Giorno 25
Era mezzanotte passata quando Cristina mi portò fuori, facendomi chiudere gli occhi.
Quella sera Maria ci aveva servito una cena a base di verdure e pesce alla griglia e, nonostante non si fosse sbottonata molto con me, avevo visto i suoi occhi brillare di soddisfazione quando avevo spazzolato tutto il contenuto del piatto in pochi minuti.
Evidentemente Cristina non le dava grandi gioie quando si trattava di apprezzare la sua cucina.
Da quel momento Maria si rivolse a me chiamandomi "signorina Samantha" e seppi che le stavo simpatica.
Dopo cena guardammo un paio di film sul maxischermo nell'ampio salotto con una definizione che non sapevo neanche esistesse. Me ne stetti per diverse ore sdraiata sul petto di Cris, cullata dal suo calore, dal suo respiro regolare, sapendo che non c'era nient'altro al mondo di cui avevo bisogno per calmarmi, per convincermi che non c'era niente che potesse scalfirci.
A volte il pensiero della sua ex si insinuava come un serpente velenoso nel mio cervello, intossicando la tranquillità che cercavo di conquistarmi minuto per minuto.
Ma poi Cris mi accarezzava i capelli, sorridendo piano per il film e io sentivo che ero dove dovevo essere, dove appartenevo, tra le sue braccia.
Di tanto in tanto persino mi addormentavo, sopraffatta dal caos e dalle emozioni di quella giornata.
Verso le undici e mezza Cristina sgusciò da sotto di me e senza darmi spiegazioni si mise a trafficare nel giardino sul retro, quello su cui dava lo splendido portico. Lasciai che facesse qualsiasi cosa stesse facendo, intorpidita dalle luci del maxischermo e dal sonno.
Dopo una ventina di minuti Cris tornò e spense la tv. Io neanche protestai: non stavo veramente seguendo il film. Si mise seduta sul divano e mi fece accomodare con la testa sul suo grembo. Dio, ero così stanca.
- Come stai? - chiese, accarezzandomi i capelli.
- Mmm... - mugugnai.
- Pensi ancora a lei? -
- E tu ci pensi? -
Sorrise cinica. - Bel tentativo. Ma non ci sto pensando, mi dispiace per te. -
Io sospirai, sconfitta.
- Ti va di venire con me in un posto? - chiese improvvisamente.
- Sono così stanca... -
- Ci metteremo una ventina di secondi. Ed è appunto a dormire che ti porto. -
- Va bene. - acconsentii.
- Però voglio che tu chiuda gli occhi. -
- Cosa? -
- Ti prego, fallo per me. Solo pochi secondi. -
Sbuffai, ma in cuor mio quella situazione mi divertiva e mi incuriosiva. Allora chiusi gli occhi fingendo di essere riluttante, come una bambina capricciosa, e mi lasciai trascinare fuori nel giardino da Cristina.
Nel silenzio riuscivo a sentire solo il mio respiro e il rumore dei nostri passi sull'erba curata. Una civetta, in lontananza, squittì nella notte.
- Questo è il momento del film in cui mi uccidi? - chiesi, un po' nervosa.
La sentii sorridere. - E' solo il momento in cui cerco di recuperare dopo aver fatto un gran casino. Quello in cui ti uccido è fra un paio di scene. -
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30 giorni
Romance*ROMANZO VINCITORE WATTYS 2022 NELLA CATEGORIA YOUNG ADULT* Bastano 30 giorni per innamorarsi? Quando Samantha incontra Cristina le sue certezze si sgretolano e scopre cose di sé che non aveva mai osato pensare. Cristina ha dieci anni di più ed è to...