La città di Waasur parte II

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Durante la notte venni svegliata da uno strano rumore e come me si svegliarono molte altre persone, a cui seguì un forte grido che sveglio chi ancora stava dormendo, i soldati di guardia erano svaniti nel nulla, trovammo solo strisce di sangue, erano stati trascinati via.

Tra le fronde si vedevano strani esseri muoversi molto, altrettanto di corsa i soldati si disposero velocemente in cerchio per difenderci. Le maghe elevarono i fuochi tutto intorno e fiammelle di cominciarono ad alzarsi in volo per illuminare tutta la zona, in seguito si disposero in modo da elevare una barriera protettiva.

Il silenzio dopo il tanto rumore sembrò la calma prima della tempesta, poi da ogni angolo della foresta sbucarono fuori esseri giganti con quattro zampe due usate come gambe di locomozione e altre due che erano corte e paffutelle, ma che usavano c...

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Il silenzio dopo il tanto rumore sembrò la calma prima della tempesta, poi da ogni angolo della foresta sbucarono fuori esseri giganti con quattro zampe due usate come gambe di locomozione e altre due che erano corte e paffutelle, ma che usavano come braccia. La pelle grigia e un corno sul muso, una fronte che aveva forma di mezza luna con tutti spuntoni e una coda enorme, a frusta.

Erano orribili e tantissimi, ci avevano circondati in una morsa che sembrava mortale. Loro avanzavano e noi indietreggiavamo non sapevamo come affrontarli. I soldati che avanzavano erano trafitti dai loro corni o smembrati e poi divorati, erano delle scene orribili. Qualsiasi cosa nostro di tentare rivalsa fu inutile, non è riuscito a scacciarli o a ucciderli. Eravamo alla deriva. Combattevamo anche se la speranza di uscirne indenni si stava ormai affievolendo a ogni passo indietro che compievamo. Indietreggiare significava stringersi sempre all'interno del cerchio in cui eravamo più catturati, ogni centimetro perso ci portava se più vicini a quei demoni, che guadagnavano terreno rapidamente vicino alle nostre file.

Quando tutto sembrava perso e a noi aleggiava l'odore agre del sangue e della morte. Sentimmo in lontananza un corno suonare e propagarsi per la radura seguito da molti altri.

I soldati dei Waasur sbucarono da ogni angolo della foresta erano esseri non molto alti e grandi, ma erano fini e agili. Ansi agilissimi, in poco si arrampicarono su quelle bestie enormi e le trascinarono a terra, trapassarono loro la testa e queste in un frastuono enorme riversarono al suolo. Molte delle fiere fuggirono di fronte a questo stravolgimento della situazione. La notte poi stava finalmente lasciando spazio all'alba, le creature cominciarono una lenta ritirata. Eravamo salvi, tra i superstiti si alzarono grida di giubili, avendo vissuto un giorno in più.

Continuammo l'avanzata scortati dai soldati e tramite le loro scorciatoie giungemmo più velocemente alla nostra meta. Ero così stanca che non ricordo nulla di quel luogo, che forse doveva essere stato altrettanto mostruoso come tutto il resto di quella foresta infestata da animali giganti e voraci. 

 Finalmente la boscaglia si dissolse e potemmo rivedere il sole e una grande pianura di sabbia che sfociava nel mare, ad accoglierci statue enormi di marmo e granito, un colonnato a mezza luna e una strada piastrellata con marmi cosmateschi, cioè con decorazioni geometriche variopinte.

Il muro in pietra era ben tenuto anche se qua e là vi si arrampicavano erbe selvatiche. Il muro di pietra sembrava creare una delimitazione e indicare la via. All'interno di esso e del piccolo giardino non vi erano diramazioni né diverse strade, ma solo il sentiero dritto innanzi a noi. Era come ritrovarsi in un lungo corridoio che alla fine si dissolve per mostrare l'immensità del mare. 

CRISTAL IN VIAGGIO VERSO L'IGNOTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora