CAPITOLO 7

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- CAPITOLO 7 -

15 Giugno, sei anni prima

«Te l'ho detto, Cri! Stasera non posso!» ripetei a mia cugina quando mi chiese per l'ennesima volta di accompagnarla ad una festa sulla spiaggia.

«E allora dimmi cosa hai di meglio da fare!»

«Vado al cinema con Valerio e Simone» risposi. «Te lo abbiamo già detto tutti e tre».

«Non ha senso che tu esca con quei due! Reggerai il moccolo per tutta la sera!»

«Basta Cri, non le faremo fare la candela» si intromise Valerio. «E tu non sei invitata. Il film che andiamo a vedere ti annoierebbe dopo due secondi netti. Fidati del tuo gemello, vai da sola alla festa sulla spiaggia e divertiti».

«E va bene!» sbuffò alla fine, mostrandoci il suo broncio più adorabile.

Poco dopo io e Valerio uscimmo dall'albergo e salimmo sulla macchina di Simone, che ci stava già aspettando da un po'.

«Ragazzi, vi ringrazierò all'infinito per avermi tenuto il gioco con Cristina».

«Ci devi un favore» ammiccò Simone mettendo in moto la macchina. «Allora, dove ti lasciamo?»

«Mi sono accordata con Fabio per incontrarci davanti al minimarket» risposi e lui partì.

«Wow, sei stupenda» furono le prime parole che mi rivolse Fabio quando lo raggiunsi, dall'altra parte della strada. Per quel nostro primo appuntamento avevo indossato un abitino rosso con lo scollo rotondo e la gonna a ruota svolazzante che dava l'idea di snellire la mia silhouette mettendo in particolare risalto il punto vita.

Fabio mi fece fare una giravolta e i miei capelli, profumati di shampoo al cocco, gli solleticarono il viso. Lui ne prese una ciocca tra le dita, la annusò e ci giocò per qualche istante.

«Vieni, la mia macchina è parcheggiata qui dietro».

«Dove andiamo?»

«È una sorpresa» disse scoccandomi un bacetto sulla guancia.

Sorrisi in un misto di curiosità ed eccitazione.

Fabio guidò per diversi chilometri. Ero stata al Lido per ogni estate della mia vita, ma raramente avevo avuto occasione di viaggiare in macchina di sera e, dato il mio scarsissimo senso dell'orientamento, non capii dove stavamo andando fino a quando non arrivammo a destinazione.

«Rimini?» chiesi sbarrando gli occhi.

«Ti avevo sentita dire che ti sarebbe piaciuto vederla di sera» disse voltandosi verso di me mentre eravamo fermi ad un semaforo.

«Sì, è vero, l'ho sempre adorata ma...»

«Stai tranquilla» mi rassicurò prendendomi il mento tra le dita. «Ti riporterò indietro entro l'ora che abbiamo accordato con Valerio. Questa sera sarai la mia Cenerentola».

Ridacchiai e repressi la voglia di allungarmi verso le sue labbra, così carnose ed invitanti.

«Sono sicuro che ti piacerà la sorpresa che ho in serbo per te» affermò facendo ripartire l'auto.

Ci spostammo dal centro per dirigerci verso il mare e, quando Fabio lo ritenne opportuno, parcheggiammo la macchina e continuammo a piedi. Il mio cuore di ragazzina romantica perse un battito quando Fabio cercò la mia mano ed intrecciò le sue dita con le mie. Camminammo sul lungo mare, schivando coppiette innamorate, famigliole felici e gruppetti festosi. Mi sentivo felice e leggera.

«Guarda su» mi suggerì ad un certo punto, posandomi un lieve bacio sulla tempia.

Io alzai lo guardo e, tra gli alberghi illuminati, finalmente la vidi.

LUNA D'ESTATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora