Capitolo 37

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"Tu guardi le stelle, stella mia, ed io vorrei essere il cielo per guardare te con mille occhi"
Platone

Aiden pov's

Il risveglio solitario é sempre stato il mio preferito.
Non sono mai stato abituato a svegliarmi con il calore di un corpo affianco a me, e non ne ho mai sentito la necessità.

Infatti sospiro non sentendo nessuno affianco a me.

<L'hai solo sognata...>bisbiglio.

Improvvisamente una scarica fredda s'impossessa del mio corpo, mi sento nudo.

Mi alzo a mezzo busto sospirando e osservo il cuscino nel lato opposto.

Vuoto, vero amo avere i miei spazi,sono sempre stato un tipo abbastanza solitario,ma ora sento che manca un pezzo.
Come quando osservi una parete bianca.
Qualche mese fa avrei apprezzato questo vuoto,lo avrei trovato pulito e ordinato,ma ora credo che un bel quadro variopinto la riempirebbe.
La renderebbe più ricca e bella,trasmetterebbe più emozioni e non una sola.

La solitudine.

Scendendo dal letto osservo il suo comodino e noto un foglietto perfettamente ripiegato.

<Non l'hai sognata>affermo, prendendo il bigliettino,con un sorrisino che minaccia di allargarsi sul mio volto.

"Jacob é venuto a prendermi.
p.s russi e anche molto".

Storgo il naso leggendo il nome di Jacob,ma poi mi soffermo sull' ultima frase.

<Russo davvero così tanto?>chiedo a me stesso un pò imbarazzato,ma scuoto subito la testa togliendo questo pensiero malsano tra i miei pensieri.

Improvvisamente il mio telefono comincia a suonare interrottamente,sbuffo mentre appoggio il pezzo di carta sul letto.

Il numero di Aron compare sullo schermo,così decido di rispondere.

<Dimmi>dico svogliato mentre guardo l'orologio segnare le otto di sera.

<Ti sono mancato principessa?>alzo la testa in uno scatto rapido.

<Declan?!>chiedo esterrefatto.

<Bella entrata di scena, vero?>ridacchia leggermente.

<Avevo pensato di venire a casa tua e scoppiare un petardo sotto al tuo letto, ma purtroppo non mi lasceranno uscire da questo ippodromo per un'altra settimana>la mia felicitá è alle stelle,ma non posso farla notare, non con Declan.
Mi prenderebbe in giro per le prossime due settimane.

<Ippodromo?>.

<Qua le infermiere si suddividono in due classi.
O cavalle in calore,sai cosa intendo...oppure quelle con la dentatura cavallina>sorrido leggermente.

<Ara è lì?>.

<Oh sì,mi ha giá strozzato con innumerevoli abbracci.
Sai credo che tu sia il terzo in comodo nella nostra relazione...ahi!>

Un rumore sonore di uno schiaffo mi fa sorridere.

<Stiamo calmi, sono ancora in convalescenza,sono il vostro principe...ahi! Ma tutta questa aggressività,rossa?>sorrido.

<Arrivo>metto giù la chiamata stoppando sicuramente qualche battutina di Declan.
Si é appena svegliato da un coma,ma la sua lingua lunga non si ferma neanche dopo questo ostacolo.

**

Mezz'ora dopo sono giá davanti all'ospedale.
Ci metto pochi minuti a raggiungere la stanza di Declan.
Entrando noto i capelli rossi di Ara distesi sul petto del tatuato mentre lo stringe in un abbraccio.
Inarco un sopracciglio, ma mi trattengo sorridendo a quest' ultimo.

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