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<<Christian sentiva molto la tua mancanza, e non ha mai smesso di cercarti.>>

Dice Mattia, con il suo tono di voce flebile e completamente distrutto.

<<Ha deciso di prendere la sua macchina per raggiungerti, ma ha superato il limite di velocità...>>

Sgrano gli occhi, spaventata e con il cuore in bilico. Non è quello che penso, vero?

<<Mattia non girarci intorno, cos'è successo?>>

Chiedo, in modo deciso.

<<Ha fatto un incidente Giulia, in questo momento è ricoverato in ospedale. La situazione non è facile.>>

Non mi sono mai odiata così tanto. Crollo a terra e il mio cuore scoppia di dolore.

Faccio cenno con la testa che non è possibile, spero che sia uno scherzo. Deve esserlo per forza.

<<Puoi portarmi da lui?>>

Annuisce, con le guance rosse e la mano tremolante.

Penso a tutte quelle chiamate che ho ricevuto, a tutti i messaggi che ho letto ma ignorato. Mi sento morire.

<<È grave?>>

Non ricevo nessuna risposta. Non parlo più per tutto il tragitto, è la cosa giusta.

<<Giulia non strafare dentro, siamo in ospedale e la situazione non è facile. Non peggiorare la situazione.>>

Mi lancio tra le braccia di Mattia, che ricambia ma non mi stringe forte.

<<Raimondo...>>

Il senso di colpa aumenta ogni minuto che passa, rabbrividisco di paura.

<<La mia presenza non è gradita, non posso neanche aiutare qualcuno? Cosa ci faccio qui?>>

Gli faccio notare, con dispiacere. Volevo parlare con il maestro, con la mamma di Christian. Ma non posso.

<<Perché lì dentro c'è Christian e lui ti desidera più di ogni altra cosa. Sappiamo tutti che sei l'unica speranza .>>

Sorrido e trovo il coraggio di spalancare quella porta. La mia anima sta chiedendo aiuto.

<<Ciao amore mio...>>

Sospiro e mi siedo sullo sgabello, morbido e confortevole.

<<Mi sente?>>

Chiedo, ingenuamente.

<<In questo momento... no, purtroppo. Devo uscire?>>

Annuisco.

<<Sono una stronza, ho commesso l'errore più grande della mia vita. Non riuscirò mai a perdonarmelo.>>

Dico, ormai in una valle di lacrime.

<<Ma ti scongiuro, torna da me.>>

Una delle mie lacrime gli scivola lungo il palmo della mano, come in casetta, quando io piangevo e lui era lì. Sempre.

<<Non ti lascerò solo.>>

Gli lascio qualche bacino sulla fronte e mi dirigo verso la porta.

<<È tutta colpa mia. Non sarebbe successo niente di tutto questo se->>

Vengo interrotta e decido di ascoltare quello che il suo migliore amico ha da dirmi.

<<Giulia no, non darti colpe che non hai. Potevi rispondergli, ma non evitare un episodio del genere.>>

<<Non avrebbe messo in moto quell'auto...>>

Ormai la mia situazione è irrecuperabile. Finché Christian non aprirà gli occhi, non mi darò pace.

Piccoli brividi// Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora