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«In tutto questo delirio ho capito una cosa molto importante» disse Lucy fissando intensamente i gemelli uno alla volta «Che anche se desidero una vita normale da quando ho dodici anni, ora non la voglio più. Se questo significa perdervi per sempre allora preferisco di gran lunga continuare a lottare con le poche forze che mi sono rimaste fino alla fine... perché i miei sentimenti verso voi due idioti» ridacchiò con le lacrime agli occhi «Non li potrà mai cancellare nessuno» concluse sentendo finalmente quel peso sullo stomaco sparire una volta per tutte.

Fred e George invece sentirono la rabbia che stavano provando dissolversi in un istante. Non erano arrivati troppo tardi come temevano, Theo aveva provato si ad intromettersi ma non ci era riuscito e loro non potevano che essere più contenti di ciò.
Le parole pronunciate dalla moretta ebbero il potere di far sparire anche il dolore di aver saputo che comunque avevano condiviso il letto, perché tutto in quel momento passò in secondo piano. L'unica cosa che gli importava era che lei li amava ancora e che nulla avrebbe cambiato quel dettaglio tanto bello e fondamentale da far spuntare un gran sorriso ad entrambi.

Quei sorrisi però si incresparono nel giro di pochi secondi, per colpa della ragazza che dopo aver ripreso fiato aggiunse «Ma tanto queste sono stupide fantasie» mormorò alzando gli occhi al cielo, sperando di far sparire le lacrime che via via si stavano accumulando e che minacciavano di rompere gli argini da un momento all'altro «Vi aspettate che distrugga me stessa e voi facendo una scelta... non posso farlo mi dispiace, quindi vi scongiuro non chiedetemelo ancora» li pregò pensando che l'avessero chiesto di parlare per quel motivo «L'unica soluzione, come vi avevo già scritto nella lettera prima di andarmene, è uscire dalle vostre vite sperando che un giorno voi possiate perdonarmi e andare avanti»

«E tu?» le chiese George scettico «Ti dimenticherai di noi come vuole quel bastardo? quindi tutto quello che ci hai detto fino ad adesso erano soltanto cazzate?» non lo pensava davvero ma voleva farle capire che ciò che stava dicendo era un controsenso. Prima diceva di amarli e che nessuno avrebbe potuto farci niente e ora invece li stava di nuovo respingendo senza dargli modo di spiegarle cosa ne pensavano.

«No... ovvio che no» rispose lei scuotendo leggermente la testa, possibile che non capivano mai cosa stava dicendo? «Se esco dalla vostra vita non significa che vi dimenticherò, cazzo lo capite che per me è impossibile farlo?... se ho intenzione di fare una cosa che mi spezzerà il cuore per sempre è per voi stupidi. Non posso scegliere e voi due, giustamente, non volete condividermi. Che poi se posso dirlo condividere è un termine che mi da alquanto fastidio, non sono un fottuto pacco regalo o la vostra bambola gonfiabile» sospirò facendo velocemente il giro del divano per riprendere il bicchiere di whisky incendiario che aveva appena toccato «Se lo faccio è perché voglio che almeno voi siate felici»

«Una bambola gonfiabile? e che cazzo è una bambola gonfiabile?» domandò Fred corrugando la fronte confuso, sicuramente era qualche strano oggetto babbano che loro ovviamente non conoscevano «No, cioè quello che volevo dire è: chi ti dice che non ci sta bene averti entrambi?» si corresse un secondo dopo agitando le mani in aria come per cancellare la domanda fatta prima. Anche se una vocina nella testa continuava a chiedersi cosa fosse quella dannata bambola gonfiabile, se fossero riusciti a risolvere glielo avrebbe chiesto di nuovo perché era troppo curioso, gli suonava di qualcosa di sconcio e lui piacevano le cose sconce.

«Voi?» ribatté ironica la moretta, mandando giù il sorso che stava bevendo e sedendosi nuovamente di peso sul divano «Mi siete sembrati abbastanza chiari in ufficio» asserì ignorando di proposito la prima domanda che il ragazzo le aveva chiesto.

«Vero ma non puoi sapere se abbiamo cambiato, o meno, idea dato che non ci hai dato modo di dire nulla fino ad adesso» sbottò l'altro gemello portandosi nervosamente indietro i capelli «Ora è il tuo turno di stare buona e zitta, ok nanetta?» la incalzò quando fece per dire la sua.
Era arrivato il momento per loro di mettere le cose in chiaro e far in modo di sistemare tutto. Non c'era margine di errore perché non se lo sarebbero perdonati mai, dovevano far andare le cose esattamente come avevano programmato e concludere quella discussione in modo positivo.

Giuro Solennemente di non avere Buone Intenzioni || Gemelli Weasley ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora