Dopo quel giorno, non rividi più nessuno. Trascorsi le giornate al campo di addestramento, cercavo di diventare ogni giorno più forte, cosi come ogni soldato.
Giungevano uomini da ogni parte del regno, tutti stavano accorrendo per quello che sarebbe stata l'ultima battaglia, persino gli eserciti oscuri si erano mossi ed ora si trovavano a soggiornare ai piedi della nostra città fortificata. Gli esploratori erano stati chiari, c'era un esercito di ombre e spettri neri che si stava muovendo verso di noi, presto sarebbe giunta l'ora della verità. Si muovevano a migliaia se non a centinaia rapidi e instancabili verso le loro prede, cioè noi.Nonostante l'alleanza che era stata siglata tra i due popoli, nessuno di questi si scambiava parola o interagiva come tra veri alleati, la tensione era palpabile, comunque sarebbe andata alla fine ci sarebbe stata un'altra guerra, e quella avrebbe designato i proprietari del Meerech.
Da giorni poi avevo strane visioni, da quando ero stata nel giardino e avevo sfiorato quel piccolo seme nero era come se questo tornasse ogni sera nei miei sogni, ed una fievole luce si stesse cominciando a risvegliare, che la mia energia gli avesse permesso di riprendere forza?
Non potevo saperlo, ma di certo qualcosa stava succedendo. Comunque ognuno di noi stava facendo del proprio meglio per prepararsi, donne, anziani e bambini erano stati spostati ad ovest dove sarebbero stati al sicuro, e nel frattempo noi continuavamo non solo ad allenarci, ma anche a rafforzare le difese della città.
In questo almeno collaboravamo con le truppe oscure, questi strani esseri molto simili a noi, ma avvolti in strane armature nere che non permettevano di vedere nemmeno i loro occhi, e che gli davano sembianze di giganti demoni, lavoravano al nostro fianco instancabilmente senza sosta, nella costruzione di una palizzata di cemento e legno che avrebbe servito da prima difesa, all'interno erano state nascoste diverse trappole, pronte a scattare al passaggio dei nemici. Durante la battaglia infatti noi tutti saremmo stati all'interno della prima cinta muraria, gli arcieri sulle mura, i cavalieri a terra pronti a partire alla carica, poi c'era Terech con Maia e gli altri uomini che sulle loro cavalcature avrebbero controllato il cielo e attaccato o difeso dall'alto. Inseguito c'erano le Laime posizionate nel secondo bastione e le ninfe nel terzo insieme ad altri soldati, quella era la nostra ultima difesa.
Comunque sarebbe andata l'importante era che sarei ritornata a casa a qualsiasi costo.
I giorni passavano lentamente e con Terech ci vedevamo sempre di rado, impegnati tra un incarico e l'altro non riuscivamo a passare del tempo insieme, inoltre lui era incaricato di sorvegliare l'esercito oscuro, nessuno si fidava di loro. Erano essere maligni e soprattutto che si cibavano di carne umana, quindi dovevamo tenere gli occhi aperti, fidarsi era bene, ma non fidarsi era anche meglio. Io da parte mia cercavo di evitarli il più possibile sentivo che c'era qualcosa in me che li attirava più di ogni altra cosa, forse il potere del fiore non avrei saputo dirlo, però vedevo che anche il reggente ogni volta che mi incontrava, mi sorrideva e si leccava la bocca, come se fossi un bocconcino delizioso in attesa di essere servito. Tutta quella situazione non mi piaceva per niente, ma non potevo farci nulla avevamo bisogno del loro aiuto e tutto questo perché quelle figure alate così potenti, si rifiutavano di scendere in battaglia al nostro fianco, erano degli esseri davvero egoisti, in cuor mio speravo però che alla fine giungessero in nostro soccorso, o che magari non c'è ne sarebbe stato bisogno, forse saremmo stati così forti da sconfiggerli con una sola giornata.
