Lo scontro è imminente.
Sei individui in un'unica e straordinaria scintilla di fuoco che sprigiona nell'aria tante piccole fiaccole pioventi verso il suolo, volte allo spegnersi con lentezza.
Un lampo a ciel sereno e un boato catastrofico.
Il bagliore mi impedisce di distinguere le figure impegnate a lottare in un'arena di luce che funge da campo di battaglia, ma l'udito mi conduce verso la voce di Matthew, che per tutto il tempo, non ha mai smesso di pregare.
Come un faro nella notte, il biancore si espande su tutto il luogo circostante e oltre a lamenti, incroci di lame e urla, non riesco a percepire altro.Il baccano è frastornate e io mi sento inutile, impotente.
Consapevole che nessuno di loro oserebbe toccarmi, la paura mi scivola di dosso, lasciando spazio a coraggio e prontezza d'animo.
Queste parole non mi suonano nuove.
Devo assolutamente aiutare i miei Angeli, ma non ho la minima idea di come contribuire.
E se questo invece fosse il momento perfetto per scappare e non tornare più? Potrei prendere un taxi, farmi accompagnare all'aeroporto e tornare a casa, dimenticandomi di tutta questa storia.
Sono ancora convinta di dover finire quello che ho iniziato quindici anni fa.Improvvisamente, dal tornado di luce viene soverchiato il corpo di Gabriel, andandosi a schiantare a terra con la pelle gremita di tagli sanguinanti e ricoperta di polvere.
Istintivamente corro in suo soccorso, accucciandomi al suo fianco e aiutandolo ad alzarsi.
<<Gabriel che succede lì dentro? Cosa posso fare per aiutarvi?>>
Il sovraccarico di emozioni mi spezza la voce in gola e mi inumidisce gli occhi con le prime lacrime di sconforto.
Ci alziamo in piedi e come al solito, mi cinge le spalle sorridendomi sereno per rassicurarmi con gli occhi completamente iridescenti.
<<Ariel, sono io che devo proteggere te e non viceversa. Sono sempre stato al tuo fianco da quando sei nata, perché solo Dio sapeva cosa avresti dovuto passare nel corso degli anni. Io sono l'angelo dell'amore, quel sentimento che non hai mai ricevuto come meritavi, né dalla famiglia, né dalle persone che ti sei scelta come compagni. Non potevano essere altri che io, a seguirti nel corso della tua vita, anche se tu non ne eri a conoscenza o non lo reputavi necessario. Come ho portato il messaggio a Maria del miracolo per opera dello Spirito Santo, a te ho dovuto portare la stessa notizia, anche se da parte di un demone. >>
Si pulisce i pantaloni bianchi, sporchi di polvere e, lasciandomi un casto bacio sulla fronte, rientra nel turbine di luce.I lampi assistono alla scena mostrandosi smaniosi e rumorosi per la tifoseria, i tuoni applaudono e il vento, da ignavo, crea scompiglio senza scegliere un lato a cui parteggiare.
Non ho idea di quanto tempo sia trascorso dall'iniziato dello scontro, ma il suono dell'acciaio che colpisce, non cede di un solo secondo.
Improvvisamente il fascio di luce accecante si affievolisce, tutte le figure al suo interno precipitano a terra, tranne per la ragazza con tutto il vestito strappato che, con uno scatto invisibile agli occhi umani, si pianta dietro il corpo di Mattew, con una mano a tenere le sue ferme dietro la schiena e con l'altra a puntargli la lama della daga alla gola.
<<Rendiamo il gioco più interessante. Cosa succederebbe se sgozzassi il vostro piccolo prete, eh?>> ride sonoramente alla sua stessa battuta, sotto gli occhi fluorescenti degli angeli massacrati da graffi, lividi e tagli.
Gabriel sembra avere un'ala spezzata, mentre Michael sanguina dalla ferita orizzontale che corre lungo il petto.
Con la stessa velocità della bionda, mi ritrovo nella situazione di avere Maximilian dietro di me, a tenermi stretti i polsi e una mano sulla bocca per impedirmi di parlare.
Dagon sorride con alterigia, ormai senza più camicia e con i pantaloni tagliati, camminando verso i due gladiatori celesti, che a fatica si reggono in piedi, affannando.<<Davvero pensavate di poterci battere così? Poveri illusi.>>
Dai cespugli di perimetro delle piscine, sorgono delle ombre dal primo aspetto informi, andando via via assumendo delle sembianze umanoidi, presentandosi vestite in completi eleganti neri e con gli occhi rossi.
<<E pensavate che fossi così stupido da venire sulla Terra e in questo posto, da solo.>>
Prosegue lungo il sentiero, avviando un discorso con la voce calma, spiegando la situazione così com'è, nella sua totale semplicità.
Nel frattempo tento di dimenarmi e urlare, ma la forza sovrumana di Max mi tiene ben salda e immobile.
<<Mi fate pena, lo sapete? Non potete immischiarvi nelle questioni degli uomini, quindi non potete salvare nessuno di loro. Non sia mai che andiate contro il vostro Dio, cani bastardi che non siete altro!>> inveisce inferocito e, come se gestisse il suo esercito con la mente, i demoni si scagliano addosso a Gabriel e Michael, tenendoli fermi e imprigionati.
Ho il terrore di cosa possa succedere e del male che può fare loro. Devo fermarlo.
Lui sente il richiamo del sangue del suo sangue, quindi inevitabilmente può sentirmi, se lo invoco con un certo desiderio.
Magari non mi leggerà la mente, ma sicuramente avvertirà delle vibrazioni o alterazioni nell'aria.
Un'idea pateticamente folle, ma non mi resta altra alternativa che provare.
Finché cammina compiaciuto, provo a seguire i suoi passi ripetendo il suo nome nella mia mente, cercando di richiamarlo alla mia attenzione.
"Dai, avanti"
STAI LEGGENDO
HOTEL INFERNO
ParanormalDi nuovo l'interferenza mi stordisce l'orecchio. "So dove sei" Oh no, di nuovo. > l'uomo con gli occhi azzurri e i capelli biondi lisciati all'indietro continua a stuzzicarmi, ma ho perso la concentrazione. "Sono qui con te" Mi guardo attorno scatto...