Thomas.
¡Attenzione (anche) Fragile!
"I look up from the ground
to see your sad and teary eyes
you look away from me
and I see there's something
you're trying to hide"
- Dean Lewis.
_______________Ci sono volte nella vita in cui le cose vanno come devono andare. Altre, in cui devi forzare la mano perchè vadano in un certo modo.
Ecco, da quando sono in questa accademia ho capito che questa concezione che avevo degli eventi quotidiani non solo non ha senso, ma anche che deve inevitabilmente sottostare ad una legge unica e invariabile, vergata a mano da una sola persona.
Viola Costa.
Con la sua camicetta bianca (sicuramente in finissima seta) e la sua gonnellina beige se ne sta seduta, nel pieno della sua superiorità, ad uno dei tre banchi dell'aula.
Inutile a dirlo, il modo in cui si lima nervosamente le unghie non aiuta affatto a farla apparire la visione celestiale che crede di essere.
Mentre la osservo, mi ritrovo a picchiettarmi un dito sul mento. Fingo di star pensando, ma in realtà è ormai la quarta volta che ripeto ad alta voce come un mantra lo stesso quesito.
"Perchè non vuoi sederti accanto a lei?", domando a Giude, ancora ferma al mio fianco sulla soglia della porta.
Il nostro piano era semplice: evitare inutili spargimenti di sangue in vista di un compito di coppia. Diego vicino a Nicole finirebbe per dare di matto, e accanto a Viola per farle dare di matto.
Un disastro in entrambi i casi, insomma.Ma qual è l'alternativa peggiore?
Che di mezzo ci vada pure io e finisca per esser sepolto vivo. O morto, non credo proprio che Diego non si levi la soddisfazione di farmi fuori, sinceramente.Qual è l'unico modo per impedire tutto questo?
Spedire lui direttamente al banco di Elia Emanuele, con cui non ha ancora litigato (credo) e a cui non (penso) torcerebbe nemmeno un capello.
Spero. Spera, spera...In realtà mi rattrista pensare che la prospettiva di una serena tranquillità, tra noi ragazzi della I-B, sia così lontana da esser praticamente un'utopia. O forse sto esagerando e mi sto immaginando tutto influenzato dalle telenovelas che guardavo con mia zia Lia fuori di qui.
Beh, lì il dramma è all'ordine del giorno, no?
Dal modo in cui Giuditta tende a torturarsi nervosamente il labbro inferiore, comunque, capisco che effettivamente non ho tutti i torti.
Si stringe nelle spalle, facendosi piccola piccola nel suo maglioncino costellato da cuoricini blu.
"Thomas, non mi sembra il caso di discuterne ora", sussurra, leggermente rossa in volto."Ma è successo qualcosa con Viola?".
Scuote la testa, si porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "No".
La osservo scettico. "Però...".
"Però niente", mi interrompe con un dito alzato. "È solo che...".
"Adesso spacco la testa ad entrambi", tuona una voce alle nostre spalle. Una voce che appartiene ad una specifica persona: quella con la faccia da Chihuahua perennemente truce.
"Fatemi passare, che cazzo".
Giuditta trasalisce, e con uno scatto in avanti corre fino al banco centrale arretrato a cui è seduta Nicole.
Si accomoda al suo fianco, la saluta con un sorrisetto che le gonfia le guance.
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Punti di Vista
ChickLitUn'altezzosa. Un figlio di papà. Una sognatrice. Un provocatore. Una cinica. Un iracondo. Potrebbe sembrare l'incipit di un'insulsa barzelletta, ma in realta è solo l'inizio del loro primo anno scolastico nell'accademia d'arte più prestigiosa di Mil...