Non era la prima battaglia che vedevo in questo regno, ma era di certo la più importante, ed il silenzio che echeggiava di notte per le vie non più illuminate a festa e prive delle voci allegre delle donne che richiamano i bambini festosi, mi faceva capire che la situazione era davvero seria e grave, un qualcosa di teatro e macabro aleggiava ora sulla città di Zeltso. Spesso durante le mie passeggiate notturne, mi soffermavo difronte a quel meraviglioso affresco nel quadri portico, cercando di individuare qualcosa magari un indizio, ma tutto ciò che riuscivo a scorgere era solo una donna in armatura con quella dannata spada, che aveva l'uomo alato.
<<Ancora sveglia?>> mi girai di scatto, era la donna bionda mia madre <<si, non riesco a dormire molto bene>> <<hai paura?>> <<no, i miei sogni sono spesso luogo di incontri e ultimamente è il Meerech a venire da me, vedo come una fievole luce che batte ed il seme che respira, ma non credo sia possibile>> la guardai come cercando una sua risposta che non tardò <<forse, c'è ancora speranza, il Meerech è un essere vivente, con una vita propria, se ancora respira e vedi una luce fievole provenire da lui, probabilmente è ancora vivo, forse non tutto il suo essere è stato infettato>> <<comprendo>> <<anche io>> la guardai spaesata, <<capisco le tue parole, sono dure e fanno male, ma sono la verità>> il suo volto sereno si era rattristato, i suoi occhi non guardavano più dritti nei miei ora fissavano un punto indefinito nel vuoto <<per quanto però quella possa essere la verità, io ti ho amata veramente, non sono stata la migliore delle madri, ma ti ho amata>> non sapendo cosa rispondere, dissi un flebile grazie. <<Chi sono le Laime?>> <<le Laime, ormai non siamo più in molte, poche di noi sono sopravvissute al tempo e alle guerre, era l'ordine primordiale esse erano le custodi del Meerech insieme agli uomini alati e hai Thenerif i sacerdoti oscuri, a noi spettava il compito di badare alla sopravvivenza del fiore, ma poi il potere ci ha condotti ad una guerra, e ad oggi di noi rimangono solo poche sopravvissute, come dei Thenerif>> <<capisco, quindi ora il vostro posto sarà preso dalle ninfe o ricreerete quest'ordine?>> << non credo nascerà più un ordine nuovo, eravamo solo in cinque e siamo rimaste solo in due, le ninfe continueranno il nostro compito, istruire nuove di noi e proteggere il Meerech, addestrare la prescelta e portare equilibrio tra gli elementi della natura>> <<credo sia la scelta migliore>> <<lo penso anche io, ma spero davvero che questo potere così grande cessi di creare tutta questa dipendenza>>, io la guardai dritta negli occhi e risposi con tutta la sincerità di cui ero in grado <<non lo farà mai, voi lo desiderate come loro lo desiderano e lui lo sente, lo imprigionate per controllarlo, quando il suo unico desiderio è la libertà, continuerà sempre ad attrarvi sino a quando non lo lascerete libero di esprimere il suo essere, quello di essere il guardiano dell'equilibrio luce e ombra>> <<capisco, ma lasciarlo libero vuol dire mettere un potere enorme nelle mani di molti, e non tutti potrebbero usarlo per il bene>> << e dimmi, quale è il bene secondo te?>>, dopo quella frase decisi che il mio discorso con lei era terminato, così mi alzai e mi diressi verso il campo di allenamento.
Mentre camminavo notai però una cosa strana il sole, ancora non era sorto eppure dovevano essere le cinque passate, ma in cielo non c'era nemmeno un raggio di sole, o un piccolo spiraglio di luce.
Questa cosa mi scosse molto, anche perché se si guardava in alto, le nuvole sembravano ricoperte da una strana foschia oscura ed era come se piovesse cenere, fu in quel momento che capii, stavano arrivando la battaglia stava per avere inizio.
STAI LEGGENDO
CRISTAL IN VIAGGIO VERSO L'IGNOTO
FantasyE SE TUTTO QUELLO CHE NOI RITENIAMO INESISTENTE E IMPOSSIBILE AD UN TRATTO DIVETASSE REALE? SE TUTTO CIO' CHE TU PENSI DI SAPERE, SE LE TUE CERTEZZE E SICUREZZE VENISSERO STRAPPATE VIA COSA FARESTI? CRYSTAL SI TROVERA' AD AFFRONTARE UN VIAGGIO CHE...