Rivelazioni

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<<Nonna, ma questa collana che mi hai regalato è quella della tua storia?>>, mi guardava incredula mentre teneva tra le mani il ciondolo, ma preferii dirle una bugia, ancora era troppo presto <<no, piccola, non lo è, serve solo a proteggerti>>. Quando le dissi quelle parole, la vidi rattristarsi un po', allora per rimediare aggiunsi <<quando sarai più grande, anche tu avrai il tuo sigillo, uno che si addica alle tue potenzialità e al tuo potere>>. Per quanto mia figlia mi aveva vietato di continuare con quella storia, io non potevo smettere, il medico mi aveva detto che mi restavano solo pochi mesi di vita e prima della mia fine, dovevo dovuto raccontare ogni cosa alla mia nipotina, lei aveva il sangue giusto,

Quando riaprii gli occhi, ero ancora distesa sul pavimento, a causa della scomoda posizione mi dolevano tutti i muscoli e le ossa, tra le mie braccia stringevo ancora lo scettro. Né potevo sentire tutto il suo inebriante potere, scorreva in me, nelle mie mani tanto voluto usare anche una sola volta, avrei voluto cercare però di non farmi traviare da quell'oscuro desiderio. Mentre camminavo tra i verdeggianti campi del giardino, sentivo in me però una strana repulsione, come se io in quel luogo non ci dovessi essere, come se la mia presenza lì non fosse della giusta tutto, eppure c'ero arrivato. Forse avevano ragione gli altri quando mi dicevano che io ero sbagliata, forse ero nata da un errore sbagliato. Comunque non volevo pensare a quelle cose così brutte, ero in un posto meraviglioso così decisi di fare quattro passi. Tutta la pace del mondo cadde su di me, era come se tutti i miei sensi e le mie priorità stessero svanendo, luogo mi incitava a diventare parte di esso in un certo qual senso. Sentivo le piante parlare tra di loro, dicevano che mi volevano, desideravano era come se io appartenessi a loro. Poi mi ricordai delle parole della mia vera madre, io ero l'essenza del Meerech, essenza della natura, quindi la natura apparteneva a me come io appartenevo a lei.

Giunta vicino a tre strani alberi con delle punte rosa mi sedetti a terra ed aprii la guida di John. Scorsi tutte le pagine sino ad arrivare al punto che mi interessava.

Nel giardino, troverete molte più cose di quanto tu possa credere, in una biblioteca sotto al pavimento è racchiuso uno scettro destinato solo alle prescelte. Se cara Crystal sei arrivato sino a qui, pronuncia queste tre parole e scoprirai di ciò che il tuo cuore vuole: Redieth Gondolir Shainer

Con molta ansia pronuncia quelle parole, all'inizio non successe nulla, così ripetetti la frase sino a quando non pronunciai correttamente quanto c'era scritto, solo a quel punto vidi delle pagine che prima erano bianche riempiersi con molte scritte illustrazioni. Quando tutte le parole si formarono prima di poter iniziare a leggere ecco comparve una forma d'orata avvolta in un bianco mantello
<<Ciao piccola Crystal è molto che noi non ci vediamo>> la sua voce mi era famigliare, ma non riuscivo a comprendere di chi fosse <<non mi riconosci? Eppure siamo buoni amici e con te tiene sempre un mio dono>>, i miei occhi si spalancarono ed il mio cuore ebbe un sussulto <<John? Sei tu? Avevano detto che eri morto>> <<questo è che ti hanno raccontato. Il mio nome piccola Crystal è Faireth il saggio, sono uno dei dodici anziani>> <<tu sei uno di loro>> <<si, quando leggerai ciò che è riportato su queste pagine odierai persino me, ma il mio compito era quello di guidarti sino a qui e di riportarti a casa. Voglio che tu sappia che non tutti tra gli anziani sono concordi su ciò che è stato fatto e viene fatto, ma è l'unico modo per proteggerci e per proteggere i due mondi>> << quindi mi hai mentito per tutto questo tempo? Ho anche pianto per te! Credevo non potessi più rivederti!> ero davvero arrabbiata e non potevo non detestarlo, per tutto il tempo avevo creduto fosse morto e invece mi aveva ingannata, <<sembra che in questo mondo viviate di inganni>> <<capisco la tua rabbia, ma non poter avvenire diversamente. Voglio tu conoscere che sono orgoglioso di te comunque vada e anche se mi odierai per ciò che a breve scoprirai>>, <<molto bene grazie>> la mia rabbia si era dissolta nel nulla <<ora ti devo salutare, addio Crystal>> <<Addio, forse ci ritroveremo di nuovo>> <<forse>>. Cosi come era comparso svanì nel nulla. Ed io iniziai a leggere. 

CRISTAL IN VIAGGIO VERSO L'IGNOTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora