Capitolo 3

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The intimacy of being understood.

Julien

Furono i raggi del sole a svegliarmi e lo spaventoso e terribile mal di testa che stavo provando dopo aver aperto gli occhi. Era dai tempi del liceo  che non mi riducevo in questo modo , l'ultima volta che mi ero preso una sbronza avevo diciott'anni ed avevo appena preso il diploma.

Alzai la testa dal cuscino e mi guardai intorno .

Questa non è camera mia !

Guardai di nuovo con attenzione e mi resi conto di sapere dove ero in realtà. Mi misi seduto sul letto e presi la testa fra le mani chiudendo un attimo gli occhi.

Cazzo!

Le immagini di ieri sera mi ritornano in mente e l'unica cosa che volevo fare era scavarmi una fossa. Non potevo credere di aver detto tutte quelle cose a quella ragazza , e poi che cazzo , le sirene ? Sul serio? Mi lasciai cadere  di peso sul letto sentendo  la porta che si aprirsi .Non avevo bisogno di girarmi verso la porta per sapere  chi fosse . Si avvicinò al letto e ci salì  sopra , mi porse  un bicchier d'acqua e una pastiglia per il mal di testa. Mi sistemai comodamente sul letto  prendendo il tutto e mandando le medicine giù con un solo sorso.
"Posso sapere cos'è successo e per quale diavolo di motivo a chiamarmi dal tuo telefono è stata una completa sconosciuta ? E poi Memory sa che eri fuori a bere così tanto e con un'altra donna ?" Con uno scatto uscii  dalle coperte e una volta in piedi mi resi conto di essere solo in boxer .
" dove sono i miei vestiti" chiesi al mio migliore amico che mi guardava con un sopracciglio alzato come a chiedermi se faccio sul serio
"Fai sul serio?"

Ecco , come non detto

"Si , faccio sul serio . Dove sono miei vestiti ?" Mi misi a cercare per tutta la stanza ma non trovando nulla neanche sulla sedia posta davanti alla scrivania presente nella stanza.
"I tuoi vestiti erano sporchi di sangue e birra , ho dovuto spogliarti "
"Mi hai spogliato ?" Lo guardai sconvolto mentre lui alzava gli occhi al cielo
"Si , ti ho spogliato. Pensavi che ti avrei lasciato toccare le mie lenzuola con tutto quel sporco addosso?" Mi disse  sbuffando ,la sua voce era leggermente irritata ma non abbastanza da nascondere il velo di preoccupazione che c'era sotto. mi guardò chiedendomi silenziosamente con lo sguardo di avvicinarmi a lui , lo raggiunsi sedendomi al suo fianco sdraiandomi  di nuovo sul letto cosa che fa anche Alex. Per un momento regnò solo il silenzio , nella stanza si sentivano solo i nostri respiri. Sapeva che stava  aspettando che fossi  io a parlare ma l'unica cosa che riusi  a fare era guardare il soffitto bianco e rimanere  zitto. Passò un'altra manciata di minuti prima che di decidermi  a parlare

"Ho trovato Memory con un altro " cercai di rimanere calmo nonostante la voglia di commettere un omicidio  , Alex scattò mettendosi a sedere gli occhi sbarrati.
"Aspetta , non capisco"  tornai  in piedi andando  verso l'armadio , presi  un pantalone della tuta e lo indossai
" cosa non capisci ? Ti ho appena detto che mi ha tradito "
"Stiamo parlando della stessa persona ? Della stessa ragazza che continuava a parlare del vostro matrimoni anche se , non le avevi ancora dato l'anello "

Beh , adesso non glielo darò mai

"E chi è? Lo conosci?" Continuò a fissami con un cipiglio in volto chiaramente confuso  d'altronde lo ero anch'io quando avevo sentito quella che meno di ventiquattro ore fa era la mia fidanzata si stava facendo sbattere da un altro in quello che pensavo fosse il nostro letto.
" si" risposta secca , non aggiunsi  altro gli basta vedere la rabbia sul mio volto e l'odio che vedeva attraverso i miei occhi per capire il resto.
"Julien ? Chi cazzo era ?" Scossi  la testa con un amaro sorriso in volto prendendo il mio telefono sul comodino vicino al letto e cercai  il nome di Taylor .gli mandai un messaggio dove gli dicevo  di prendermi il cambio a casa e di venirmi a prendere da Alex  tra  un ora.
" la persona che mi odia più di qualsiasi altro essere umano presente in questo pianeta , la stessa che reso un inferno i miei anni universitari , quel figlio di puttana " avevo i pugni chiusi e stretti mentre cercavo di contenere la rabbia che si stava propagando per tutto il mio corpo cercai di trattenere l'impulso di spaccare o dare un pugno al muro , anche perché Alex me lo avrebbe fatta pagare con gli interessi. Deglutì chiudendo gli occhi , passando  la mano sul collo.
"Non è chi penso sia vero?" Non risposi . Chi tace acconsente giusto?

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