La città di Zeltso parte IV

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I raggi del sole, ci diedero il buongiorno, <<come stai?>><<agitata, ma bene>> <<vedrai che andrà tutto nel miglioredei modi>>, Terech mi strinse a sé cercando di infondermi del coraggio,che in quel momento non riuscivo a trovare. Contro voglia mi dovetti alzare dalletto e staccarmi da quelle braccia cosi calde e che mi trasmettevano unagrande serenità. Dall'armadio che era nella mia camera presi un vestito che nonfosse né troppo elegante né troppo poco. Questo era un abito lungo che miarrivava oltre le caviglie, di un verde acqua molto delicato, aveva una piccolacordicella ai fianchi con cui riuscii a tirare leggermente su la stoffa, inmodo da non acciaccarla. La scollatura non era vertiginosa ed era tutto abbellitoda semplici ricami. Mi acconciai poi i capelli i una treccia, che mi arrivavaquasi al sedere. In quell'ultimo periodo i miei capelli erano cresciuti davveromolto. Mi guardai un'ultima volta allo specchio del bagno e quando credetti di essere pronta, mi diressi verso il salone. <<Cosa né pensi?>> Terech mi scrutò rimanendo a bocca aperta <<penso che tu sia la creatura più bella di tutte quante>>, io divenni tutta rossa in volto, nessuno mi aveva mai detto delle parole cosi belle <<grazie, dici che potrà andare bene?>> <<secondo me sarai perfetta>> <<speriamo, non so se sarò perfetta o meno, ma voglio concludere questa storia il prima possibile, una parte di me non vede l'ora di ritornare nel mondo in cui è cresciuta e dove sono stata trattata con amore>> <<ti capisco, solo che quando tornerai di là, io non so se..>> <<cosa vuoi dire?>> <<che non so se, potrò venire con te>> <<capisco>>, mi rattristai molto, volevo tornare a casa mia, ma non volevo nemmeno rinunciare a Terech in quel modo <<e non c'è una piccola possibilità che anche tu possa venire con me?>> <<si ci sarebbe, ma...>> <<ma?>> <<vorrebbe dire abbandonare tutto e tutti, per sempre>> <<bè certo, è una scelta difficile, ti capisco dopo tutto anche io mi trovo nella tua stessa posizione>> <<sai cosa ti dico, prima finiamo questa storia, poi troviamo un modo per risolvere anche questa cosa, che né dici?>> <<dico che per me può andare bene>>. Uscimmo dalla mia stanza tenendoci per mano, la consapevolezza che forse non lo avrei più rivisto, mi stava uccidendo, ma non potevo in quel momento perdermi dietro certi dolori, prima di tutto ora veniva, la salvezza della gente di quel mondo e del mio, poi tutto il resto.

Ripercorremmo le stradine fatte di sera, fino a giungere nella grande piazza, questa volta però cominciammo a percorrere una grande strada lastricata di marmo, con bellissime decorazioni, che si andava ad arrampicare in alto, la salita era davvero infinita, ma già da lontano si potevano scorgere le alte torri bianche e i tetti appunta del castello, quella era la nostra tappa.

Le mura dirotazione in quel punto erano raddoppiate <<questa è la cittadella, quiil popolo si rifugia quando il primo e il secondo bastione crollano, è l'ultimopunto difensivo della città>> <<ho capito, quindi questo sarebbe illuogo più sicuro di tutti?>> <<già, ma se il nemico arriva sino aqui, vuol dire che la situazione non è poi così ottima per noi>><<ed è mai successa una cosa del genere?>> <<no, fino ad oggimai>>, avevamo un po' di fiatone, soprattutto io che ancora non mi eroripresa del tutto. Cosi Terech mi fece fermare un attimo a riposarmi accanto aduna piccola fonte d'acqua. Da una bocca di leone usciva un rivolo d'acqua che andava ad infrangersi all'interno di una vasca di porfido grigio, bevvi molto avidamente, sentivo che la febbre ancora non mi aveva abbandonata del tutto, ma comunque mi stavo rimettendo.

Quando mi fui riposata, riprendemmo ad avanzare verso il castello. Lungo la strada cerano davvero molte guardie, le quali indossavano un'armatura di ferro che sembrava risplendere di un chiaro azzurro sotto i raggi del sole. Di tanto in tanto guardavo Terech, che sempre mi sorrideva era il mio punto di riferimento, sapevo che qualsiasi cosa sarebbe successa all'interno di quelle mura di pietra, lui sarebbe stato al mio fianco e questa cosa mi dava davvero molta serenità.

CRISTAL IN VIAGGIO VERSO L'IGNOTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora