CAPITOLO 31

82 7 0
                                    

- CAPITOLO 31 -

23 luglio

L'albergo nel quale Timo aveva prenotato la suite era incantevole. La struttura era semplice, bianca ed elegante. Si trovava a pochi passi dal mare, un po' come l'Hotel Fortuna, ed era noto nei dintorni per il suo ristorante di lusso. Ristorante nel quale avremmo cenato prima di andare al concerto, che si sarebbe svolto in un'arena all'aperto a poche centinaia di metri da lì.

Ero eccitatissima dall'idea del concerto, che sarebbe stato il primo di tutta la mia vita. Ma non quello l'unico pensiero che mi mandava su di giri. Quella sarebbe l'ultima notte che io e Timo avremmo trascorso insieme prima che lui tornasse in Germania ed io avevo intenzione di renderla indimenticabile. In quegli ultimi giorni avevamo continuato ad amarci con sempre più passione, trasporto e complicità. Timo era riuscito nel suo intento di rendermi libera. Completamente libera e sicura. Sicura di me, dei miei mezzi, del mio corpo, delle mie idee e persino delle mie fragilità. Finalmente mi ero gettata alle spalle ogni brutto ricordo, ogni turbamento del passato, ogni sciocca fobia, ogni remora ed ogni inibizione. Ecco perché, prima di partire per Cattolica con Timo, avevo messo nel mio beautycase la lingerie bianca acquistata sei anni fa ed anche qualcos'altro. Prima della cena in piadineria gli avevo fatto una piccante promessa che poi, per un motivo o per l'altro, non avevo ancora avuto modo di mantenere. La nostra cena elegante era il momento meno indicato, eppure anche il migliore, per mantenere quella lussuriosa promessa.


La nostra suite era semplicemente stupenda. Dominavano il bianco luminoso, il legno chiaro e il turchese che decorava gli spazi interni e si abbinava al blu del mare che riempiva la finestra posta davanti al grandissimo letto matrimoniale. La porta del nostro terrazzo dava su una vasta zona riservata che era dominata da una confortevole vasca idromassaggio e si affacciava sul cielo azzurro che incontrava il mare calmo. Avevo già visto delle foto su internet, ma dal vivo il fascino di quella suite era ancora più avvolgente. E quella vasca...era così invitante, così seducente...

«Quella la proveremo dopo il concerto» promise Timo abbracciandomi da dietro e posando il mento sulla mia spalla.

«Non vedo l'ora» ammisi girandomi tra le sue braccia per baciarlo a fior di labbra. «Ma non sarà l'unica sorpresa di questa sera» gli sussurrai all'orecchio con la voce più seducente che riuscii a tirare fuori. «Ora però lascia che vada a prepararmi per la cena, non possiamo fare tardi».

Il sole era ancora lontano dal tramontare, ma noi avevamo pianificato di cenare presto per poi andare con calma verso l'arena. Timo rimase sulla terrazza, ma il suo sguardo bramoso mi seguì mentre ancheggiavo verso il lussuoso bagno con il beautycase sotto un braccio e l'outfit per quella sera sotto l'altro. Indossai dei pantaloni neri attillati ma comodissimi, con un top dello stesso colore e vi abbinai un blazer azzurro che avrei tolto dopo la cena. Al concerto sarei rimasta in pantaloni e top ed avrei sostituito gli scomodi tacchi alti con delle più pratiche sneakers. E, ovviamente, mi sarei anche liberata della sorpresa che stavo indossando per Timo.

Quando riemersi dal bagno trovai il mio bel vichingo già pronto per uscire: aveva optato per quei jeans neri che gli fasciavano alla perfezione le gambe possenti e vi aveva abbinato una attillata tshirt dello stesso colore. Anche lui aveva aggiunto all'outfit una giacca che avrebbe tenuto solo per la cena. Era bellissimo e sexy da morire, come sempre.

«Dovresti mettere questi pantaloni più spesso» commentò con un fischio mentre mi girava intorno, come un predatore che scruta la sua preda. Mi diede una pacca sul sedere, io sobbalzai e ridacchiai fingendomi offesa, poi dissi: «Lo stesso vale per quei tuoi jeans, caro vichingo».

Si avventò sulle mie labbra scarlatte e io me ne fregai del rossetto. Era indelebile, ma l'esperienza mi aveva dimostrato che la sua passione sapeva scalfirlo. Colsi l'occasione dei nostri corpi stretti l'un l'altro per far scivolare nella tasca della sua giacca il telecomando del mio piacere.


LUNA D'ESTATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora