9.

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Jungkook schiuse gradualmente gli occhi, il suo respiro che solleticava quel petto nudo dinnanzi a lui.

Sollevato lo sguardo, avvertì come i battiti del suo cuore incrementassero alla vista di un Taehyung dormiente. Jungkook gli si approssimò, occultando il naso nell'incavo del suo collo ed inspirandone quell'incantevole fragranza.

D'un tratto, l'uomo prese a mugolare, ridestandosi dal suo sonno abissale. Il castano lo contemplava minuziosamente, mentre Taehyung solo aggrottò le sopracciglia.

«Cazzo.» soffiò questi, con voce roca, accomodandosi sul materasso con rapidità, una percezione di stordimento e confusione che gli si scagliò contro «Ho completamente scordato che ho del lavoro da svolgere.» avvertì, Jungkook che adagiò un palmo al disopra della sua spalla.

«Ciò che è accaduto ieri... è stato eccezionale, Taehyung.» mormorò dolcemente il minore, il nominato che condusse le proprie iridi a incastrarsi «Tu sei meraviglioso, io─»

«Dovresti andar via.» proferì, tagliente, e Jungkook lo osservò indossare ─ in fretta e furia ─ intimo e pantaloni, ordinando persino le sue ciocche arruffate «Veronica potrebbe rincasare entro breve.»

Jungkook s'immobilizzò, annuendo subito dopo.

«S-sì─ Sì, certo.» incespicò, intanto che Taehyung afferrava dinamico una camicia dal colore perlaceo.

Il castano si issò con fatica, captando un lieve dolore all'altezza del suo fondoschiena. Notò, poi, il maggiore abbottonare celere l'indumento, tentando di inserire una cravatta, invano.

«Lascia che ti aiuti.» Jungkook agguantò l'accessorio da ambedue le estremità, Taehyung che divenne alquanto teso.

Il ragazzo ottenne annodare la cravatta, posandola delicatamente sulla blusa altrui. Durante l'atto, fu addirittura in grado d'individuare lo sguardo insistente del biondo, sguardo che lo indusse a mordicchiarsi il labbro inferiore.

«Riflettevo─ Riflettevo riguardo la s-scorsa notte...» trascinò quei vocaboli, carezzandogli una guancia «Potremmo farlo una seconda volta? Non ora, c-certo... sarebbe da idioti. Magari, magari, quando avremo t-tempo a sufficienza, oppure─»

«Tesoro─» cominciò Taehyung, drizzando il mento di Jungkook con l'indice «Non preoccuparti di un lontano futuro... preoccupati del presente.» concluse, distanziandosi.

Jungkook incrociò i suoi abiti, sparsi in un angolo della stanza, e li indossò, Taehyung che ─ invece ─ stava assestandosi i capelli di lato con un po' d'acqua, per poi aggregare una giacca al suo completo, assieme ad un orologio da polso.

«Devo andare in tribunale, tesoro. Ti vedrò più tardi.» informò Taehyung, e Jungkook si mise velocemente i pantaloni, precipitandosi nella sua direzione.

«Potrei accompagnarti? Non ho mai frequentato un luogo simile, s-sarebbe un ottimo apprendimento per me!»

Taehyung mugolò in risposta, recuperando la sua valigetta e abbandonando la camera.

«È un s-sì?»

«No.» asserì l'uomo, Jungkook che morse l'interno della sua guancia.

Non era sua intenzione far infuriare Taehyung. Forse, avrebbe dovuto fuggire la notte anteriore...

«Nessun p-problema...» disse, seguendolo giù per le scale «Vuoi la colazione? Ti p-preparo delle uova, o─»

«Jungkook...» esordì amabilmente, questi che gli si avvicinò «Non forzare le cose.» aggiunse, sfiorando nuovamente il suo mento.

Il castano si congelò per un breve attimo, Taehyung che ─ nel frattempo ─ aveva raccolto il suo cappotto. Annuì, pur essendo consapevole che quest'ultimo non lo stesse rimirando, infilando successivamente anche il suo di giaccone. Di colpo, però, la porta principale si aprì, Veronica che si presentò in tutta la sua magnificenza.

Somebody To Love [TaeKook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora