Capitolo 39

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Lo scopo della vita é lo sviluppo di noi stessi, la perfetta realizzazione della nostra natura: é per questo che noi esistiamo.
Oscar Wilde

Aiden pov's

Ara mangia il suo panino mentre io non stacco lo sguardo dal ragazzo moro dietro di lei.

Wolfe.

In questi anni l'ho visto spesso in corridoio, ma la sua presenza non mi ha mai invogliato a parlarci.

Classe diversa, compagnie diverse e caratteri diversi.

Lui é sempre stato chiuso in se stesso per questo mi sorprende il fatto che inviti Ara a casa sua con tanta facilità.

<Smettila di fissarlo>mi ammonisce la rossa davanti a me.

<Sembri uno psicopatico>senza staccare gli occhi dal ragazzo prendo un morso della mia pizza.

<Sembro?>lei ridacchia divertita dalla situazione.

<Cosa dovrei fare io? Taylor e Hope ti mangiano con gli occhi ogni volta che entri in una stanza con la loro presenza,tu non te ne accorgi...>bisbiglia.

Melissa e Krystal parlano tra loro mentre aspettano Aron così noi abbiamo la nostra privacy.

<Non me ne accorgo perché se ci sei tu in una stanza diventi automaticamente l'unico soggetto che é capace di attirare la mia attenzione,Ara e se non sei lì con me ci pensa la mia mente ad immaginarti.
Tu sei l'unica persona di cui mi interessa davvero insieme a mia sorella.
Se Aron mi vede sbroccare su quel ring poco importa, ma se sei tu penso subito al peggio.
Mi interessa il tuo giudizio e io non sono il tipo che da peso a questo genere di cose...insomma ho passato anni sentendomi dire che ero un assassino,ma se sei tu a pensarlo le cose cambiano.
Quindi esisti solo tu,Arabella>concludo il mio discorso guardandola negli occhi.

<E se sono geloso é perché ho una paura fottuta che tu non pensi più le stesse cose sul mio conto...ho paura che tu ti accorga che potresti trovare di meglio> guardo Wolfe dall'altra parte dalla stanza.

Un bravo ragazzo,senza problemi con la giustizia,senza nessuno zio psicopatico e assassino che mi ha mentito per anni spacciandosi per mio padre nonché il suo fratello gemello.
Un ragazzo normale.

<Aiden...se io sono qui con te un motivo c'é>mi prende la mano da sotto il tavolo accarezzandomela dolcemente.

<Non posso trovare di meglio perché quel meglio non sarebbe capace di farmi provare le stesse emozioni che provo con te>sussurra.

Ringrazio mentalmente il forte rumore di sottofondo in modo tale che questa conversazione rimanga solo tra noi.

<Ho voglia di baciarti>sussurro.
Lei arrossisce abbassando lo sguardo sul piatto.

<Ora devo andare,dopo se ti va continuamo la conversazione>mi stringe il cuore quando si piega sul tavolo per lasciarmi un dolce bacio sulla guancia.

Mi sorride per l'ultima volta e saluta anche le sue amiche.
E mentre la guardo uscire dalla mensa noto che Wolfe non é più al suo posto.

Ara pov's

Guardo l'orologio del telefono mentre percorro un piccolo vicolo isolato.

Sono le 15.05.

Sono in orario e quando finalmente noto la piccola villa di Wolfe mi accosto al campanello.

Wolfe Morrison.

Questo é il suo cognome.
Suono il campanello aspettado che qualcuno mi apra la porta e quando Wolfe la spalanca i suoi occhi verdi entrano subito in contatto con i miei.

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