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Sono in cucina e Christian non mi ha neanche visto, non posso ignorarlo e neanche dargli il buongiorno. Devo prima scusarmi con lui.

<<Scusami per ieri sera, ma sono crollata non appena arrivata in stanza. Davvero, mi dispiace...>>

Gli dico, mantenendo la calma.

<<Lo so, non preoccuparti. Avevo notato che eri stanca, parleremo dopo, abbiamo tutto il giorno.>>

<<D'accordo, ci vediamo più tardi.>>

Ero consapevole del fatto che mi stessi per addormentare, e ho usato ciò come scusa... mi sento una persona orribile.

<<Aspetta, me lo prometti?>>

Arrossisco e annuisco, visibilmente in imbarazzo.

<<Te lo prometto.>>

Dovrò accettare la sua richiesta di parlare, non posso ignorarlo per sempre.

Ho bisogno di lui, questi giorni sento immensamente la sua mancanza.

<<Piccola innamorata, con il tuo principe azzurro?>>

Una voce squillante mi dà il buongiorno, rabbrividisco quando sento la parola innamorata.

<<Elena, che spavento.>>

Tento di fare l'offesa, ma il risultato è una risata compiaciuta, che mi contagia, oltretutto.

<<Comunque, non sono riuscita a parlarci. Ho usato la scusa di essermi addormentata.>>

Elena mi guarda in modo serio e rotea gli occhi verso il cielo. Bene, non sono in grado di mettere in pratica il suo consiglio.

<<Giulietta, ma->>

Proprio nel momento in cui sto per essere rimproverata, arriva il mio maestro.

<<Buongiorno ragazze, disturbo?>>

Sorrido e lui mi manda un bacio.

<<Raimondo, che bello vederti! Stavo parlando con questa piccolina, è innamorata.>>

Imbarazzata cerco di nascondere il viso tra le braccia, ma stiamo parlando di Raimondo. Mi conosce meglio di qualsiasi altra persona.

<<Pensa, immagino pure di chi...>>

Sgrano gli occhi e lo guardo sorpresa. Spero sia solo una sua impressione, non può notarsi così tanto.

Nel dubbio, incominciamo la nostra lezione.
È già tardi, voglio essere in casetta per cena.

Torno sempre distrutta, non posso permettermi un altro ritardo.

<<Allora, stupidina.>>

Mi dice il maestro, con fare ironico.

<<Ecco spiegato il tuo essere estremamente distratta.>>

Sbruffo e mi lascio trasportare dalla stanchezza. Mi accomodo sul pavimento mente lui studia la mia espressione.

<<Ho provato a controllarmi, ma poi io non sono innamorata... sono interessata. Ha senso?>>

Confabulo tra me e me.

<<E da cosa ti devi controllare?>>

Mi chiede lui, cerco di pensare ma non trovo nessuna risposta.

<<Io... non lo so!>>

Una cosa non doveva succedere. Ma Christian non era previsto, in tutto questo.

Piccoli brividi// Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora