CONSUME

CAPITOLO 15

Some people are artist. Some, themselves are art.

Julien
"Cazzo!" Ansimai sentendo tutto il mio corpo tremare invaso dagli spasmi di piacere che mi stava provocando il mio orgasmo. Continuai però a spingere e a stimolare il clitoride a Belle mentre era sotto di me, pancia in giù e la faccia schiacciata sul cuscino. Venne poco dopo di me venendo con forza con il fiato corto. Uscì da lei ricadendo sul suo letto. Mi tolsi il preservativo ormai pieno e lo buttai nel mini cestino vicino al comodino. Passarono qualche minuto prima di girarmi di nuovo verso di lei. Mi stava ancora dando le spalle mentre cercava di riprendere fiato.

Dopo avermi portato in acqua con lei e avermi bagnato tutti vestiti la mia intenzione iniziale era stata quella di scoparla in bagno in quella stessa vasca ma poi mi ero reso conto di quanto bagnato fosse il pavimento e il fatto che la sua vasca non fosse grande quanto quella che avevo io a casa e quindi saremo stati scomodi. E quindi l'avevo caricata sulle mie spalle ancora bagnata come se fosse un sacco di patate, buttata sul suo letto a pancia in giù bagnando le sue lenzuola con l'acqua che aveva ancora addosso e poi avevo preso il mio tempo con lei prima di penetrarla di nuovo con il mio cazzo già impaziente e in estasi di stare di nuovo dentro di lei.

Se il sesso che avevo avuto per la maggior parte della mia vita con Memory e quella ancora prima di lei erano stati accettabili e abbastanza per farmi arrivare al culmine, con lei era completamente diversa. La nostra compatibilità sessuale superava qualsiasi mia aspettativa.  E nonostante fossi appena stato dentro quella sua fica stretta non vedevo l'ora di tornarci di nuovo. Cristo santo questa ragazza aveva risvegliato il mio appetito sessuale in un modo che spaventava pure me. Ed era qui il problema, il fatto di stare così bene con lei, essere attratto da lei come con nessuna prima di allora.

Qualcosa mi diceva che forse avrei dovuto smettere di vederla così spesso. Ero appena uscito da una relazione fondata su bugie menzogne e tradimenti. Memory aveva lasciato una ferita considerevole nel mio cuore ma più passavo tempo con Belle più quella ferita si rimarginava. L'ultima cosa che sarebbe dovuto succedere era provare qualcosa di più per lei, era stata chiara, non era tipa da relazioni e io non ero tipo da relazioni casuali o da botte e via. Volevo avere una connessione con la mia partner. Quello che Belle invece non voleva.

Avevo come l'impressione che alla fine di tutto questo sarei finito di nuovo con il cuore in mille pezzi.
"Ehi, sei viva?" Le chiesi. Circondai la sua vita con il mio braccio avvicinandola a me. La sua schiena spalmata sul mio petto. Sapeva di vaniglia e di sesso. Passai il naso sulla sua spalla e la sentii emettere un mugolio di piacere. Mi accarezzò il braccio con le dita, piano in modo leggero come quella sera nel parcheggio.
"Mi fa male tutto" disse, la voce impastata di sonno. Le accarezzai la pancia in modo delicato creando dei cerchi con l'indice.  Strofinai la punta del naso tra i suoi capelli, sapevano di buono. Scattò di scatto dal letto mettendosi a correre per andare al bagno, completamente nuda ebbi a malapena il tempo di guardarle quel bellissimo culo tondo mentre spariva all'interno del bagno.  Sentii l'acqua scorrere segno che si stava facendo di nuovo la doccia cosa che, avrei dovuto fare anch'io dopo di lei.

Tornò poco dopo avvolta dal suo accappatoio. Mi alzai dal letto, senza niente addosso andando verso di lei. Si stava guardando allo specchio mentre si pettinava i capelli.
"Per colpa tua devo cambiare le lenzuola" disse togliendosi l'accappatoio per poi indossare le mutandine e poi una felpa oversize marrone. Mi sistemai alle sue spalle e misi  il mento sulla sua testa. La vidii alzare il sopracciglio mentre stava guardando i nostri riflessi allo specchio.
"Giraffa!" Esclamò ad un certo punto il che mi fece scoppiare a ridere. Circondai il suo collo con la mano facendola inclinare la testa indietro per baciarla. Non capivo perché ma avevo sviluppato questa strana ossessione per il suo collo e non riuscivo più a fare a meno di stringerlo ogni volta che ne avevo l'occasione.