Capitolo otto.

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Attraverso la nebbia già la luce del sole si presentò lieve, poi con l'avvenire della notte si affievolì ancora di più fino a scomparire del tutto. A dare un po' di visibilità furono quattro rami secchi, che Eiren prese e accatastò a mo di piramide mentre Zyan accese con un tocco magico.

<<Pensavo sarebbe stato molto più divertente>> disse la ragazza, guardando il fuoco ardere.

Eiren si sarebbe aspettata una risposta da Zyan, ma non lo sentii minimante fiatare. Fu in quel silenzio, che la ragazza si portò le ginocchia al petto e si concentrò sul calore di quei rami.

<<Mi ha lasciata da sola>> borbottò Eiren, arricciando il naso. <<stupido fantasma!>> esclamò, senza pensarci due volte.

Il fantasma alzò le sopracciglia sorpreso per quella sua esclamazione, ma non disse nulla. In realtà, lui rimase sempre vicino alla ragazza e nonostante lo definì in quel modo, non se la prese per niente; anzi, comprese il suo stato d'animo: non era stato facile per lei ambientarsi a tutto quello.

I due rimasero seduti accanto a quel fuocherello, che aumentò sempre di più il bisogno di Eiren di chiudere gli occhi e dormire. Ma tale necessità passò in secondo luogo, quando un urlo fece capolino nelle loro orecchie.

<<Zyan!>> esclamò Eiren, spaventata.

<<Sono qui>> disse il ragazzo, con tutti i sensi messi in allarme.

<<Che cos'era quel grido?>> domandò la ragazza, non riuscendo a controllare i suoi battiti.

<<Il nostro animale si è svegliato>> rispose Zyan, voltandosi dalla ragazza.

<<E che razza di animale è per urlare in quel modo?>> continuò a domandare la ragazza.

<<Non esiste un animale che urla così, ma essendo che siamo in un contesto differente, tutto è possibile>> disse il ragazzo, con tono plausibile. <<non spaventarti>> aggiunse dopo.

<<Eh, facile a dirsi per te che non devi fare nulla>> disse la ragazza, in preda al panico.

<<Non per mia scelta>> continuò il ragazzo, alzandosi in piedi.

Eiren si sentì come se avesse esagerato e dette così peso alla reazione del fantasma, che nemmeno si rese conto che quell'animale tornò a urlare.

<<Scusa, non volevo dire quello>> disse Eiren, alzandosi in piedi.

<<Non preoccuparti, non sono un tipo permaloso>> disse il fantasma, rimanendo attento.

Eiren ritrasse le labbra e cercò di darsi pace.

<<"E' un animale di cui della notte ne è padrone", potrebbe riferirsi a un gufo?>> domandò Eiren, con voce flebile.

<<No. Penso si tratti di un barbagianni>> rispose Zyan.

<<Un barbagianni con una coda che brilla di un blu acceso e le orecchie lunghe e pelose, mi mancava da vedere>> ironizzò Eiren, immaginandolo.

<<Ricordi cosa succede se tocchi la sua coda?>> chiese Zyan, assicurandosi che lei lo sapesse.

<<Sì, rischio di irritarmi la pelle>> rispose la ragazza.

<<Devi assolutamente stare attenta, hai capito?>> continuò Zyan, con tono risoluto.

<<Va bene, cercherò di stare attenta>> ripeté Eiren, sentendosi meno in colpa per prima. <<Ma se avesse una coda come quella delle scimmie? Come faccio a evitarla?>> domandò Eiren, buttando di getto quelle parole.

PATTO CON L'OMBRA FANTASMA DELLA MAGIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora