23 settembre 2011, Venerdì

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Giorno 6


Fu una giornata estremamente piatta, in effetti.

Mamma stette fuori tutto il giorno per lavoro e la incrociai a malapena a colazione.

Per cena io e papà ci scaldammo nel microonde delle lasagne che ci aveva lasciato pronte nel frigo. Mangiammo in silenzio, guardando un poliziesco.

L'agente di polizia a un certo punto diventava amico del criminale, sparatoria, dialogo divertente, ancora sparatoria. Alla fine, uno dei due ci rimaneva secco, non ricordo bene chi. I miei pensieri erano altrove e potevo fantasticare senza che papà, gli occhi fissi sullo schermo, se ne accorgesse.

Debby oggi era stata sfuggente, cosa che mi ero aspettata, ma non sembrava arrabbiata.

Quando ero andata via, la sera prima, lei e Manuel erano rimasti a mangiare una cosa insieme. La notizia ovviamente mi aveva parecchio scioccata, ma feci quello che potevo per non darlo a vedere.

Lui a scuola quel giorno non c'era. Avevo intenzione di prenderlo da parte e fargli sputare il rospo appena lo avessi visto.

Feci un respiro profondo, mentre il poliziotto partecipava ad un funerale, dal quale dedussi che era stato il criminale a rimetterci le penne.

Non mi importava, avevo ancora quello strano dolore alla bocca dello stomaco, tanto che avevo sì e no mangiato due bocconi di lasagna.

Cris non mi aveva scritto. Non si era fatta viva.

Giocherellai nervosamente con il bordo della tovaglia, poi mi alzai stanca e annunciai che sarei andata a letto.

Papà non protestò, o forse non si accorse neanche di me, tanto il film lo coinvolgeva.

L'indomani ci sarebbe stataquella stramaledetta festa di compleanno e se possibile ormai avevo ancora menovoglia di andarci. 

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