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<<Nunzio è un doppiogiochista, ti consiglio di stare sull'attento ogni volta che sei con lui. Per evitare brutte sorprese, è per il tuo bene.>> cerca di convincermi Christian, che ha proferito parola in un momento di puro silenzio.

Sto preparando un bicchiere di latte, perché alle dieci di sera mi è venuta voglia di qualcosa di buono da mangiare.

Lui mi ha raggiunto, appoggiandosi al bancone perché è a conoscenza del fatto che questo gesto mi mandi in crisi. In particolare se non indossa una maglia.

<<Per il mio bene o per il suo? Ho notato certi sguardi pericolosi nei suoi confronti da parte di un ricciolino.>> provo a provocarlo un po' anch'io, con gli occhi che mi bruciano per le lacrime che sto provando a trattenere, però ci provo.

<<Per il nostro bene, ci siamo allontanati per schiarirci un po' le idee. Non di certo perché Nunzio ci mettesse i bastoni tra le ruote.>> sinceramente rimango un po' colpita. Pensavo fosse già andato tutto perso, magari mi sbagliavo?

<<Non sarà Nunzio a metterci i bastoni tra le ruote, non se evitiamo di permetterglielo.>>

<<Se tu non glielo permetti, Giulia.>>

<<Christian anche tu, ti piace tanto fare il cattivo ragazzo e quando c'è il bisogno di farlo ti tiri indietro?>>

<<Vuoi il ragazzo geloso, vabbè allora è tutto più chiaro. Devo picchiarlo?>>

<<Christian, potresti mettere una maglia?>> non riesco più a reggere le sue provocazioni, lui senza maglia, lui in generale.

<<E perché?>> chiede avvicinandosi pericolosamente, un po' troppo forse.

<<Christian Stefanelli, sappi che se hai intenzione di darmi un bacio ti troverai in un mare di guai.>>

<<Del tipo?>>

<<Sarò io quella a rincorrerti, mi manca il mio fidanzato.>> gli occhi suoi passano dal riempirsi di dolcezza a malizia, nel giro di pochi secondi.

Una pressione colpisce non violentemente come immaginavo, le mie labbra.

Il bacio che Christian mi concede non è aggressivo, con la mano mi carezza teneramente il collo, come fossi l'oggetto più delicato sulla faccia della terra.

Poi sposta una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio con tatto morbido, così dal scoprirmi il viso.

Gioca con il mio labbro inferiore, lo rende parte del suo e ogni tanto lo morde un po'.

È come se questo fosse il nostro primo bacio, come se fosse il mio primo in assoluto.

Mi tratta come faceva a settembre, come la diciassettenne mai stata fidanzata prima.

Mi sento sulle nuvole ora, se è un sogno spero non arrivi Carola a svegliarmi.

<<Ho riflettuto tanto in questi giorni, ammetto di non essere arrivato a nessuna conclusione...>>

<<Ma?>>

<<Ma non lo so, Giulia. Tu mi sconvolgi i piani. Ti odio!>> dice roteando gli occhi verso il cielo, accompagnando il gesto da una smorfia sofferente.

<<Continuo a sentirmi strano...>> ammette.

<<Però non vorrei starti così distante, merda.>>

Piccoli brividi// Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora