Stava per andar via quando i suoi occhi si soffermarono nuovamente sulla figura di George, che seduto alla scrivania trafficava con alcuni fogli dandole le spalle. Indecisa sul da farsi si guardò intorno e in silenzio scivolò dentro la stanza richiudendosi la porta dietro.
«Ehi» mormorò timorosa avvicinandosi di qualche passo «Possiamo parlare?»Il rosso non rispose subito, anzi diede tutta l'aria di non averla sentita continuando a leggere e sfogliare quello che aveva davanti ma l'aveva sentita eccome. Sperava che ignorandola Lucy lasciasse perdere e se ne tornasse a lavoro, consapevole che se avesse insistito arrabbiato come era l'avrebbe tratta malissimo. Diversamente da quella mattina che voleva farle una piazzata degna di nota, urlandole addosso tutto il male che gli stava facendo, ora desiderava essere solo lasciato in pace. Fisicamente poi stava sempre peggio, sentiva freddo eppure sudava come se fosse piena estate.
Potter invece non lasciò perdere, lentamente e attenta ad ogni suo movimento lo raggiunse «Georgie..» lo chiamò con un filo di voce mentre si torturava le mani per l'agitazione. Era prontissima alla sua sfuriata, la percepiva già nell'aria e l'avrebbe preferita a quel silenzio carico di astio e tensione «Possiamo parlare? per favore?» ripeté con lo stesso tono.
Lui che la stava osservando con la coda dell'occhio, non poté più fare finta di niente. Senza staccare lo sguardo dalle fatture disse glaciale «No, va a lavorare»
Il suo tono non la intimorì ma le fece comunque parecchio male. E se da una parte voleva insistere per chiarire in qualche modo, dall'altra capiva il motivo per il quale non voleva parlare con lei. Combattuta su quale parte assecondare fissò il suo profilo. Dentro di sé diverse emozioni si agitavano impazzite: angoscia di non sapere se mai le avesse concesso la possibilità di spiegarsi, tristezza di vederlo tanto arrabbiato, l'amore che provava per lui da una vita che le gridava di fare qualcosa, rimorso per via di quello che aveva fatto e infine dolore per tutto ciò.
Aveva tanta voglia di abbracciarlo e confessargli ogni singola cosa per chiedergli anche perdono, tuttavia qualcosa la distrasse. Il ragazzo aveva un aspetto orribile, e di sicuro la colpa almeno di quello non era del tutto sua, aveva il volto imperlato di sudore, le gote rosse e respirava con affanno.
«George stai bene?» domandò preoccupata. Istintivamente protese una mano verso il suo volto, gli scostò i ciuffi che gli ricadevano sulla fronte e gli sentì la temperatura «Ma tu scotti da morire!» esclamò sorpresa.Weasley però immediatamente si ritrasse quasi con espressione disgustata «Non toccarmi» ringhiò voltandosi dalla parte opposta a dove si trovava lei «Non farmelo ripetere un'altra volta, va a lavorare Lucy» aggiunse per poi portarsi una mano alla bocca chiudendo gli occhi, lo stomaco gli era salito in gola.
Ovviamente la moretta ci rimase molto male per la sua reazione, nonostante questo non demorse, gli posò una mano sulla spalla e disse dolcemente «Hai la febbre alta, dovresti andare a casa e riposarti... se vuoi vengo con te così ti preparo qualcosa da mangiare, un bagno caldo e ti cerco la pozione per farla abbassare»
«No» ribatté George duramente «S-sto bene... torna a lavoro e lasciami in pace almeno tu»
Aveva fatto un'enorme cavolata a non andarsene mentre ancora dormivano, se lo avesse fatto non avrebbe dovuto prima parlare per forza con il gemello e ora con lei. Doveva andarsene via subito. Pensando fosse la cosa giusta da fare non aspettò un minuto di più e si alzò, ma appena lo fece le gambe gli cedettero.Per fortuna Lucy non si era allontanata e prontamente lo agguantò evitandogli di cadere «So quanto non vuoi che io sia qui... ma ti prego smettila di fare il bambino» mormorò nel frattempo si passava un suo braccio intorno alle spalle con il chiaro intento di aiutarlo a salire a casa «Lascia che mi prenda cura di te. Ti prometto che ti preparo la vasca, da mangiare e la pozione e poi me ne torno qua in negozio» continuò prendendogli con la mano libera il mento per voltarlo verso di sé. Finalmente riuscì ad incrociare i suoi occhi e quasi si sentì morire. La febbre ci aveva messo del suo, tuttavia erano troppo rossi e gonfi per essere solo per quello.
«T-ti prego... non posso lasciarti così» sussurrò sentendo di conseguenza i propri inumidirsi.
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Giuro Solennemente di non avere Buone Intenzioni || Gemelli Weasley ||
FanfictionLucy Potter è ancora in circolazione! Ebbene si, in questa avventura post seconda guerra magica la nostra bella mora lavora insieme ai suoi migliori amici. Ma un sentimento, taciuto per troppo tempo, diventerà incontenibile. Si può amare due persone...