Capitolo tredici.

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Improvvisamente, quel suo simile non fece nulla di minaccioso, al contrario, si scontrò con l'altro Tritone; liberando così Eiren, che ne approfittò per tornare in superficie. Zyan la seguì.

Nuotarono con così foga verso la loro libertà respiratoria che più si avvicinavano alla superficie, più il sapore dell'aria era già apprezzato dalle loro menti. Con un grande respiro, i due spuntarono fuori e con ancora i battiti forti, cercarono di evitare quella brutta situazione uscendo subito dal mare.

<<Dai, veloce!>> esclamò Zyan, prendendo la ragazza da un polso e aiutandola a nuotare.

<<Non c'è la faccio, mi manca l'aria>> disse la ragazza, sentendosi affannata e senza forze.

Anche il ragazzo si sentì sfinito, ma non disse nulla, bensì la afferrò per la schiena e la portò con sé.

"O entrambi, o nessuno dei due" pensò il giovane, facendosi forza per entrambi.

<<Zyan stanno arrivando!>> disse impaurita la ragazza, chiudendo gli occhi.

In un primo momento Zyan riuscì a toccare terra, ma nel secondo il Tritone più forte prese di nuovo la ragazza per le gambe e la bloccò sulla riva.

<<Lasciami andare!>> urlò Eiren, portando le mani sul viso del Tritone, cercando di infilargli le dita negli occhi. <<Fai schifo, orribile pesce squamoso gigante!>> continuò a dire la ragazza, sentendo la coda di pesce sui suoi piedi; ricordandole il tritone della palude nelle mani.

Eiren fu così schifata e spaventata, che non poté fare a meno di accomunare la coda del Tritone a un serpente viscido.

<<Lasciala andare>> disse l'altro Tritone, sorprendendo i due ragazzi.

<<Allontanati traditore. Tu sei in combutta con loro, ne sono sicuro!>> esclamò il Tritone più grande e forte.

Zyan si avvicinò per afferrare la ragazza, ma il Tritone le portò una mano alla gola e minacciò di strozzarla se si fosse ancora avvicinato.

<<Come avete osato entrare nella palude!>> urlò il Tritone, guardando ferocemente la ragazza.

<<Perché non avremmo dovuto? Non abbiamo violato il tuo territorio>> rispose Zyan, pesando a ogni parola detta.

<<Tutto qui è di mia proprietà. Voi mi avete privato di un figlio e ora io priverò te della vita>> disse il Tritone, fissando Eiren.

<<Ma di che parli?>> domandò la ragazza, concentrandosi sui suoi lunghi capelli neri.

<<Non l'abbiamo ucciso, vedi? Ancora si muove>> disse Zyan, prendendo il sacco e facendogli vedere l'anfibio. <<Libera la ragazza ed io lascio andare lui>> continuò il ragazzo, accovacciandosi a distanza di sicurezza.

<<Riportalo nella palude. Tanto lei da qui non si muove>> disse il Tritone.

<<Chi mi garantisce che quanto torno, lei sia qui e viva?>> domandò il ragazzo, non scendendo a compromessi.

<<Nessuno, ma almeno provaci>> rispose, il Tritone ridendo.

<<Non riportarlo indietro, ci serve>> disse Eiren.

Il Tritone premette sulla sua gola e la ragazza iniziò a respirare affannosamente. A quel punto, Zyan avrebbe dovuto fare una scelta: o lei o gli ingredienti per la pozione.

<<Uccidi l'anfibio>> disse Eiren, prendendo un grande respiro.

Il Tritone iniziò a ridere malignamente e dopo aver cambiato espressione, iniziò seriamente a strangolare la ragazza; e nello stesso frangente, vide Zyan calpestare quel sacco. In quel momento, appena si rese conto di cosa fece Zyan, il Tritone urlò mentre Eiren colse l'occasione per mettergli le dita negli occhi, costringendolo così a liberarle il collo.

PATTO CON L'OMBRA FANTASMA DELLA MAGIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora