12- La chiave

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Mel

"Sono un'anoressica
di sentimenti
per quanto cerchi
di non ingerirne
peso sempre troppo"
-Giorgia Soleri -

Come se non fosse già una giornata abbastanza brutta, prima di pranzo mi recai negli spogliatoi per affrontare la lezione che più odiavo: educazione fisica.

Sophie stava parlando da mezz'ora del suo appuntamento disastroso con Dean, un altro giocatore della squadra, amico di Jase.

-Questo è perché aspetti troppo. I ragazzi così pensano che te la tiri- Denise non mi aveva più rivolto parola da quel giorno agli spalti, ma non mi negava qualche occhiataccia di tanto in tanto.

Sophie si morse il labbro a disagio, non era mai entrata in intimità con un ragazzo e questo la faceva sentire insicura.

-Sophie fa bene ad aspettare, deve fare ciò che si sente- mi intromisi per la prima volta. Denise mi fulminò con un'occhiata velenosa, la ignorai rispondendo al sorriso di Sophie.

Mi infilai la canottiera della scuola e la sistemai sui pantaloncini da ginnastica. Denise mi squadrò dalla testa ai piedi accigliandosi un po'.

Ma che diavolo voleva?

Sophie continuò a parlare offrendomi una buona distrazione.

-Dean è carino, ma non fa per me- alzò le spalle e fui felice di vederla tornare la solita ragazza sicura di sempre.

Quando entrammo nella palestra i miei occhi intercettarono subito il profilo di Sean.
Stava parlando con dei compagni e non fece subito caso a noi.
Sophie mi diede una gomitata e mi sorrise divertita.

-Ti perdonerà, gli piaci troppo perché si arrenda subito- la notizia che fossi stata a casa di Damian si era diffusa in fretta.

E, quando avevo chiesto come fosse possibile, la risposta era stata solo una: Vanessa.

Quella stronza era andata in giro a dire le sue malignità ma, dopotutto, avrei dovuto aspettarmelo.

-Vai- Sophie mi diede una spintarella e la guardai storto.

Attraversai la palestra nervosa, Sean non aveva motivo di essere arrabbiato con me, ma il fatto che avessi volutamente omesso che sarei stata con Damian non giocava a mio favore.

I ragazzi accanto a lui smisero di parlare quando mi videro e Sean si voltò, i suoi occhi blu mi studiarono dalla testa ai piedi finché non mi fermai davanti a lui.

-Ehi- feci brillando di originalità.

-Ehi- non mi sorrise ma non mi mandò neanche a quel paese, lanciai un'occhiata ai ragazzi che ci stavano guardando.

-Possiamo parlare?- sperai fosse chiaro che intendessi "in privato". Sean salutò gli amici e ci allontanammo verso una parte della palestra più tranquilla.

-Sei venuta a dirmi che sono fantastico ma c'è un altro?- sollevai di colpo lo sguardo, mi sorrise amareggiato.

-Cosa?! No! Volevo scusarmi con te per averti dato buca e non averti detto che sarei stata da Damian- nel dirlo mi sentii proprio meschina.

-Beh, sì, non è stato il massimo. Vanessa è stata piuttosto premurosa nel riferirmelo- fremetti di rabbia.

-Non so cosa ti abbia raccontato, ma io e Damian abbiamo solo lavorato al progetto. Sul serio, non siamo nemmeno amici- in quel momento meno che mai.

Sean mi guardò con attenzione, ma quando sorrise mi sentii sollevata.

Prese un profondo respiro prima di parlare.

Look up - Let's play with destinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora