Capitolo sedici.

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Lucilla cercò sempre di aiutare Zyan nei migliori dei modi, ma lui non si aprì mai completamente con lei; non gli confidò mai i suoi pensieri e non giustificò nemmeno il comportamento apatico nei suoi confronti. Semplicemente, il ragazzo si chiuse in sé e lasciò che le sue emozioni fossero rinchiuse in un baule dentro la sua testa, lasciato nell'angolo più remoto del cranio.

<<Non riesco ancora a crederci che questa è la nostra ultima pozione>> disse Eiren, camminando al fianco di Zyan.

Dopo che il ragazzo ingerì la seconda pozione, iniziò a riprendere la sua naturale composizione materiale. In altre parole, s'intravide di più la sua figura anche se non del tutto, poiché ancora mancava l'ultima pozione. A piccoli passi, il loro obiettivo fu sempre più vicino.

<<Perché hai accettato subito di aiutarmi?>> domandò Zyan, di punto in bianco.

Nemmeno il ragazzo seppe il motivo di quella domanda, semplicemente la porse alla ragazza senza pensarci troppo.

Eiren invece, si prese qualche secondo per riflettere: non voleva dargli una risposta affrettata, che non combaciasse con ciò che pensava realmente.

<<Intendo dire, l'hai fatto per aiutare me o per avere ciò che ti avevo promesso?>> continuò a domandare il ragazzo, non avendo avuto risposta.

<<Ho scelto di aiutarti solo per l'aiuto che mi avresti dato>> rispose Eiren, con lo sguardo verso i suoi piedi. <<Ero adirata, volevo solo liberarmi principalmente di lei e del suo egoismo. Ma accettando la tua richiesta, sono stata egoista io: ho pensato solo a me>> continuò a dire la ragazza, camminando piano.

<<Non pretendo di sapere le tue motivazioni>> disse Zyan, con tono normale.

<<Con questa risposta, è cambiato il tuo punto di vista su di me?>> domandò Eiren, guardando il suo profilo.

<<No>> rispose sinceramente il ragazzo.

Eiren continuò a osservarlo e si sentii come se avesse sbagliato a rispondere. Ma nonostante quella percezione, la ragazza ragionò che non sarebbe stato comunque giusto mentirgli solo per illuderlo.

<<Ti sono sembrata egoista?>> domandò la ragazza.

<<Avrei detto anch'io così>> rispose Zyan.

<<Allora perché mi sembra di averti deluso?>> domandò la ragazza, non mollando la presa.

<<Cosa te l'ha fatto pensare?>> controbatté il ragazzo.

<<Il tuo comportamento>> rispose la ragazza.

<<Tu pensi troppo>> insinuò il giovane.

<<Peccato che lo faccio quando non devo>> disse la ragazza, portando le braccia indietro e camminando in punta di piedi.

<<Ma quanto parli!>> sbuffò Zyan, passandosi una mano sul viso per nascondere un impercettibile sorriso.

Eiren non andò oltre, lo guardò e gli sorrise imbarazzata; per poi tornare a guardare davanti a se.

Zyan la osservò di sottecchi: più la guardava e meno capiva, come il dolore dai suoi occhi fosse sparito. "Chiunque disse che le ragazze erano brave a nascondere tutto, dopo che erano esplose; non disse cosa più vera di questa" pensò il ragazzo, addolcendo lo sguardo. E in fondo Eiren era una ragazza e come tale, riuscì a nascondere tutto quello che la rese vulnerabile e sofferente.

Quella volta i due partirono un po' più prima del solito: essendo la loro ultima pozione, volevano finire quell'avventura con la luce del sole e non della luna. Anche se il ragazzo fu sempre dello stesso parere, ovvero partire a un orario che combaciasse con tutti gli ingredienti.

PATTO CON L'OMBRA FANTASMA DELLA MAGIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora