare.

<<E invece no. Perché se c'è un guanto Alex contro Luigi e quest'ultimo non prende punto, a noi va bene perché stiamo parlando di due grandissimi talenti della scuola. Quando ci sfidiamo noi due e prendi punto tu, ci dà fastidio.>>

La sua aggressività mi stupisce.

<<Quindi non sono un talento? Allora perché sono arrivata al serale?>>

Le domando, non mi risponde. In realtà sono tutti impassibili e c'è chi addirittura fischietta indifferente.

<<Siete uno più falso dell'altro, ecco cosa siete. Ma non mi interessa. Questo programma è stato una delusione continua, sono abituata.>>

Corro nella mia stanza e mi rinchiudo in bagno. Non reagisco.

<<Sei un talento Giulia, sei diventata una donna forte e imbattibile. Non ascoltare quello che dicono.>>

<<E se avessero ragione?>>

<<Ma loro non hanno ragione, ora esci da qui e abbracciami.>>

Piccoli brividi// Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora