<<Nella danza ci vogliono linee e carattere, oltre la tecnica conta tanto la bellezza. Tutte qualità che tu non hai, e non avrai mai.>>
Alzo gli occhi al cielo e cerco di trattenere le lacrime che minacciano di uscire.
<<Maria, è uno scherzo?>>
<<Ragazzi, la maestra è sempre stata così, concisa e diretta. Per lei la danza è una. Non prendetela male, il vostro percorso và avanti, indipendentemente da ciò che lei dice e pensa, capite?>>
<<Sì, però stavolta ha esagerato. Dire "non avrai mai", di certo non sprona noi ragazzi ad andare avanti e migliorare.>>
Dice Christian, con tono accusatorio. Gli sorrido debolmente e afferro la sua mano per ringraziarlo.
<<Concordo, bisogna essere costruttivi e soprattutto delicati nei confronti dei ragazzi. Soprattutto con chi ha un carattere meno forte, come Giulia.>>
Continua, Dario.
<<Giulia, tu cosa né pensi?>>
<<Concordo con i ragazzi. È stato un passo sbagliato. Oltre le critiche, che hanno il loro peso, il "non avrai mai" mi ha toccato particolarmente...>>
<<Vuoi parlare con il maestro?>>
<<Assolutamente sì. Vorrei parlare con lui adesso, ho bisogno di sapere cosa pensa di tutta questa situazione.>>
Ripeti, Giulia.
Non sei un errore, non sei un problema da risolvere. Ma non lo scoprirai finché non sarai disposta a smettere di sbattere la testa contro il muro della vergogna, e della paura di te stessa.<<Non farti paranoie, non darle ascolto. Continua a lavorare e concentrati su te stessa, è la cosa più importante. Il compito, per quanto mi riguarda, puoi farlo. Ti sei cimentata una volta in questo genere e sei andata molto bene, lo fai senza problemi.>>
<<Per quanto riguarda l'abbigliamento del compito...?>>
<<Quello che vuole lei... perché sei bella e te lo puoi permettere, intesi?>>
<<Va bene...
<<Forza, sorrisino e torna a casa che è ora di cena.>>
<<Grazie ancora Raimondo, non potrei farcela senza di te. Ci vediamo.>>
<<Figurati Giulietta, per me è un piacere. A domani, ti voglio bene.>>
<<Ti voglio bene anch'io.>>
Perché sei bella, Giulia. E te lo puoi permettere. Devi solo crederci, e questo sì, non lo farai mai.
<<È lei che piange, sono stremata...>>
<<Non riesci a calmarla?>>
<<Credo sia impossibile, però puoi sempre provare Christian. Uno dei suoi due migliori amici ci riuscirà, no?>>
<<È in camera vostra?>>
<<Sì, è lì.>>
Tutte qualità che non hai... e non avrai mai, Giulia.
Devi solo non crederci, ma non ci riuscirai mai.<<Giulia, posso entrare? Non c'è nessuno oltre me, te lo giuro...>>
<<Christian, và via. Non ho voglia di parlare né con te né tantomeno con gli altri.>>
<<O mi fai entrare o rimango qui dietro alla porta, lo sai?>>
<<Uffa, la porta è aperta...>>
Sospiro e roteo gli occhi verso il cielo. Che ragazzo complicato e cocciuto.
<<Hai intenzione di rimanere a piangere oppure ti alzi e mostri agli altri quanto vali, quanto sei bella...>>
Alzo la testa e incontro il suo sguardo. Un brivido mi percorre la spina dorsale, ma faccio finta di niente.
<<Pensi che io sia bella?>>
<<Penso che tu sia bellissima, sia dentro che fuori. Adesso smettila di piangere , ti voglio forte.>>
<<Lo dici solo perché...>>
Gioco con il mio bracciale portafortuna. Il mio tono di voce è flebile.
<<Perché è la verità, cazzo.>>
<<E ora lavati il viso, asciuga le lacrime e vieni con me a mangiare. Perché la pasta è buona... l'ho fatta io e voglio un parere della mia cuoca preferita, chiaro?>>
Sorrido imbarazzata e afferro la sua mano.
<<Chiaro.>>
<<È un sorriso quello che vedo?>>
<<Forse...>>
<<Forza, vieni qui.>>
Sono tra le sue braccia. Mi sento bene, forse anche bella.
STAI LEGGENDO
Piccoli brividi// Christian Stefanelli
RomanceC'è chi lotta per raggiungere i suoi obiettivi, Giulia ormai concorrente del programma a cui ha sempre aspirato di partecipare, non ha più occhi per nessuno: vuole concentrarsi sulla danza. Questo perché se chiedete a lei, partecipare è importante m...