Capitolo venti.

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Zyan prese Eiren in braccio e la portò da Lucilla, la quale vedendola in quello stato si preoccupò tantissimo. La donna iniziò a fare domande al ragazzo, il quale non riuscì a fornire le giuste spiegazioni o almeno quelle che sarebbero servite a far capire cosa le fece perdere i sensi.

Passò l'intero pomeriggio ma Eiren non si svegliò. Tant'è che nemmeno il liquido puzzolente della zia di Lucilla riuscì a svegliarla e questo non fu di buon segno, poiché agiva per ogni caso naturale.

<<E' probabile che lei non sia svenuta per una causa normale, come un calo di zuccheri>> pensò ad alta voce Lucilla.

<<Questo spiegherebbe il perché non funziona niente che non sia legato alla magia>> continuò Zyan, allacciandosi alle sue parole.

<<E se fosse collegata alla missione di oggi?>> domandò Lucilla, osservandolo.

Zyan tornò a pensare a quella storiella che gli fu raccontata da piccolo, il quale vide protagonisti uno dei loro ingredienti: la morfo blu. Le farfalle magiche erano annunciatrici di morte e dolore e quando la morfo blu si ritrovò a contatto con il giovane, un nome fu tutto quello che rimase di quel flebile secondo. Ma in quel momento di confusione, il ragazzo non solo ricordò bene un nome, bensì ebbe come la netta sensazione che la farfalla gli disse più di uno. E fu quello che tormentò Zyan, il fatto che non riuscì ad assimilare bene il secondo nome che gli era stato svelato.

<<E se provassimo a svegliarla con la magia?>> domandò Lucilla, alzandosi in piedi. <<Entrambi proviamo a fare un incantesimo e vediamo che succede>> continuò, avvicinandosi al ragazzo.

<<Tentar non nuoce>> acconsentì Zyan, prendendo le mani di Lucilla.

I due maghi si sistemarono una difronte all'altro e con le mani giunte, iniziarono a recitare un incantesimo. Alla fine della formula, spostarono le loro mani sul corpo della ragazza e un attimo dopo un bagliore la attraversò, causando una dispersione dell'incantesimo stesso.

<<La sua profittatrice>> disse Lucilla, portando la mano lontano da Eiren.

<<Dobbiamo sbrigarci con l'ultima pozione>> disse Zyan, ignorando le parole di Lucilla e prendendo di corsa il suo sacco magico.

<<Non possiamo muoverci, a parte lei nessuno di noi due può trattare gli ingredienti>> disse Lucilla, andandogli incontro.

<<Questo è pure vero e non so come, ma lo stregone sa che ci manca l'ultima pozione. Per questo ha messo fuori gioco lei, così non possiamo completare il giro>> disse Zyan, formulando un pensiero logico.

<<A me è venuta una tutt'altra sensazione>> disse Lucilla, pensando a cosa vide mentre recitava l'incantesimo. <<La sua profittatrice ha preso molto più terreno ed Eiren si ritrova a un passo dal tuo stato>> continuò Lucilla.

Zyan lasciò da parte il sacco e si fermò a pensare un attimo: "Com'è possibile che entrambi abbiamo avuto due visioni differenti, se lo stato della ragazza è lo stesso?"

<<E se due fattori di diverse ragioni si sono messi d'accordo per rendere il nostro scopo irraggiungibile?>> domandò Zyan, avendo un'esplosione d'idee nella testa.

Il ragazzo pensò così tanto, che le parole e le ragioni plausibili gli passarono visibilmente davanti agli occhi. Furono molteplici i collegamenti che Zyan fece, tant'è che tra tutti, solo una apparse la più ragionevole e sensata.

<<Intendi dire lo stregone e la sua profittatrice?>> domandò Lucilla, cominciando a vedere tutto con un'altra prospettiva.

<<Pensaci bene: lo stregone non vuole che io riacquisti il mio stato materiale e la profittatrice della ragazza vuole metterle il bastone fra le ruote. Cos'è che li lega secondo te?>> domandò il ragazzo, gesticolando.

PATTO CON L'OMBRA FANTASMA DELLA MAGIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora