Capitolo 22

2.9K 113 50
                                    

"Sono le scelte che facciamo che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità."
J.K Rowling

Ara pov's

Appena entro in camera mia sbatto la porta.
Giro per la camera in modo agitato mettendomi le mani tra i capelli come se li volessi strappare.

Baton Rouge.

Mio nonno è ricoverato lì, almeno, papà mi ha detto così.

Baton Rouge dista circa due ore da qua in macchina e io non ho la patente, potrei prendere un autobus.

Così mi affretto a prendere il pc per cercare delle corse disponibili nel fine settimana.
C'è una corsa venerdì pomeriggio, potrei dire a mio padre che mi fermo da Krystal o da Melissa a dormire e con i soldi che ho messo da parte passo la notte in un motel.

C'è una corsa di ritorno il mattino dopo.

Perfetto,andrò da mio nonno venerdì sera.

Chiudo il pc pensierosa, perché nessuno vuole dirmi che succede?

Mi sdraio sul letto, quando sento bussare alla porta.

<Ara...sono Ofelia, io ora vado a casa>si ferma un attimo.

<Volevo salutarti...non essere arrabbiata con tuo padre vuole solo proteggerti>sbuffo alzandomi per aprire la porta, infondo lei non c'entra nulla.

<Ciao>quando apro la porta gli lascio il mio saluto per poi richiuderla.

Sento un borbottio di mio padre di sotto.

"Ah...gli adolescenti, sono così complicati, non ti preoccupare cara gli passerà".

Vorrei urlargli contro che è lui che non capisce, non ha mai capito.

Ma stringo le mani in due pugni mordendomi le labbra per imprigionare le mie emozioni.

Mi siedo sul letto mordicchiandomi le unghie.

Se avessi le mie pastiglie sarebbe tutto più facile, ne prenderei una manciata e cadrei in un sonno profondo.

<Sono tornato!>la voce di Etham mi distrae dai miei pensieri nocivi, mi asciugo delle lacrime con il dorso della mano e sfodero uno dei miei più bei sorrisi.

Ovviamente falso.

Apro la porta di camera mia e mi dirigo di sotto.

<Hey, come è andata a scuola?> chiedo a mio fratello mentre mette giù lo zaino e si tira via le scarpe.

<Ho preso quattro in matematica, ma questo resta tra noi>mi dice senza guardarmi e io soffoco una risata.

<Ok capo, bocca chiusa>faccio segno di chiudere a chiave la bocca per poi buttare la chiave.

<Vado a farmi una doccia>io annuisco, mentre mi dirigo in cucina per bere.

<So che sei tornata a casa ancora con quel ragazzo>rollo gli occhi infastidita.

<Quel ragazzo è il figlio della tua fidanzata, e mi tratta bene>.

<Ara ne abbiamo già parlato>.

<Senti,anche se non mi credi Aiden non è un sociopatico, se picchia qualcuno c'è sempre un motivo>dico convinta.

<La violenza non è mai la soluzione>ora fa pure il moralista.

Sbuffo.

<Stasera non mangio>e senza aspettare una risposta mi dirigo in camera mia.

Forse sto esagerando con mio padre, ma pensa di parlare con una bambina, ormai ho diciassette anni so cosa faccio e non dovrebbe nascondermi le cose.

Il cuore di fuoco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora