Capitolo venticinque.

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Zyan ed Eiren si lasciarono alle spalle la figura di Lucilla e con la preoccupazione dovuta a quanto seppero, entrambi concordarono di fare le cose in fretta cosicché potessero tornare da lei.

Il ragazzo trasportò i loro corpi nel luogo più vicino allo stregone ma nonostante la certezza del suo nascondiglio, Zyan si augurò che fosse ancora lì.
Intanto, Eiren si guardò intorno e si vide collocata in un piccolo paesino con poche case e con una vegetazione alta e folta. All'inizio la ragazza pensò che con una stradina di terriccio e una flora così ampia, ci fossero molti animali; ma la sua aspettativa divenne aria quando non trovò altre tracce se non quelle delle persone sul posto.

<<E' così tranquillo qui>> disse la ragazza, guardando le case con i muri esterni lasciati in cemento.

Il ragazzo come continuò a camminare, si guardò intorno e non vide nulla di interessante se non Eiren gironzolare e osservare tutto il posto circostante, con occhi meravigliati.

<<Zyan i miei genitori in questo asso di tempo, mi hanno cercata?>> domandò Eiren, correndo incontro al ragazzo.

La ragazza fermò Zyan prendendolo da un angolo della sua maglietta per poi reggersi a lui, poiché le capitò di avere un breve capogiro. Il ragazzo allungò una mano per sostenerla e piegò il viso per vedere come stesse.

<<Tutto bene?>> domandò, vendendola respirare con la bocca.

<<Sì>> rispose Eiren, anche se il ragazzo non le credette visto il suo colorito pallido. <<Riguardo la mia domanda, secondo te l'hanno fatto?>> riprese la ragazza, tornado in posizione retta.

<<Non sono un veggente>> rispose il ragazzo, ritirando la sua mano.

<<E allora come hai fatto a sapere il mio frutto preferito?>> domandò la ragazza, liberandogli la maglietta.

<<Che cosa ti dice che lo scoperto io?>> disse Zyan, alzando un sopracciglio.

<<Ho visto gli scambi di sguardi con Lucilla e quel tuo debole sorriso senza risposta. Posso essere scema ma non cieca>> rispose Eiren, portando una mano sulla fronte, senza però distogliere lo sguardo dal ragazzo.

<<Questo non significa nulla>> disse il ragazzo, guardando altrove.

<<Sai che oggi sei parecchio scorbutico?>> sospirò al ragazza, guardando dei fiori di campo al margine della stradina.

<<E tu sai che fai troppe domande quando non devi?>> replicò il ragazzo, passandosi una mano sui capelli.

Eiren lo osservò ma non aggiunse altro, anche se avrebbe tanto voluto rinfacciargli la questione della morfo blu. Nonostante ciò, cercò di comprendere quel momento delicato e risparmiò al ragazzo altri fastidi con le sue domande.

Nello stesso tempo, Zyan rifletté sui suoi modi di fare con la ragazza e sebbene lei non avesse avuto alcuna colpa, per lui fu impossibile sopportare tante domande di seguito in situazioni stressanti come quella.

<<Scusa>> disse semplicemente il ragazzo.

Zyan avrebbe voluto aggiungere qualcos'altro, ma il suo lato affettivo lo tenne fermo e stabile nella sua posizione. Che poi, anche se le sue emozioni erano ritornate, per lui non cambiò molto giacché era proprio di carattere in quel modo.

<<Scuse accettate>> disse Eiren, strusciando un piede per terra.

<<Ti hanno cercata in tanti, non solo la tua famiglia>> disse Zyan, rispondendo alla sua domanda iniziale. <<Se entri in una dimensione magica, non vieni dimenticata. Semplicemente, gli altri non riusciranno a trovarti da nessuna parte>> continuò, nello specifico.

PATTO CON L'OMBRA FANTASMA DELLA MAGIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora