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16 Giugno 2022

Un altro giorno.
Identico a ieri e probabilmente identico a quello di domani.
Mia madre che inizia a pulire freneticamente casa alle prime luci del mattino, mio padre che esce a percorrere il solito centinaio di chilometri in bici, ed io che perdo la vista davanti al mio tablet, scorrendo pagine e pagine di annunci di lavoro senza trovare niente che soddisfi le mie aspettative.

Mia madre non apre bocca in merito alla questione, invece chi porta i pantaloni continua a domandarmi cinque volte al giorno se ho trovato qualcosa e perché non mi va mai bene niente visto che lui ha iniziato a lavorare nei campi all'età di tredici anni.

Sono laureata, amo il percorso che ho intrapreso e mi dispiacerebbe non riuscire a portarlo avanti.
Di aprire un'attività per i miei non se ne parla, visto che di fondi non ne abbiamo a sufficienza e lavoro da dipendente/apprendista è difficile da trovare.
Non conosco nessuno nel settore della psicologia, figuriamoci andare a bussare porta per porta di ogni studio della città.

<<Tesoro è arrivata questa per te.>>
Vedo entrare mia madre in cucina con il manico della scopa in una mano e con una busta bianca nell'altra.
Senza rivolgermi uno sguardo, la molla sul bancone, vicino alla mia tazza fumante di caffè.
Spero solo che non sia una multa o qualcosa di simile, anche se la vedo difficile, dati i miei ultimi scarsi spostamenti.

<<Gentilissima signora Ariel Lavoie. Addirittura. >>
Inarco un sopracciglio, abbastanza sorpresa e lusingata dall'intestazione promettente della lettera. Volto la busta in cerca del timbro del mittente, curiosa della provenienza e rimango sbigottita quando leggo "San Diego. CA."

Non conosco nessuno della California, dato che non ci sono mai stata e non so se mai ci andrò nella mia vita.
Senza perdere altro tempo abbandono la mia posizione da seduta e mi alzo nervosa, stracciando in fretta e furia la lettera e per poco non svengo alle prime due righe.

Gent.ma Sig.ra Ariel Lavoie,
Con la presente la invitiamo a partecipare ad un colloquio di lavoro, che avrà sede online sul link qua sotto indicato in data 16/06/2022 alle ore 11.30.
Le ricordiamo di tenere sottomano il Curriculum Vitae e di collocarsi in una stanza luminosa e poco disturbabile.
Il colloquio è strettamente confidenziale.
La ringraziamo in anticipo nel caso in cui dovesse accettare.
Nella speranza di poterla vedere, anche se non personalmente, le auguriamo una buona giornata.
Cordiali saluti,
Amministratore delegato
Alexander Ward

Improvvisamente guardo l'orologio ticchettante appeso sopra il frigorifero e noto con piacere che sono esattamente le 10:45.
<< Maledizione >> impreco, avviandomi di corsa e come una pazza verso le scale che conducono alla mia camera.

<< Tesoro ma che succede? >> sento mia madre preoccuparsi al piano di sotto ma ora non ho tempo di darle spiegazioni. Sono in pigiama, struccata e la fretta mi sta giocando un brutto scherzo sulla memoria.
Accidenti, non ricordo dove ho messo i curriculum stampati e fatalità il cervello è andato il stand-by visto che all'improvviso ha deciso di resettare la RAM, impedendomi di fare mente locale su quello che ho fatto negli ultimi anni.
Il realtà, oltre allo studio, ho praticato qualche lavoretto da cameriera o baby-sitter, quindi non c'è molto da dire a riguardo, ma è pur sempre qualcosa!
Non ho assolutamente intenzione di fare la figura della deficiente.

Senza pensarci troppo, indosso una camicetta smanicata blu notte e un paio di jeans neri.
Rimango in calzini sapendo che essendo seduta alla scrivania, i piedi ovviamente non si vedranno.

11:00
Pettino con violenza il cespuglio che ho in testa, tentando di lisciare il nido di rondini che mi ritrovo al posto dei capelli per formare un coda di cavallo abbastanza alta.
Un velo di blush per coprire il pallidume da zombie appena resuscitato, mascara per risaltare l'unica parte del corpo che amo e finalmente sono pronta.

11:15
Torno in camera da letto e mi siedo davanti al computer, accedendo già al link e assicurandomi che tutto funzioni alla perfezione. Ci siamo.

<< Buongiorno Signorina >>

<< Buongiorno Signori. >>

*

Scendo le scale in religioso silenzio, con gli occhi straniati come se avessi visto un fantasma e mille pensieri che mi frullano per la mente. Mi sembra di avere la centrifuga di una lavatrice al posto del cervello.
Mia madre torna alla carica in attesa di spiegazioni e proprio in quel momento entra dalla porta anche mio padre con il caschetto in mano, la fronte sudata e il fiatone dovuto alla corsa.
Cammina per la stanza con i tacchetti delle scarpe che riecheggiano per la casa come un ballerino di tip tap e una volta arrivato a destinazione, si ferma anche lui a fissarci stranito.
<< Che succede?>>

Mia madre sbuffa contro al poveretto che per tutta la mattina era rimasto assente.
<<Ho fatto un colloquio di lavoro. Online.>>
Le facce dei miei genitori mi fanno capire perfettamente che non hanno la minima idea di cosa significhi l'ultima parola che ho pronunciato.
<<Al computer... Perché la sede di lavoro è in California.>>
Non l'avessi mai detto, mio papà scuote la testa pronunciando un "Mah" e mamma si sventola aria con la mano in prevenzione di un ipotetico infarto.
<<Parla>> mi incita lei con tono severo.

<<Si tratta di un contratto a progetto, come ve lo spiego... Tipo un test! Sì, lavoriamo ad un test per capire i potenziali risultati. Applichiamo degli studi, delle ricerche e poi analizziamo il risultato finale. Hanno visto il mio curriculum su Linkedin e anche se voi non sapete minimamente cosa sia, sanno che scuola ho fatto, sanno che sono laureata in psicologia con il massimo dei voti e per questo mi hanno scelta >> concludo tutto d'un fiato con la bocca ormai secca e le palpitazioni del cuore a mille.

Le espressioni di mamma e papà non sono affatto rassicuranti e credo abbiano registrato forse la metà delle informazioni che ho dato.
<<Sono coperta per tutte le spese. Mi ospiteranno in un hotel, pensione completa e viaggio pagato. >>
Già il viso di papà assume un colore più naturale, sollevato di non dover sostenere spese a suo carico.
<< E quando dovresti iniziare? >> mamma è visibilmente spazientita, tanto che incrocia le braccia al petto.

<< Contando che un giorno è perso solo per il viaggio in aereo, direi dopodomani.>>
Come volevasi dimostrare, si scatena una baraonda dove non riesco a distinguere le due diverse voci.
Capisco solo che è tutto strano, improvviso e troppo lontano.
La postina che arriva precisamente il giorno del colloquio e ricevo la lettera nemmeno un' ora prima dell'incontro, con partenza immediata per il posto di lavoro.
Non è facile da crederci e tanto meno da metabolizzare, ma guardando in internet, il sito di questa atipica azienda risulta affidabile e seria, con una lista di recensioni positive e testimonianze neutre.

Certo è un colpo duro per loro, ma è l'occasione che stavo aspettando da una vita!
L'occasione non solo di iniziare un progetto per cui ho studiato anni, di mettere in mostra le mie capacità per dimostrare chi sono, ma soprattutto per alzare i tacchi e lasciare una volta per tutte questo quartiere di vecchi e di gente con cui non ho niente in comune.

Ormai questa casa mi sta stretta e anche la mia famiglia; voglio bene ai miei genitori ma non sopporto più i litigi di ogni giorno, gli sbuffi e i musi lunghi. Ho bisogno di spazio e di indipendenza e questo, è il segnale che l'Universo ha ascoltato le mie preghiere.

<< Beh, faccio le valige.>>
Non aspetto nessun tipo di reazione e mi precipito in camera iniziando a gettare all'aria vestiti e oggetti alla rinfusa, tentando di fare una cernita dell'indispensabile.
Ho a disposizione un bagaglio di massimo venti chili e devo farci entrare l'essenziale, che per me, vuol dire tutto l'armadio.

Farà caldo o freddo? Serviranno vestiti eleganti o sportivi?
Non avendo nessuna risposta e soltanto una montagna di dubbi, crollo a sedere sul letto e dopo qualche secondo, mi ci stendo iniziando a fissare il soffitto.
<<Questo è un sogno che si avvera>>.

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