24- Dammi una fragola

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Damian

"Il mondo è un posto strano e meraviglioso, ma non significa che non abbia le zanne.
Può morderti quando meno te lo aspetti"
-TJ Klune-

Aprii gli occhi, faceva un caldo fottuto e non avevo chiuso le tende la sera prima.
Il sole chiaro della Florida aveva invaso la stanza insieme a un profumo dolce ed eccitante.

Il mio cervello si svegliò all'instante, lanciai un'occhiata al mio fianco scoprendolo vuoto.
Ma le coperte erano tutte sfatte e c'era il suo profumo sul cuscino.

Come se l'avessi chiamata Mel uscì dal bagno. Aveva i capelli legati sulla nuca alla buona e un'altra mia maglietta addosso.

Le sue gambe nude svettavano con la loro pelle chiara.

Per un momento non ero sicuro di essermi svegliato.

-Buongiorno- la sua voce gentile mi riportò alla realtà.

Era tutto vero.
Lei era davvero rimasta a dormire.
E mi aveva...

Come se avesse capito la strada che avevano preso i mie pensieri arrossì.

Le immagini di lei sotto di me, sopra di me, mi investirono.

Melanie era ... cazzo, era stato fantastico.

Mi inumidii le labbra lottando per scacciare via quei pensieri.

Ma il ricordo del suo corpo sembrava scorrermi sotto pelle, insieme a quello dei suoi occhi cielo lucidi di piacere.

Il sangue iniziò a defluire velocemente, mi alzai dal letto ignorando la sua occhiata timida verso i miei boxer.

Era buffa la principessa, un momento si perdeva sotto di me e quello dopo arrossiva come una ragazzina.

-Buongiorno- mi avvicinai,
-dormito bene?- lei sbatté le lunghe ciglia confusa.

-Sì molto- commentò rossa in volto, non riuscii a evitare di sorridere.

Mi fermai alle sua spalle, rabbrividì al mio respiro sul collo e dovetti attingere a ogni mio autocontrollo per non stuzzicarla.

Percepii il profumo del mio bagnoschiuma sulla sua pelle e la cosa mi piacque più di quanto volessi.

Ma lei era di sicuro dolorante.
Cazzo, l'avevo presa due volte. Avrei dovuto pensarci.

Lei si voltò quando la superai.

-E tu?- fece voltandosi per guardarmi, i suoi occhi azzurri mi furono addosso mentre recuperavo un asciugamano.
-Tu hai dormito bene?- si portò i capelli dietro le orecchie un po' in imbarazzo.

In realtà non glielo avevo chiesto per educazione.
Spesso avevo degli incubi durante la notte e avevo temuto che potesse essersene accorta, ma dal suo sguardo ebbi l'impressione che non fosse così.

-Non sono molte le donne che possono dire di aver dormito con me. Non ci sono abituato- aggrottò la fronte.

Non resistetti e lanciai un'altra occhiata al suo corpo.

Perché vederla con la mia maglietta mi distraeva tanto?

E perché invece di incazzarmi continuavo ad ammirarla?

-Vanessa non ha mai dormito con te?- la sua domanda mi distrasse. Ogni volta che pronunciava quel nome il suo viso si imbronciava, proprio non la sopportava.

Non aveva ancora capito che non mi fregava un cazzo di lei.

-No, te l'ho detto scopiamo e basta-

-Scopavate e basta- mi corresse e io ricordai quell'assurdo compromesso che avevamo fatto.

Look up - Let's play with destinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora