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<<Il ragazzo ha perso tanto sangue, proprio per questo motivo non ha le forze adeguate per rimettersi in piedi e metteremo in atto delle trasfusioni preventive.>>

Dice il medico, con tono deciso ma allo stesso preoccupato. Ho paura.

<<È imbottito di medicinali, non dovrebbe provare troppo dolore.>>

Sospiro e cerco di non perdere lucidità.

<<Il paziente può lamentare malessere e ansia. Possono verificarsi dispnea, febbre e brividi.>>

Mattia afferra la mia mano e cerca di non perdere la pazienza. In questo caso ospedale parlano tanto, ma non danno certezze.

<<Può svilupparsi uno shock, con polso debole e frequente; cute fredda e sudata; bassa pressione arteriosa; nausea e vomito.>>

Roteo gli occhi verso il cielo, una lacrima minaccia di uscire. Cerco di trattenerla.

<<In tal caso, una persona cara dovrà restargli vicino... per dargli forza.>>

Nessuno dice perché Christian non è ancora sveglio, e ogni volta sento il cuore collassare.

<<La tua famiglia è molto stanca, Ivan...>>

Azzardo.

<<Riposate stanotte e tornate domattina. Rimango io.>>

È il minimo che io possa fare, non lo ammettono ma c'è del rancore nei miei confronti.

<<Grazie Giulia, apprezziamo molto quello che stai facendo per il nostro ragazzo.>>

Annuisco e lo saluto agitando la mia piccola mano, che non ha mai smesso di tremare.

<<Posso farti una domanda?>>

Mattia mi prende di sfuggita e faccio cenno di sì con il capo.

<<Perché hai ignorato le sue chiamate?>>

Non rispondo subito, mi prendo il mio tempo.

<<Perché lo amo, Mattia. Lo amo così tanto che mi è crollato il mondo addosso, quando ho visto quell'intervista.>>

Crollo definitivamente, ma cerco sempre di non perdere la ragione. Devo rimanere forte, per lui.

<<Non ti seguo.>>

Mi guarda confuso, cosa c'è di tanto complicato?

<<Ho ignorato le sue chiamate perché pensavo fosse felice, più di quanto lo era con me. Mi sentivo di troppo.>>

Gli dico tutto d'un fiato. Non voglio parlarne più.

<<Christian aveva un'idea, ma non posso raccontartelo io. Sarà lui a farlo.>>

Lo fisso preoccupata, con le labbra corrucciate.

<<Sarà lui, fidati di me, ti ho portata qui per questo.>>

Piccoli brividi// Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora