15- Gelosia

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Mel

"La testa si deve perdere in due, altrimenti è un esecuzione"
-Charles Bukowski-

Mi ero sempre reputata una ragazza giudiziosa e matura. Eppure mentre tornavo alla festa mi sentivo la peggiore delle egoiste.
Sentivo ancora il sapore di Damian sulle labbra mentre raggiungevo il centro della festa.
Lui mi stava seguendo a pochi metri di distanza e, al contrario di me, non sembrava per nulla scosso.

Ma in fin dei conti per lui quel bacio non era significato nulla.
Cosa vuoi che sia per uno come Damian Hale?

Era stata tutta colpa mia, solo mia.
Lo avevo baciato, ed ero io quella che frequentava un ragazzo.
Vanessa non contava, l'avevo vista quella sera alla festa con il suo bikini volgare. Mi aveva rivolto un'occhiata superba e poi mi aveva ignorata. Tipico di lei.

Quando il fuoco del falò si fece vicino rallentai, ero proprio una codarda.
Sean non se lo meritava.
Dovevo comportarmi bene e dirgli quello che avevo capito, tra noi non sarebbe potuta funzionare e io non potevo sopportare l'idea di prenderlo in giro.

Damian mi affiancò tirandomi debolmente i capelli con un sorrisetto.
-Te l'ho già detto, non significa niente non agitarti-

Gli lanciai un'occhiataccia liberandomi dalla sua presa. Non riuscivo a capire perché mi facesse così tanto infuriare la sua indifferenza.
Cosa mi aspettavo?

-Non dirmi cosa devo fare- alzò gli occhi al cielo.

Sospirai quando la musica si fece forte e i primi studenti ci adocchiavano.
Man a mano che procedevamo voltavano la testa increduli.

-Dovresti andartene- mormorai abbassando lo sguardo.
Damian si stava guardando intorno con un cipiglio astioso, fulminò un paio di ragazzi mentre passavamo.

-E tu dovresti metterti qualcosa addosso, come diavolo ti sei "vestita", questa sera?- rallentai per poterlo guardare.
-Ma ti senti? Hai visto la tua non-ragazza?- scoccai la lingua.

Aggrottò la fronte.
-Ora allontanati, così non faremo che sollevare chiacchiere- ovviamente mi ignorò continuando a camminare al mio fianco col solito modo da sbruffone.

-Stanno tutti guardando il tuo culo, non me- socchiusi gli occhi esasperata.
Avevo freddo, ero stanca e mi sentivo uno schifo.
Bella festa.

-Cosa dirai al catechista?- fece al mio orecchio, rallentai di nuovo osservando il profilo di Sean in lontananza.
Stava ridendo in compagnia di Dean e gli altri.

-La verità- feci cupa.
-Dirai quindi che non ti piace e che dovrebbe evitare di starti attaccato come un cagnolino?- Ok, ora basta. Mi fermai e lui mi guardò perplesso.
Afferrai il suo polso e lo attirai all'ombra del falò sperando che non ci notasse nessuno.

-Non è divertente Damian. Sean non c'entra niente con questa storia, ho compiuto un errore e farò ammenda, ma tu non complicare le cose. - mentre parlavo il sorriso gli sparì dalle labbra.
In quel momento mi stava fissando intensamente e, come al solito, non riuscii a decifrare i suoi pensieri.

-Hai infilato la tua deliziosa lingua nella mia bocca per sbaglio?- sollevò un angolo delle labbra ma i suoi occhi si adombrarono brillando di una luce selvaggia, che non riuscii a cogliere del tutto.

Look up - Let's play with destinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora